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CALCIOMERCATO ESTIVO   di Luigi Rezzuti   L’emergenza legata al Covid 19, nella scorsa stagione, ha cambiato profondamente il calciomercato estivo,...
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TOTO ALLENATORI

TOTO ALLENATORI

 

di Luigi Rezzuti

 

La rivoluzione azzurra è già iniziata con la scelta del nuovo ds Giovanni Manna. Il Napoli ha tre priorità per la prossima stagione: trovare un allenatore, l’erede di Osimhen e un grande difensore. La stagione 2023/2024 è stata la più tormentata per il presidente De Laurentiis deluso e critico non solo con se stesso.


Voleva il Mondiale per il club, sognava la Champions League e magari di ripetersi in campionato, gli è rimasta l’Europa League. Leggo ogni giorno un nome diverso per la panchina del Napoli e comunque ci sono pochi dubbi in merito al fatto che il Napoli, nella prossima   stagione, punterà su un allenatore diverso da quello attuale. L’avventura di Calzona è destinata   a terminare entro giugno. Abbiamo provato a immaginare quale sarà il tecnico del Napoli nella stagione 2024/2025. Ci sarebbero tre nomi in ballo, si tratta di allenatori italiani, tutti bravissimi e preparatissimi. Il Napoli sta seguendo Vincenzo Italiano, Raffaele Palladini e Antonio Conte.


Il toto allenatore ormai impazza, dopo averne scelti addirittura tre in questa stagione: Garcia, Mazzarri, Calzona, Aurelio De Laurentiis cerca una guida sicura in vista della nuova stagione, una persona che possa trascinare la squadra verso l’apertura di un nuovo ciclo. Il nome più caldo, al momento, resta quello di Vincenzo Italiano.


Il tecnico lascerà la Fiorentina al termine della naturale scadenza del contratto. De Laurentiis, però, potrebbe attendere le mosse future di due allenatori, Stefano Pioli e Gian Piero Gasperini. Infatti, sono altri due trainer che incontrano il gradimento del numero uno della società partenopea. Tra le possibili sorprese c’è quello di Antonio Conte anche se, senza la Champions League, convincere il tecnico sembra, ad oggi, un’impresa quasi impossibile. Con De Laurentiis, però, l,a sorpresa è sempre dietro l’angolo. Un tecnico straniero? Un clamoroso ritorno di Sarri? Un tecnico di prospettiva? Il finale è tutto da scrivere.

(Aprile 2024)

Nuovo centro sportivo

Nuovo centro sportivo e nuovo stadio

 

di Luigi Rezzzuti

 


Aurelio De Laurentiis lo ha più volte dichiarato: il centro di Castel Volturno non dovrebbe restare in eterno la sede del club. L’idea del leader della Filmauro è quella di spostarsi, ideando e costruendo una sede all’avanguardia, un luogo dove apporre la prima pietra del nuovo “SSC Napoli Konami Training Center”. Come riportato da “Il Mattino” il presidente del Napoli è stato ospitato a Castellammare di Stabia, dove ha incontrato il prefetto.  L’obiettivo è stato quello di valutare i grossi spazi disponibili sulla collina di Solaro, un’area di ben 50.000 metri quadrati, ma, a quanto pare, i tecnici del presidente avrebbero constatato l’incompatibilità degli spazi con un possibile centro sportivo. Intanto la querelle sullo stadio Maradona tra il presidente De Laurentiis e il Sindaco di Napoli, Manfredi,  va avanti da tempo. Ogni tanto viene fuori la notizia che De Laurentiis vuole costruire un nuovo stadio, lo stadio ad Afragola. Infatti  dichiara: “Ad Afragola mi hanno messo a disposizione tantissimi ettari di terreno, ma non porterei mai lo stadio del Napoli fuori dal Comune. Non ho bisogno di investimenti, sono tutti soldi miei. Però c’è bisogno di velocizzare la burocrazia, perché in questo paese chi ha iniziative imprenditoriali viene combattuto da chi preferisce il dolce far niente.” Qualche giorno fa al Tgr Campania la terza notizia “Bomba”: il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis spiazza tutti e annuncia la sua intenzione di costruire un nuovo stadio per il suo Napoli: “Non rifarò l’impianto di Fuorigrotta, ma costruirò uno stadio nuovo a Bagnoli. In  30 mesi avremmo uno stadio pronto per essere tra quelli di Euro 2032. Potremmo fare la prima amichevole estiva, diciamo, il 15 luglio 2027, con una grande festa inaugurale, pirotecnica, portando tutti li, via mare. Chiedo al sindaco di Napoli di aiutarmi in questo progetto, potremmo dar vita anche ad un centro commerciale insieme al nostro centro tecnico”.


