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LA SCOPERTA DELLA GROTTA AZZURA

di August Kopisch

 

di Luigi Alviggi

 

Nell’estate del 1826, August Kopisch e l’amico Ernst Fries sbarcano per la prima volta a Capri, nell’attuale Marina Grande. Un mondo meraviglioso, denso di storia e leggende, si spalanca agli occhi dei due giovani esploratori, al colmo dell’emozione. Se l’Eden è mai stato su questa terra, una delle probabili collocazioni è senz’altro l’isola di Capri di quell’epoca: quella di oggi, purtroppo, solo un pallido e diabolico fantasma di allora. Del mio primo analogo sbarco – fanciullino, decenni or sono, conservo memoria di vedute stupende, di profumi, colori e sapori fantastici, e dell’acqua marina che invitava al berla per penetrare le delizie di quel mondo, marino e terrestre. Un paradiso andato distrutto nel gorgo degli anni e nella protervia ottusa dell’homo sapiens dei nostri giorni.

Poco tempo dopo lo sbarco, una comitiva di sei persone: Kopisch, 27nne prussiano, letterato e pittore, e l’amico Fries; l’oste notaio - misteri di quei tempi, come il barbiere cerusico! - e albergatore, Giuseppe Pagano, proprietario di una locanda che diverrà famosa per gli ospiti celebri che vi passeranno; un suo figlio dodicenne; il marinaio Angelo Ferraro e l’asinaio Michele Furerico, rematori, si avviano di buon’ora per una gitarella che passerà alla storia. E già la sera precedente, al manifestarsi del progetto, gli eroi assaggiano la forte opposizione della famiglia Pagano, il fratello canonico in prima fila, per motivi religiosi. Da tempo immemorabile la grotta viene considerata antro di Satana – chiamata dai locali Grotta del Diavolo -, e sui misfatti di questi contro i curiosi girano innumerevoli dicerie. Risultato di questa credenza: l’interno della grotta non è mai stato esplorato!

Giunti l’indomani sul luogo, ecco i capresi del gruppo presi dalle paure di sempre. Prima a entrare nella grotta sarà la tinozza in cui arde un fuoco, oltre che per far luce per fugare eventuali dannati e demoni connessi. Dietro, in altra tinozza, Angelo che spinge il fuoco. A seguire i magnifici tre, ma solo Kopisch s’inoltra mentre gli altri due restano fuori e soltanto quando la voce interna li chiama incoraggiante, vi ritornano. Il fascino del primo impatto sarà tale che i due pittori, tornati a prendere l’occorrente, disegneranno schizzi per immortalare la caverna. Iniziano poi a esplorarne i camminamenti e i temerari avranno modo di perdersi allo spengersi della lanterna e subire altre paure. Escono, infine, tutti per completare il giro dell’isola, e rischieranno la vita per il mare fattosi grosso. August la battezzerà per sempre “Azzurra”. Con questa scoperta iniziò la grande fortuna di Capri, che entrò di diritto da comprimaria nel Grand Tour ottocentesco e sarà visitata da un numero sterminato di persone, come ancor oggi accade.

Lo stile non denota l’origine ottocentesca e l’opera non ha momenti speciali ma è una cronaca puntuale di tutto ciò che accadde, dalla progettazione dell’impresa al suo compimento, e sugli eventi successivi alla storica giornata. La prima pubblicazione di questo libro è del 1838 a Berlino, nel frattempo la Grotta Azzurra è già esplosa all’interesse del mondo. È innegabile dover riconoscere all’uomo un’importanza eccezionale: chi può dire quanti altri anni sarebbero trascorsi prima che la rivelazione avvenisse? Il primato di August viene contestato, ma Kopisch è stato prima di Axel Munthe (1857-1949), Norman Douglas (1868-1952), Edwin Cerio (1870-1960), Raffaele La Capria (1922), e via dicendo. Fattor comune di questi illustri nomi è la longevità: che l’aria di Capri abbia anche questo miracoloso potere?

Ernst Fries realizzerà, il 18 agosto 1826, il primo disegno dettagliato, giunto a noi, della Grotta Azzurra. August Kopisch (1799–1853), arrivato in Italia nel 1823, vi rimarrà per cinque anni, visitandola in gran parte e sostando a lungo a Napoli. La città gli piacerà molto e lascerà una raccolta di poesie - “Agrumi” (1838) – di ispirazione dai canti popolari dei luoghi toccati. Tradurrà anche la “Divina Commedia” in tedesco nel 1842.

                        

August Kopisch:LA SCOPERTA DELLA GROTTA AZZURRA

traduzione di Alberto Geremicca

prefazione di Francesco Durante

INTRA MOENIA, 2016 – pp. 96 - € 9,90

(Marzo 2019)