Profumi d’Estate
di Mariacarla Rubinacci
“Alessandra, dov’è il coperchio giusto per questa pentola?”. Questa domanda è abbastanza ricorrente là dove i soliti amici si ritrovano dopo aver lasciato alle spalle i rumori della città. Soprattutto quando c’è Renato.
Renato vanta infatti, fra le sue qualità, quella di essere un valente cuoco, “chef” come ama presentarsi! E’ preciso nell’officiare il cerimoniale di una succulenta e gustosa pietanza da offrire a coloro che fanno gruppo nell’allegra compagnia.
Ma, come tutti i cuochi che si rispettano, anche Renato ha bisogno di essere affiancato da gregari silenziosi, ubbidienti e accondiscendenti: ruolo che però spesso qui spetta a una o più signore che si trovano a passare nei paraggi della cucina.
“Si devono pelare le patate”. Per favore, chi taglia le melanzane?”. “Quei pomodori sono troppi…”. “Mi affetti le cipolle?”. “Dove sono i peperoni…”.
Come fossero i ferri per il valente chirurgo, sul tavolo, Renato schiera tutti i componenti per qualche leccornia, che il “maestro” di alta cucina si accinge a rimescolare, e a questo punto, i gregari non sono più necessari. L’officiante vuole agire da solo, non vuole essere osservato o controllato e la sua arte finalmente esce dalle mani come fa il pittore che rimescola i suoi colori da spandere sulla tela. Le verdure, le carni, la pasta, si accostano in un’armonia di variegate sfumature, oppure vengono manipolati come argilla che lo scultore accarezza per far nascere dalle sue mani una nuova forma.
L’opera si offre completa per il momento fatidico del :”E’ pronto!”, che chiama a raccolta la platea sempre plaudente, perché…”Renato è proprio bravo in cucina!”.
La festa dei profumi e dei sapori esplode, accompagnata da allegre risate, da qualche bicchiere in più del fresco vinello e dai commenti impastati di ironia e di amicizie sincere, che si coltivano per stare bene insieme.
Quando, invece c’è Filippo, i profumi e i sapori cambiano. Lui è l’esperto della brace. Nel preparare il rovente piano di cottura, non lo supera nessuno. Così le triglie arrossano le loro squame per sprigionare il profumo del mare nascosto nella fragranza delle loro carni delicate. Così le salsicce sciolgono la giusta dose di grasso per mantenersi morbide. Così le bistecche si arroventano per farsi gustare succose e appetitose. Non mancano mai le salsine per accompagnare le vivande preparate con tanto impegno: ognuna ha la propria, anche se spesso c’è la novità di qualche esperimento, suggerito per guadagnarsi l’approvazione di tutti.
L’aria d’estate si impregna di profumi stuzzicanti, le bocche si irrorano di sapori genuini, i cuori si alimentano di amicizia rinnovata.