NEWS

Spigolature   di Luciano Scateni   Habemus papam e che papa!   L’intero pianeta dell’informazione si è giustamente appropriato di un evento...
continua...
Buon Natale   di Mariacarla Rubinacci   Natale 1920. Natale 1921. sono ormai un ricordo lontano, archiviato, chiuso in uno sgabuzzino come una cosa...
continua...
“RESISTENZE”   di Sergio Zazzera   Ricorre oggi, 28 settembre, mentre scrivo queste righe, il 79° anniversario dell’inizio delle Quattro Giornate di...
continua...
NAPOLI SOTTO ASSEDIO   di Luigi Rezzuti   E’ arrivata a Napoli la carica dei tifosi dell’Eintracht Francoforte per la sfida di ritorno degli ottavi di...
continua...
SPIGOLATURE   di Luciano Scateni    La speranza? Il dissenso Lituania, match di basket Zalgiris, squadra locale contro i russi della Stella Rossa....
continua...
I marittimi tornino a casa. Restiamo umani   Riceviamo dall’assessore del Comune di Procida, Rossella Lauro, e pubblichiamo il seguente...
continua...
Miti napoletani di oggi.90 IL “RAGU’”   di Sergio Zazzera   Quello che piaceva a Eduardo «’o ffaceva sulo mammà»; a casa mia, una vecchia zia di...
continua...
Per la dipartita di Marta Rezzuti   di Marisa Pumpo Pica   È venuta a mancare all'affetto dei suoi cari Marta Rezzuti, sorella di Luigi, direttore...
continua...
Una giornata particolare   di Antonio La Gala     “Una giornata particolare” è il titolo di un film di Ettore Scola che racconta una giornata,...
continua...
Siamo degli sconfitti           di Mariacarla Rubinacci    I “favolosi anni Sessanta” coprono un arco storico abbastanza ampio che comprende...
continua...

Articoli

I teatri dei bisnonni

 I teatri dei bisnonni

 

di Antonio La Gala

 

 

Come si divertivano a teatro i nostri nonni e bisnonni napoletani?

Sappiamo molto sui teatri più importanti, di cui alcuni sono ancora attivi, mentre i locali minori, quelli senza importanza architettonica e non frequentati da artisti noti, sono scomparsi e sono rimasti, in genere, poco conosciuti.

Qui parleremo di questa realtà teatrale napoletana “minore”, vista a cavallo fra Otto e Novecento, quando la città era particolarmente ricca di poeti, musicisti e artisti.

Una Rue Pigalle casereccia era via Alessandro Poerio, fra Piazza Garibaldi e il largo che si trova fra Porta Capuana e Castel Capuano.

La vicinanza della stazione ferroviaria vi riversava dal mattino alla sera una folla di passaggio eterogenea: “cafoni”, sfaccendati, normali viaggiatori in attesa della partenza del treno. Si susseguivano baracconi da fiera, ma anche vere e proprie sale da spettacolo, giocolieri, falsi turchi, false sonnambule.

A fine Ottocento, dove poi sorgerà il cinema Iride, fu impiantato un baraccone con statue mobili. Di fronte, dove poi sorgerà l’Orfeo, vi era un teatro dei pupi. Da quelle parti l’Arena Olimpia alternava drammi al Varietà.

Sempre da quelle stesse parti, c’era anche un teatro  piuttosto accogliente e dignitoso, il Teatro Garibaldi. Vi si rappresentavano le farse di Pulcinella e spettacoli di Varietà, pare interpretati da artisti di buon livello.

Nella zona di piazza Municipio assieme all'antico San Carlino ed al Fiorentini, scomparsi nelle ristrutturazioni urbanistiche dell’Otto e Novecento, c’erano locali più modesti, fra cui il Teatro Sebeto, in una costruzione fatiscente della Piazza, e il Teatro Petrella, a metà di via Flavio Gioia.

Il Petrella rappresentava l’Opera dei Pupi. Era un locale piccolo, come gli altri locali destinati ai pupi, spettacolo allora molto popolare. Chiuse poco dopo la prima guerra mondiale..

Fra i "teatri dei pupi", il San Carlino di Porta San Gennaro, è stato l’ultimo a sopravvivere fin oltre metà Novecento.

A via Foria, dal 1828 si trovava il Teatro Partenope, attivo ancora a metà Novecento come cinema, accostato alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove oggi sorge uno dei due palazzoni che sovrastano  e stringono la chiesa.

Esistevano poi, sparse in tutta la città, una miriade di sale e salette, che in pratica andavano a riempire di teatri tutti i quartieri.

Vicino al chiostro di San Tommaso d’Aquino si apriva il Goldoni,  nato nel secondo Ottocento, assieme al Teatro Rossini, non lontano da piazza Dante.  Per un trentennio il Rossini ospitò artisti di buon livello, decadendo poi ad inizio Novecento, fino a chiudere, nel 1927, dopo essere stato trasformato in cinema.

Accanto ai teatri si davano spettacoli anche in baracche o capannoni, come la Darsena, il Giardino d’inverno in piazza Vittoria, la Stella Cerere, il Teatro delle follie drammatiche e alcune Arene.

Al Chiatamone, nella costruzione che in seguito ospiterà la sede de “Il Mattino”, in un edificio circolare chiamato Diorama, alcuni teloni con paesaggi, formavano un giro di vedute panoramiche. Trasformato nel “Circo delle Varietà”, il locale divenne famoso per una danzatrice che agitava ampi veli su cui si proiettavano disegni a colori, creati dalla luce elettrica. Dopo la ulteriore trasformazione nel Teatro Verdi, l’edificio, prima di ospitare "Il Mattino",  fu trasformato nella Galleria (commerciale) Vittoria.

Tutto questo caleidoscopico mondo dei locali minori, ai primi del Novecento, a Napoli come altrove, verrà travolto dall’irruzione di una nuova forma di spettacolo: il cinema.

(Giugno 2016)

BilerChildrenLeg og SpilAutobranchen