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Il mandato

 

di Alfredo Imperatore

 

Che cosa è un mandato? Un contratto con cui una persona (mandatario) si obbliga a compiere una o più attività di pubblico interesse per conto di un’altra (mandante).

L’articolo 67 della Costituzione italiana recita: <Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato>.

Tale articolo mira a garantire la libertà di espressione e non l’inquadramento in un Mandato imperativo, che può mutare di volta in volta, sulla base dell’evolversi dei vari eventi.

Meno che mai questo articolo fu scritto dai nostri “Padri costituendi” (e tra essi mi piace ricordare Enrico De Nicola, Alcide De Gasperi, Benedetto Croce e Piero Calamandrei), affinché facesse da copertura e giustificazione a quei parlamentati che effettuano il “salto della quaglia”, da un partito ove sono stati eletti a un altro, persino di idee contrarie!

Qual era l’intendimento degli Autori di quell’articolo?

A mio modesto avviso, per rispondere a questa domanda, per prima cosa si deve dare alla parola mandato un “significato più restrittivo”.

Lo scopo era di non vincolare un parlamentare a “tutte” le proposte di legge del partito di appartenenza. In poche parole, se il direttivo del proprio partito fa una proposta politica che un singolo parlamentare non condivide, questi non è “vincolato” a votarla, ma può astenersi o, addirittura, votare contro.

Abiurare il proprio partito, tramite il quale si è stati eletti, e trasferirsi in un altro gruppo parlamentare, magari con un programma opposto a quello del precedente partito, è un tradimento che si effettua principalmente verso il proprio elettorato.

Questo tradimento non può avvenire in alcun modo nel nome e nel rispetto dell’art. 67, che “svincola” il parlamentare solo ed esclusivamente da singole proposte di legge da qualunque parte esse provengano e null’altro.

 

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L’origine di questa controversa parola è lat. mandatu(m)= affidare, di provenienza indoeuropea. Il lat. mando, as, avi, atum, mandare= affidare, deriva da “man(um) dare equivalente alla locuzione “mettere nelle mani”. 

(Marzo 2021)