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15 MAGGIO 2022: NAPOLI ACCLAMA SANTO DON GIUSTINO MARIA RUSSOLILLO

 Basterebbe poco per rendersi santi.

 

di Luciana Alboreto

 

Una voce accogliente e non stridente, una mano tesa e non lacerante, un sorriso rassicurante e non acredini gratuite. Una quotidianità vissuta nella semplicità del donarsi, nella gioia riscoperta alla luce di ogni alba e nelle difficoltà riposte all’imbrunire di ogni tramonto.

Il 15 maggio 2022 Papa Francesco, visibilmente provato dagli esiti della pandemia e dai devastanti eventi bellici, con tono partecipato e commosso, ha presieduto il rito di canonizzazione di dieci Beati, tra cui il campano Don Giustino Russolillo. Dal Sagrato della Basilica di San Pietro, per la prima volta dopo gli anni critici dell’emergenza sanitaria, alla presenza delle Autorità e del popolo dei fedeli, si è elevata la voce del Pontefice, tenera e disarmante. “La santità non è fatta di pochi gesti eroici, ma di tanto amore quotidiano… di dedizione alla famiglia, al lavoro, al bene comune… senza avidità e competizione… condividendo i carismi e i doni di Dio… non pensando a compiere atti eroici, ma ad essere fedeli a questi comportamenti”. E Santo è stato proclamato anche Don Giustino Maria Russolillo, noto come il “Santo di Pianura”. Nato nel 1891 nel quartiere napoletano, si formò al seminario di Pozzuoli divenendo sacerdote nel 1913. Nel 1920 fu Parroco nel suo quartiere di Pianura, vivendo con profondità spirituale il suo apostolato e impegnandosi a fondare una congregazione religiosa “Per il culto delle vocazioni di Dio alla fede, al sacerdozio, alla santità”. Dal fervore di questi intenti furono fondate le congregazioni dei Vocazionisti. Morto nel 1955 e beatificato il 7 maggio 2011, visse come “Il sacerdote che ha la missione di giovare alle anime”. Spese la vita per i giovani e per rendere unite le famiglie in nome della Pace. Confidava nella cultura e nell’intelligenza di ognuno che potesse essere contributo fruttuoso nella società. Il 27 ottobre 2020 Papa Francesco autorizzò l’approvazione del Decreto di Santità grazie ad un miracolo attribuito all’intercessione del Beato Russolillo, riguardante la guarigione di un giovane religioso vocazionista originario del Madagascar colto da un grave malore e salvatosi dal coma dopo che gli era stata apposta una sua immagine, sul corpo gravemente malato. La sua canonizzazione è Luce di speranza per la città di Napoli che, attraverso il carisma dei vocazionisti, promuove la formazione spirituale e culturale di chi è sinceramente votato alla vita religiosa.

(Maggio 2022)