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BORGHI ABBANDONATI   di Luigi Rezzuti   Questa nostra gita fuori porta potrebbe iniziare come un racconto col classico “c’era una volta” C’era una...
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CHI VINCERA’ LO SCUDETTO?   dI Luigi Rezzuti   Questa domanda l’abbiamo posta ad alcuni opinionisti sportivi e addetti ai lavori che ci hanno...
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CUIUS REGIO… (ovvero: meno male che c’è un Papa straniero)   di Sergio Zazzera   Antefatto n. 1: Nell’Enciclica Pacem in terris, il Pontefice Giovanni...
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I "CUNTI" CAMPANI DI AURELIO DE ROSE   (Marzo 2023)
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Prima era un’altra cosa   di Antonio La Gala   Fra i luoghi comuni più comini della nostra città luoghi comuni merita un posto d’onore quello che, con...
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Guglielmo Chianese, in arte Sergio Bruni   di Luigi Rezzuti   Sergio Bruni nasce a Villaricca il 15 settembre del 1921 e muore il 22 giugno del 2003,...
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Miti napoletani di oggi.88 IL CARRO-ATTREZZI   di Sergio Zazzera   Nato per gl’interventi di soccorso stradale (anche chi scrive queste righe ha...
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"Amalfi anni '50 e '60 - Alfonso Fusco, fotografo"   Venerdì 25 febbraio alle ore 19,30, all'Arsenale di Amalfi, si terrà la presentazione del libro...
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Tema d’Estate   di Mariacarla Rubinacci    21 giugno, solstizio d’estate, ma quest’anno la stagione si è anticipata di molto. Aveva fretta di vedere...
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15 MAGGIO 2022: NAPOLI ACCLAMA SANTO DON GIUSTINO MARIA RUSSOLILLO  Basterebbe poco per rendersi santi.   di Luciana Alboreto   Una voce...
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I marittimi tornino a casa. Restiamo umani

 

Riceviamo dall’assessore del Comune di Procida, Rossella Lauro, e pubblichiamo il seguente comunicato:

 

La nave Diadema della società Costa naviga nei mari della penisola in cerca di un porto da ormeggiare con i suoi 1200 membri di equipaggio.

- Inammissibile che il Governo non si adoperi per mettere in sicurezza questi lavoratori del mare, che lavorano lontani dalle proprie famiglie - protesta duramente l’amministrazione comunale di Procida - abbiamo un marittimo nostro concittadino a bordo, ma la questione riguarda tutti i marittimi coinvolti - Stiamo facendo squadra con le altre amministrazioni che hanno concittadini membri dell'equipaggio. Faremo di tutto per riportarli a casa. Altre navi – in giro per i mari del mondo – attendono di potersi fermare per far rientrare il personale di bordo alle proprie case.

Per tutti questi uomini e donne esponiamo alle nostre finestre, balconi, terrazze o portoni un drappo bianco.

In tanti faremo più rumore, perché “Siamo tutti sulla stessa barca” e nessuno deve essere lasciato indietro e solo.

(Marzo 2020)

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