Immediatamente è arrivata la risposta del Sindaco Manfredi, che ha raffreddato l’entusiasmo del presidente. Il Sindaco ha riferito di aver ricevuto una telefonata da De Laurentiis che gli aveva chiesto un incontro per illustrare la sua idea. Un incontro a cui – ha sottolineato Manfredi – dovrà essere presente anche Invitalia che è proprietaria dei suoli dell’ex area Italsider a Bagnoli. “Io non posso parlare di suoli che non sono i miei, valuteremo, quando ci sarà la possibilità, e ne parleremo” Poi ha aggiunto: “I tempi delle bonifiche sono più lunghi rispetto a quelli del progetto di De Laurentiis. Abbiamo definito, in maniera molto dettagliata, un cronoprogramma unitamente al ministro e a Invitalia. Tra aprile e maggio dovrebbero essere assegnati i fondi dal ministero dell’Ambiente, dopo la loro rimodulazione e dall’inizio dei lavori, i tempi di bonifica sono dai   tre ai cinque anni. Inoltre la realizzazione di uno stadio sarebbe un’operazione complessa perché lì esiste un piano urbanistico che andrebbe modificato nella  destinazione d’uso già definita, ci sono vincoli generali. Credo che la priorità e la via maestra siano rappresentate da  un intervento di ristrutturazione dello Stadio Maradona. Esiste una norma, la legge sugli stadi, che dà un percorso definito, dal punto di vista procedurale, per quanto riguarda gli accordi tra Comune e società sportive, per la ristrutturazione degli stadi. Su questo, lo ripeto, c’è la massima disponibilità da parte del Comune e del Governo nazionale e ne ho parlato a lungo con il   ministro Andrea Abodi”.

(Marzo 2024)

Calcio mercato invernale del Napoli 2024

Calcio mercato invernale del Napoli 2024

 

di Luigi Rezzuti                        

 


