Salute e benessere
TUTTI PAZZI PER LA FRUTTA ESOTICA
di Luigi Rezzuti
Per frutta esotica o tropicale si intendono i frutti di quelle piante che non sono coltivate nel nostro Paese.
Un tempo molto costosi e presenti sui mercati solo nei periodi festivi, oggi vedono largo consumo anche sulle tavole degli italiani.
Fino ad una decina di anni fa, come frutta esotica si trovavano banane, ananas e datteri, e solo nel periodo natalizio.
Oggi, oltre alle banane, all’ananas e ai kiwi, troviamo anche il mango, l’avocado, la papaya e i litchi perché la frutta tropicale è diventata una moda.
I dati di consumo degli ultimi anni raccontano di preferenze sempre più sbilanciate a favore della frutta tropicale, rispetto a quella di casa nostra: arance, pere e mele.
Così, mentre l’export ortofrutticolo cresce, il mercato delle importazioni esotiche aumenta anno dopo anno.
Perché? Le ragioni sono svariate, a partire dalla moda della frutta tropicale, conclamata anche nel nostro Paese, come frutta benefica per la salute.
Purtroppo, però, i costi di trasporto sono molto elevati in quanto si tratta di far arrivare, in aereo, la frutta dall’altra parte del mondo, per poi vederla finire sui banchi dei supermercati e quindi tali costi restano ancora molto alti per il consumatore.
Non solo avocado, mango, papaya, kiwi, ma ci sono tantissimi altri frutti tropicali che ancora non sono arrivati nei supermercati italiani, come gambuta, un frutto simile al litchi, feijoa sellowiana originario del Brasile e la carambola originaria dello Sri Lanka.
(Ottobre 2019)