NEWS

LA LUNGA STORIA DEL PONTE SULLO STRETTO    a cura di Luigi Rezzuti   Il Ponte sullo Stretto ancora non c’è ma è già costato 300 milioni di euro. Sono...
continua...
Le antiche denominazioni delle strade napoletane   di Antonio La Gala   La toponomastica napoletana nasce formalmente alla fine del Settecento, ma...
continua...
Quell’avventura di una notte di 50 anni fa   di Luigi Rezzuti   Il mondo si divide fra quelli capaci di avere l’avventura di una notte e quelli che,...
continua...
Pensieri ad alta voce   di Marisa Pumpo Pica   Addio al mio Maestro, Aldo Masullo Si è spenta una voce critica nella nostra città     Chi mi...
continua...
Miti napoletani di oggi. 77 LA “SANT'ORSOLA” DI CARAVAGGIO   di Sergio Zazzera   Fiore all’occhiello della sede napoletana delle “Gallerie...
continua...
Un “Gigante” della pittura   di Antonio La Gala   Su Giacinto Gigante e sulla sua opera pittorica esiste una letteratura vastissima e quindi sarebbe...
continua...
"Zia Natascia"   Riprende la stagione eventistica con "Zia Natascia" in una suggestiva location: al Chiostro San Domenico Maggiore, sabato 22 maggio...
continua...
UNA STAGIONE CALCISTICA STORTA   di Luigi Rezzuti    Durante il periodo precampionato tutti affermavano che questa stagione 2019/2020 sarebbe stata...
continua...
Antonio Niccolini, scenografo ed architetto di corte   di Antonio La Gala   Antonio Niccolini, toscano di nascita e di formazione, napoletano di...
continua...
UN RICORDO INDIMENTICABILE   di Luigi Rezzuti   Questo non è un racconto d’amore, ma solo un ricordo che porterò per sempre nel mio cuore. Avevo 18...
continua...

Miti napoletani di oggi.67

SAN GREGORIO ARMENO

 

di Sergio Zazzera

G. e M. Ferrigno, Procidana (coll. priv.)

Il Natale è vicino e in ogni casa napoletana che si rispetti è d’obbligo realizzare un Presepe, grande o piccolo che sia; e per il suo allestimento è altrettanto d’obbligo acquistare i pastori nelle botteghe di San Gregorio Armeno, strada che richiama, ormai, durante l’intero arco dell’anno, folle di turisti, che, proprio di questi tempi, rendono la via sostanzialmente impraticabile.

Dunque, i pastori napoletani; i quali appartengono a una tradizione che, se non proprio nata, quanto meno, si affermò a partire dal tempo di Carlo III di Borbone, che soleva allestire nella sua residenza regale un Presepe, affollato di figure umane, animali, generi alimentari, strumenti musicali e quant’altro, realizzati dai migliori scultori del regno. La tradizione, poi, si è perpetuata fino ai giorni nostri, concentrando la lavorazione in via San Gregorio Armeno e affiancando ai pastori, fatti, secondo i canoni sette-ottocenteschi, di stoppa e fil di ferro, ai quali venivano applicati teste e arti di terracotta policroma e abiti fatti delle migliori sete di San Leucio, altre figurine, di dimensioni più ridotte, plasmate interamente in terracotta o, magari, in semplice creta.


G. e M. Ferrigno, 'A vecchia 'o Carnevale (coll. priv.)

Qui, però, si affaccia il mito, poiché – come recita il film di Marco Bellocchio del 1967 – “La Cina è vicina”; ma mi spiego.

Già una decina d’anni fa, trovandomi a Murano, nel visitare botteghe e laboratori di lavorazione del vetro soffiato, mi furono mostrati pezzi di manifattura cinese, di costo ben più modesto, ma anche di realizzazione assai meno accurata. Parimenti, un paio d’anni fa, a Parigi, nei celebri magazzini Lafayette, due gentili signore dalla inconfondibile fisionomia asiatica, approfittando dell’assenza di commesse, fotografavano i pelouches esposti sul banco dei giocattoli, e non era azzardato immaginare che quelle foto dovessero servire da modello per la riproduzione di quegli animali.

Ebbene, oggi, ma anche qui già da alcuni anni, pure a San Gregorio Armeno è possibile imbattersi in pastori di produzione cinese, più economici e meno belli di quelli realizzati dalle botteghe napoletane storiche, come quelle dei Ferrigno o dei Di Virgilio, giusto per citarne qualcuna. Pastori, dunque, che sono “di San Gregorio Armeno” soltanto perché posti in vendita in quella strada, ma che, provenienti dall’Estremo Oriente, con la qualità di quelli autentici poco o nulla hanno a che vedere.

(Dicembre 2018)

BilerChildrenLeg og SpilAutobranchen