Si è concluso il calcio mercato invernale del Napoli. La prima trattativa in uscita è stata quella del calciatore Elijf Elmas: il macedone è stato ceduto al Lipsia per 30 milioni. Il primo acquisto di gennaio è Pasquale Mazzocchi,  per 3 milioni di euro. Arriva dalla Salernitana, classe 1995. E’ cresciuto a Barra, un quartiere della periferia di Napoli, che ha lasciato a 11 anni per inseguire il sogno del calcio a Benevento. E’ il perfetto esempio di giocatore esploso tardi. Ha esordito in Serie A a 26 anni, con la maglia del Venezia, dopo una lunga gavetta tra serie B, C e D. Nell’estate del 2022, firma con la Salernitana, non delude le aspettative: grandissime prestazioni che lo catapultano anche in ambito nazionale. Mancini, infatti,  lo fa esordire, nel settembre del 2022,   con la maglia azzurra nella partita di National League, vinta contro l’Ungheria. Il secondo colpo, in entrata, del Napoli è stato il calciatore Hamed Junior Traoré del Bourmemouth che rinforzerà la rosa a disposizione di Walter Mazzarri, il quale potrà contare su un effettivo in più per il centrocampo. Dopo aver effettuato le visite mediche a Villa Stuart (Roma) è arrivato in prestito. Nato a Abidjan è giunto in Italia da bambino ed è cresciuto a Barco. Nel dicembre del 2023, ha contratto la malaria, infezione che lo ha costretto al ricovero in ospedale e, successivamente, a un periodo di recupero, lontano dal campo. Il mese seguente, in seguito a visite mediche specialistiche in Italia, ha   riottenuto l’idoneità all’attività sportiva. E’ un centrocampista dotato di ottima tecnica e in grado di ricoprire anche il ruolo di trequartista, che ha occupato a inizio carriera. Si è, inoltre, rivelato adatto al ruolo di ala   sinistra. Ambidestro, è abile nei calci da fermo, oltre ad essere disciplinato tatticamente e dotato di un’ottima agilità. Inoltre è bravo anche a “saltare” un giocatore e nei contrasti. Arrivato in Italia da bambino con la famiglia, si stabilisce a Parma, inizia a giocare a calcio nel Boca Barco. Nel 2015 l’ex portiere, Giovanni Gallo, allora dirigente della Lucchese è sorpreso dal giovane durante un provino con una formazione del club toscano del 1998: dopo un giro di telefonate Hamed sostiene un provino decisivo con l’Empoli, e batte la concorrenza delle avversarie nella corsa al talento. In azzurro si mette in mostra nelle giovanili, arrivando a conquistare la finale del Torneo di Viareggio 2017. L’8 ottobre 2017 esordisce tra i professionisti, a soli 17 anni. Nel 2019 l’Empoli lo cede in prestito oneroso biennale per 3 milioni di euro al Sassuolo, in sinergia con la Juventus che versa nelle casse neroverdi un milione di euro per ottenere, qualora lo volesse, una trattativa prioritaria in futuro. Nella stagione 2020-2021 il Sassuolo riscatta l’ivoriano per 16 milioni di euro, facendolo diventare, a tutti gli effetti, neroverde. Dopo Traoré il calcio Napoli ha trovato l’accordo con il Verona per l’acquisto del calciatore Cyriz Ngonge per 20 milioni di euro (18+2 di bonus). Il suo innesto aumenta, così, la qualità nel reparto degli esterni d’attacco. Cresciuto nel settore giovanile del Club Bruges, ha esordito in prima squadra nel 2018. Nel 2019 è stato ceduto in prestito al PSV. Divenuto ben presto titolare, nel 2020 è stato ceduto, a titolo definitivo, all’RKC Waalwijk. Nel 2021 firma un contratto quadriennale con il Groningen e, nel 2023, viene acquistato dal Verona, rivelandosi decisivo per le sorti venete. Il Napoli ha fatto un altro acquisto in prospettiva, portando in Italia il giovane attaccante Matija Popovic, che non è più un giocatore del Partizan Belgrado. Il suo contratto con la  società serba è, infatti, scaduto il 31 dicembre del 2023. Nato in Germania, ma le sue origini sono serbe, calcisticamente si è formato nelle nazionali giovanili balcaniche, Popovic è un trequartista ancora alla ricerca della zolla di campo perfetta per rendere al meglio (Normale per chi non ha ancora compiuto 18 anni), pur avendo l’attenzione di mezza Europa. Popovic, infatti, è cresciuto come un   talentuoso trequartista ma ha dimostrato di poter giocare con efficacia anche sulla fascia destra e, in determinate situazioni, come punta centrale. Con la maglia del Partizan Belgrado, nell’Under 17, ha realizzato 21 gol in 25 partite e cinque assist, dimostrando a tutti un certo feeling con la porta avversaria. Il serbo, classe 2006, ha armi particolari da giocare a ridosso dell’area avversaria, quasi da centravanti   moderno piuttosto che da genio ispiratore sulla trequarti. Proprio grazie alla sua altezza e alla tecnica di base sopra la media, Popovic in patria ha registrato numeri importanti e attirato le fantasie dei direttori sportivi di mezza Europa. Egli, insieme al giovane Zerbin, è  stato ceduti al Monza a fine campionato, poi Popovic   ritornerà al Napoli con un contratto di cinque anni.  Anche  Zanoli è stato ceduto alla Salernitana. Quarto acquisto del Calcio Napoli è stato il centrocampista belga dell’Aston Villa, Leander Dendoncker, che rinforzerà la mediana dl Napoli. Viene in prestito per i prossimi sei mesi, con la possibilità di riscatto per una cifra intorno ai 10 milioni di euro. Una operazione lampo per il club napoletano. Dendoncker, dopo le visite mediche di rito a Roma, raggiunge la squadra a Castel Volturno. Il calciatore è nato a Zonnebeke, in Belgio, nel 1995, ha giocato con la maglia dell’Anderlecht. Poi, prima di dare il via alla sua esperienza inglese, ha giocato con  il Wolverhamton per quattro stagioni. Dal 2022 ,invece, ha vestito la maglia dell’Aston Villa con cui ha collezionato 36 presenze in questi due anni. In Premier League ha messo   insieme 152 presenze e 2 assist. Il Napoli sembrava aver definito il quinto e ultimo acquisto di questo mercato acquistando Nehuen Perez, difensore centrale dell’Udinese. L’argentino, 23 anni, ex Atletico Madrid. Doveva arrivare a titolo definitivo per 18 milioni di euro e firmare un contratto per quattro anni e mezzo, invece il Napoli, per suggerimento di Mazzarri, ha ritenuto opportuno tenersi Ostigard e rinunciare a Perez.

