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LA LUNGA STORIA DEL PONTE SULLO STRETTO

 

 a cura di Luigi Rezzuti

 

Il Ponte sullo Stretto ancora non c’è ma è già costato 300 milioni di euro. Sono i soldi spesi per tenere in vita lo stretto di Messina S.p.A., nata 42 anni fa per costruire la grande opera mai realizzata. Una società partecipata tra Stato e Anas messa in liquidazione, ma mai definitivamente chiusa, che l’esecutivo vuole risvegliare con il recupero del progetto del 2012, per collegare la Sicilia e la Calabria con il rinomato ponte. Malgrado le promesse del governo Craxi, lo scoppio di Tangentopoli fa accantonare il progetto, fino a quando non viene recuperato dal leader di Forza Italia: nel 2005, la costruzione dell’opera è affidata a Impregilo, che vince la gara con un’offerta di 3,88 miliardi di euro e nel 2006 firma il contratto. Berlusconi perderà, però, le elezioni a vantaggio di Romano Prodi, che dichiarerà il ponte “inutile e dannoso”. L’esecutivo cade dopo soli due anni e, nonostante il ritorno a Palazzo Chigi del Cavaliere, il progetto subisce un altro stop per la crisi dei debiti sovrani, fino ad essere accantonato definitivamente dal governo tecnico di Mario Monti, che mette in liquidazione la Stretto di Messina S.p.A. Come ricordato da Repubblica, tra stipendi, contenziosi e manutenzioni, la partecipata è costata, ad oggi, 300 milioni di euro, più gli eventuali 700 milioni chiesti da consorzio Eurolink, guidato dall’ex Impregilo, per il risarcimento danni dopo la cancellazione del progetto. Quello recuperato oggi, dal governo Meloni, dovrebbe prevedere la costruzione di una sola campata di 3,3 chilometri di lunghezza, per un costo complessivo di 7 miliardi di euro. Ma per trovare il punto d’origine del percorso non basta spingersi agli anni del dominio politico berlusconiano e nemmeno alla lunga era della Prima Repubblica, bensì – e potrebbe sembrare incredibile – agli anni delle guerre puniche. Lo storico Strabone narra, infatti, che il primo ad avere realizzato un collegamento per l’attraversamento dello Stretto di Messina fu il console romano Lucio Cecilio Metello nel 250 a.C., con l’obiettivo di agevolare il trasferimento sulla penisola di un centinaio di elefanti, catturati e sottratti dalle legioni romane ai Cartaginesi di Asdrubale nella battaglia di Palermo. Secondo Strabone, Lucio Cecilio Metello “radunate a Messina un gran numero di botti vuote le fece disporre in linea sul mare, legate a due a due, in maniera che non potessero toccarsi o urtarsi. Sulle botti formò un passaggio di tavole, coperte da terra e da altro materiale e fissò parapetti di legno ai lati affinché gli elefanti non avessero a cascare in mare.”

Il 16 marzo 2023 via libera al Ponte sullo Stretto “E’ una giornata storica non solo per la Sicilia e per in la Calabria ma per tutta l’Italia, il via libera del Consiglio dei ministri al decreto per il Ponte sullo Stretto che unisce la Sicilia al resto d’Italia e all’Europa, un’opera che verrà certificata dai più grandi ingegneri delle migliori università italiane e internazionali. Stiamo sbloccando cantieri ovunque, avremo l’alta velocità in Sicilia e in Calabra, avremo il ponte a campata unica più bello, sicuro e green del mondo” ha commentato il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini. A decreto approvato ci sono stati gli annunci festanti del leader di Forza Italia, Berlusconi, uno dei principali sponsor del progetto.

Il testo, che ha ottenuto l’ok in Consiglio dei ministri, consente l’immediato riavvio dell’iter di progettazione e realizzazione dell’opera. Si ripartirà dal progetto definitivo che venne approvato nel 2011, quello del ponte sospeso più lungo al mondo (3,2 chilometri), che verrà aggiornato e adattato alle nuove norme in materia tecnica, ambientale e di sicurezza. Il ruolo cardine lo avrà lo Stretto di Messina S.p.A., partecipata da Rfi, Anas, le Regioni Sicilia e Calabria e il Ministero dell’economia. Il ministro, leader leghista, Matteo Salvini, ha dichiarato che “si tratta di un’opera fortemente green: consentirà di ridurre l’inquinamento di anidride carbonica, oltre a permettere un consistente risparmio di tempo e denaro a tutti coloro che devono attraversare lo stretto. Infine, sarà motivo di grande attrazione turistica”. “Già 20 anni fa, con il mio governo, avevamo pronto il progetto” ha scritto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi sulle sue pagine social – un’opera strategica che si sarebbe realizzata se la sinistra non fosse intervenuta con la politica dei no. Questa volta non ci fermeranno, sarà un ponte che collegherà la Sicilia non solo alla Calabria, ma anche all’Italia e all’Europa intera; con il nuovo collegamento si metterà in moto un volano per l’economia siciliana che garantirà occupazione a più di centomila persone e la Sicilia potrà così diventare una base per la logistica dei trasporti internazionali in arrivo dal Mediterraneo. E’ un’altra promessa agli italiani che siamo finalmente in grado di mantenere”.

Ed effettivamente, basta riavvolgere il nastro della storia per constatare come il dibattito sulla costruzione del Ponte sullo Stretto non nasca certo oggi.

(Maggio 2023 - Gli articoli vengono riprodotti quali ci sono pervenuti)