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Leonardo Pica

IL MONDO E’ DEI BAMBINI

(CHE POI DIVENTANO GRANDI)

Cosmopolis Edizioni Napoli


di Luciana Alboreto

 

Si vive e ci si lascia vivere facendo fluttuare, rapidamente, il vortice degli eventi che scandiscono, nel tempo, le nostre routinarie abitudini. La razionalità, la concentrazione, la determinazione prendono il sopravvento sulla sfera emozionale, perché la vita ogni giorno ci presenta un conto da saldare, per non soccombere. Il desiderio di soffermarsi e di idealizzare resta a lungo sopito nei meandri dell’anima. Non c’è tempo per sognare.

Improvvisamente e, per un imperscrutabile motivo, ci si può fermare. Accade qualcosa che lo consente e si può mettere tutto in discussione.

E’ quanto si è verificato nel corso dell’attuale emergenza sanitaria mondiale.

Nella solitudine della pandemia in molti si sono smarriti e disorientati, altri si sono ritrovati e ritemprati nel silenzio, alcuni, come l’autore del libro, il magistrato napoletano Leonardo Pica, si sono immersi in riflessioni profonde, interrogandosi su come potrebbe germogliare un mondo nuovo dalle ceneri di un disastro globale.

Un mondo nuovo, immaginato dall’autore, popolato solo di bambini, unici superstiti della veemenza di un virus letale. Come si formeranno senza la guida maestra degli adulti che ne curino educazione, istruzione e spiritualità? Cresceranno sognatori o inariditi dall’imprevedibile intreccio delle vicende umane? Sapranno gestire e discernere la dicotomia tra il bene e il male? La generosità e l’altruismo vinceranno sull’egoismo e sull’insana prevaricazione? L’amore puro trionferà o sarà minacciato dall’ombra del tradimento?

Dell’uomo rispondono la sua natura e volontà interiore. Sarà homo faber fortunae suae oppure homo homini lupus nel divenire di un nuovo corso storico? E’ scritto nella legge della vita l’arbitrio di volgere al bene l’intelligenza ed ogni capacità. Si potrà vivere come immersi in una favola, se ne potranno prendere secolari distanze o si potrà affermare che le favole non esistono.

«Non lo so, disse Peter Pan, l’uomo è sempre stato malvagio, ad ogni latitudine, in qualunque epoca, con tutti i regimi. E’ qualcosa a cui dobbiamo rassegnarci. Io non posso farci niente. E neanche tu. So anche, però, che ci sono sempre state, e ci sono anche tra noi, tante persone generose ed altruiste. Seguendo il loro esempio, il mondo si salverà. Anche noi finora siamo sopravvissuti aiutandoci l’un l’altro. Questa è l’unica cosa che so».

(Luglio 2020)