Con Mazzocchi, Traoré, Ngonge, Dendoncker si chiude il mercato invernale 2024 del Napoli.

(Febbraio 2024)

MAZZARRI E’ STATO ESONERATO

MAZZARRI E’ STATO ESONERATO

 

di Luigi Rezzuti

 


Ringrazio Walter Mazzarri, amico della famiglia De Laurentiis e del Napoli, per aver sostenuto la squadra in un momento complesso. Resterà nel cuore dei napoletani e della nostra famiglia. Bentornato Francesco Calzona, che ha già lavorato con noi sia con Sarri che con Spalletti.”

Con questo comunicato stampa De Laurentiis ha esonerato Mazzarri. Il nuovo allenatore Calzona avrà come second Simone Bonomi, ex difensore azzurro. Torna Francesco Sinata, il preparatore dello scudetto, grazie ad una speciale deroga della FGC. L’avventura di Calzona alla guida del Napoli inizia con un primo allenamento in vista della partita di Champions League contro il Barcellona e con la prima conferenza stampa. E così è arrivato l’ennesimo ribaltone stagionale in casa dei campioni d’Italia che, dopo aver esonerato Rudy Garcia hanno deciso di separarsi anche da Walter Mazzarri. Il tecnico paga gli scarsi risultati, ottenuti da quando è ritornato sulla panchina azzurra. La squadra è sprofondata addirittura al nono posto in classifica e a nove punti di distanza dal quarto posto che vale la qualificazione in Champions League, oggi lontana. E siamo a tre: Garcia, Mazzarri e Calzona, in appena sei mesi, dall’inizio del campionato di calcio di Serie A, quanti errori, quanta presunzione, quanta arroganza da parte di Aurelio De Laurentiis. Il primo grosso errore è stato quello di far andare via Spalletti, l’allenatore dello scudetto e Giuntoli, direttore tecnico, poi quello di trattare contemporaneamente con Igor Tudor, Louis Enrique ed Antonio Conte i quali, chi per un motivo chi per un altro, rifiutarono di venire a Napoli in qualità di allenatori. Il primo responsabile in assoluto, senza nessun dubbio, è stato Aurelio De Laurentiis. L’ha fatta grossa, fin dall’inizio di questa stagione, quando ha scelto come allenatore Rudy Garcia per poi esonerarlo. E ancora, i contatti con Antonio Conte, molto prima dell’esonero di Garcia e poi la scelta di una minestra riscaldata e forse ormai calcisticamente insipida, come quella di Mazzarri. Impietoso il bilancio con il francese Garcia in panchina. Se il Napoli era malato con Garcia, dall’arrivo di Mazzarri siamo arrivati al coma profondo. Ora si parla nuovamente di Antonio Conte a fine stagione.

Ecco chi è Francesco Calzona, il 55enne tecnico originario di Vibo Valentia, che ha sostituito Mazzarri sulla panchina del Napoli. Calzona vanta una profonda conoscenza della piazza, essendo stato assistente sia di Sarri che di Spalletti. Da maggio 2022 è il Ct della Nazionale Slovacchia, che ha trascinato alla fase finale degli Europei 2024 e ricoprirà il doppio incarico con l’ok della Federazione, contratto fino a giugno.

