NEWS

Spigolature   di Luciano Scateni   Habemus papam e che papa!   L’intero pianeta dell’informazione si è giustamente appropriato di un evento...
continua...
La tradizione del culto francescano in Campania   di Antonio La Gala   San Francesco, durante i suoi viaggi, passò anche per la Campania, dove...
continua...
Miti napoletani di oggi.91 PROCIDA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2022   di Sergio Zazzera   Ho riflettuto a lungo se considerare, o no, quello di...
continua...
Parrocchia di Nostra Signora del Sacro Cuore   di Antonio La Gala     A metà di via Simone Martini, in una breve traversa cieca, in via Scala, fra i...
continua...
Il poeta del giorno   di Romano Rizzo   Antonino Alonge (Palermo, 20 Settembre 1871 - Milano, 13 Agosto 1958) Poeta e giornalista, visse fin da...
continua...
Miti napoletani di oggi.76 “CERTE” MOSTRE   di Sergio Zazzera   E' stata allestita, di recente, nella sede napoletana delle Gallerie d’Italia...
continua...
CALCIOMERCATO ESTIVO   a cura di Luigi Rezzuti   Il calciomercato estivo della Serie A 2020 si è aperto il 1° settembre e si è concluso il 5...
continua...
Pensieri ad alta voce   di Marisa Pumpo Pica   La triste vicenda di Giulia Cecchettin   Chi ha avuto modo di seguirci saprà certamente che qui...
continua...
CALCIOMERCATO ESTIVO   di Luigi Rezzuti   Ci siamo! Il calciomercato estivo di serie A 2023-2024 si è ufficialmente chiuso. Ogni club di A ha cercato...
continua...
TEMPO DI ESAMI   di Annamaria Riccio   Quelli scolastici ovviamente, perché gli altri…non finiscono mai. E’ l’anno del rientro, quello che profuma di...
continua...

 

Gli sciaraballi

 

di Antonio La Gala

 


Nell'Ottocento, fino all'avvento della ferrovia, lo stato dell’arte nel campo dei trasporti per via di terra non era sostanzialmente dissimile da quello dei millenni precedenti, durante i quali per spostarsi o per trasportare cose, l’uomo non aveva trovato di meglio che sfruttare la forza degli animali asserviti: il cavallo, il mulo, l’asino, i buoi. Babbo Natale oggi usa ancora la renna.

In quel secolo, nella Napoli dei Borbone come si muovevano i nostri antenati?

I collegamenti a lunga percorrenza, cioè per località fuori città, per chi non disponeva di mezzi propri, erano effettuati con diligenze, gestite da privati, per il cui servizio esistevano regolamenti ed "orari ufficiali", i quali fornivano anche consigli su come affrontare i disagi e i pericoli del viaggio.

Il trasporto urbano, sempre per chi non disponeva di mezzi propri, avveniva mediante noleggio di carrozzelle e carrozze. Esistevano cioè degli affittacarrozze, sempre privati, che scarrozzavano la gente per la città, con clientela fissa o saltuaria o a richiesta, chi "in regola" e chi abusivamente, per una o più persone.

Un periodico del 1833 descrive queste carrozze, definendole "carrettoni", "carri bislunghi che non sono nè bighe né quadrighe, perché tirati da tre ineguali ronzini". Sostanzialmente si trattava il più delle volte di diligenze di città "a panche", ciò che i francesi chiamavano "Char à bancs", e che i napoletani tradussero in "sciar a ball", quindi "sciaraballo".

Occorre ricordare che le strade della città, in cui gli sciaraballi e gli altri veicoli portavano in giro la gente, erano i vicoli della Neapolis greco-romana, città ampliata nei secoli successivi con i vicoli dei quartieri dentro e fuori le mura. Gli sciaraballi, quindi, si muovevano nei vicoli dei quartieri spagnoli, delle zone del Porto, del Mercato, dei borghi Stella, Vergini, Sant'Antonio Abate, ecc. Non proprio dei boulevard.

Le condizioni di traffico migliorarono con Ferdinando II, che promosse alcune significative sistemazioni viarie, fra cui la sistemazione della strada dei Fossi, oggi Corso Garibaldi (strada divenuta importante dopo la costruzione della stazione della ferrovia Napoli-Portici), la definitiva sistemazione di Via Foria, l'apertura di Corso Vittorio Emanuele, l'allargamento di Via Duomo.

Per quanto riguarda il numero dei mezzi di trasporto circolanti a Napoli,  nel 1845 si contavano circa 25 sciaraballi-omnibus, oltre a quasi ottocento carrozzelle da noleggio, fra chiuse ed aperte.

A titolo di curiosità annotiamo, fra i mezzi di trasporto censiti in quell'anno, anche sedici portantine, più quelle che i teatri riservavano agli artisti.

Un giorno di settembre del 1860 i napoletani videro comparire Garibaldi, e subito dopo una nuova amministrazione “forestiera”, ma per qualche anno ancora nulla videro cambiare nel mondo degli sciaraballi: il trasporto pubblico continuò ad essere basato sul rilascio di licenze per singoli sciaraballi e per singole carrozzelle.

Con gli anni, però, la domanda di trasporto pubblico andava crescendo. Attorno al 1863 si cominciò a sentire l'esigenza di regolamentare diversamente la materia: per gli sciaraballi cominciò un'altra era, poi correranno su binari, ma prima di staccare per sempre i cavalli dai "carrettoni", passeranno ancora decenni.

(Novembre 2021)

BilerChildrenLeg og SpilAutobranchen