Calzona inizia la sua avventura con l’esordio da brivido sulla panchina del Napoli in Champions League contro il Barcellona.

(Febbraio 2024)

GIGI RIVA

IL CALCIO ITALIANO E’ IN LUTTO

 

di Luigi Rezzuti        

 

 

Gigi Riva si è spento, all’età di 79 anni, nel reparto di Cardiologia dell’ospedale San Michele di Cagliari, dove era ricoverato in seguito ad un infarto. Le condizioni dell’ex attaccante del Cagliari e della Nazionale non sembravano critiche tanto è vero che era stato emesso un comunicato medico che parlava di “un paziente sereno e in condizioni stabili”. Invece, poco dopo, è sopraggiunto un nuovo malore e, di qui,  la tragica notizia della morte. Il calcio italiano dà il suo addio commosso a Gigi Riva, un calciatore che arrivò in Sardegna nel 1963, dove ha continuato a vivere, nel capoluogo sardo, fino all’ultimo giorno della sua vita. A chi gli chiedeva il morivo di questa scelta rispondeva: “In pratica non avevo una famiglia e qui ne ho trovato tante”. Riva rimase in Sardegna nonostante le grandi squadre lo avessero inseguito e l’allora presidente juventino, Boniperti, ne avesse fatto quasi una malattia: lo inseguiva con offerte straordinarie, mentre egli continuava a dire no. Diventò un simbolo dell’uomo libero ed orgoglioso, al punto che persino il latitante Messina, travestito da frate, come raccontò all’Ansa, andava a vederlo giocare al vecchio stadio “Amicora”. Ma, al di là del suo orgogliosissimo essere un sardo, nato sulle rive del Lago Maggiore, Riva fu presto un idolo per tutta l’Italia. per la maniera dirompente di segnare (mai un gol d’astuzia, sempre grandi reti di testa o con il suo   leggendario sinistro). E per quella generosità che lo portava a dare tanto a tutti, oltre a un paio di devastanti fratture alle gambe per la causa azzurra, ha vinto poco, in relazione al moltissimo che valeva. E, comunque, non possiamo non ricordare  uno scudetto con il Cagliari, quello storico del 1970. Per quel razzismo, sempre tollerato anche nello sport, le altre tifoserie accoglievano i giocatori rossoblù choamandoli “pecorai, banditi”. Oltre allo scudetto ha vinto anche il campionato europeo con la Nazionale, in finale a Roma, nel 1968 e la classifica dei cannonieri con il record, tutt’ora imbattuto, di 35 gol in 42 gare in maglia azzurra. Per non parlare di un secondo e terzo posto al Pallone d’Oro. Per Gigi Riva non era questo il suo calcio. Non lo era, di certo, per lui che, una volta tolti gli scarpini, non volle più giocare neanche una partita tra amici, figurarsi tra vecchie glorie… Probabilmente gli pesava quell’aggettivo, di sicuro non amava invecchiare, e preferiva il rumore del suo silenzio. Un’altra delle sue   caratteristiche si manifestò quando, da team manager della nazionale,, doveva difendere i giocatori azzurri. Lo fece alla grande, nell’intervallo della finale del Mondiale 2006, spegnendo le intemperanze del CT francese Domenech: un segreto rivelato solo dopo anni da capitan Cannavaro. Ma la rivelazione di tale segreto non aggiunse nulla al rispetto che tutti i giocatori avevano per lui. Ora, a rendergli omaggio, come fosse il loro team manager, saranno in tanti, tutti quelli che per una vita lo hanno amato, perché ha rappresentato il calcio delle bandiere, quelle che conoscevano solo i colori di una squadra. La sua avventura ha regalato l’anelito profondo del romanzo e del grande cinema. Infatti, Pasolini e Zeffirelli lo volevano come attore. Oggi ci chiediamo: Chi di noi, in un campetto o in uno spazio davanti ad una scuola o addirittura per strada con un pallone “Super Santos”, non ha, anche solo  per un attimo, sognato di essere GIGI RIVA?

(Gennaio 2024)

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