• Stampa

LA FESTA DI CARNEVALE

 

di Luigi Rezzuti

 

La festa di Carnevale è una festa dalle radici profonde, di liberazione e spensieratezza, che attraversa la cultura e la tradizione popolare, italiana e non solo. La “celebrazione” del Carnevale, che è anche festa e rito, viene vissuta in un’atmosfera di gioia e sgargiante vitalità e consente ai partecipanti di abbandonarsi al divertimento e di immergersi in un mondo, dominato dal gioco e dallo scherzo. Il travestimento, elemento cardine della festa del Carnevale, crea una temporanea uguaglianza tra ricchi e poveri. In questi giorni di festa, infatti, le maschere rendono irriconoscibili le differenze di classe, trasformando le strade in un palcoscenico di libertà.


Il Carnevale 2024 è cominciato ufficialmente domenica, 28 gennaio, coincidendo con la domenica di Settuagesima, che marca l’avvio del Tempo di settuagesima, noto anche come Tempo di Carnevale. Questo periodo precede la Quaresima e, per la tradizione cristiana, si caratterizza con l’inizio dell’astinenza dalle carni nei giorni feriali. La festa raggiunge il suo culmine e si conclude il 13 febbraio, martedì grasso. La settimana chiave del Carnevale si colloca tra l’8 febbraio, giovedì grasso, e il 13 febbraio, martedì grasso. Durante questi giorni, le strade delle città e dei borghi d’Italia sono animate da parate, feste in maschera e pranzi sulla scia di tradizioni culinarie che caratterizzano questa festa in tutto il mondo. Il 14 febbraio, che, tra l’altro, è anche il giorno di San Valentino, si torna alla sobrietà, nel rispetto del mercoledì delle Ceneri, giorno che segna l’inizio della Quaresima. Questo periodo di quaranta giorni culminerà, poi, con la festività della Pasqua, fissata per il 31 marzo di quest’anno.


Il Carnevale fece la sua prima apparizione ufficiale in un documento del 1094, in cui si faceva riferimento ad eventi di pubblico divertimento ma, come lo conosciamo noi oggi, ufficialmente prese vita a Venezia nel 1296, trasformando la città lagunare in una delle città più note al mondo nella celebrazione di questa festa. E tuttavia, pur essendo Venezia una pietra miliare nella ricostruzione delle origini del Carnevale, non è da qui che è cominciato tutto. Pertanto, sebbene sia difficile identificare un luogo o una data precisa per la nascita del Carnevale, possiamo affermare che è un fenomeno che si è sviluppato in diverse parti del mondo, assumendo caratteristiche uniche e specifiche in ogni contesto. Dalla maestosa Venezia barocca alle sfilate dei carri di Viareggio a quelle di Rio de Janeiro, alla raffinatezza della festa dei fiori di Nizza, il Carnevale si è adattato ai tempi e ai luoghi e si è evoluto, nel corso sei secoli, abbracciando culture e tradizioni, le più diverse fra loro.

Le radici del termine “Carnevale” risiedono nel latino carnem levare, che si traduce in “eliminare la carne”. Questa parola indicava il ricco banchetto che concludeva il tempo di Carnevale, noto come martedì grasso per un motivo ben preciso: questa festa anticipava il periodo di astinenza e digiuno, imposto dalla Quaresima, durante il quale il consumo di carne era proibito. Il Carnevale, quindi, diventava un’opportunità per concedersi un ultimo momento di piacere a tavola, prima di dedicarsi alla penitenza e al pentimento. L’etimologia stessa del termine sottolineava l’importanza simbolica di questa festa e la sua profonda connessione con la tradizione religiosa, rappresentando un momento di transizione tra l’abbondanza e la rinuncia, tra l’eccesso e la disciplina. Tuttavia, il significato del Carnevale va oltre la sua origine religiosa. E’ un’occasione per celebrare la bellezza della vita, per esprimere la propria creatività, attraverso travestimenti e maschere, e per ritrovarsi insieme per condividere momenti di gioia e spensieratezza. Gli antichi Greci, durante i riti dionisiaci, e i Romani, durante i Saturnali, praticavano l’uso della maschera per celare la propria identità. In quei giorni di festa, nei quali le gerarchie sociali venivano rovesciate, era in qualche modo consentito a tutti di infrangere le regole e di sperimentare una libertà totale. Indossare una maschera forniva l’opportunità di rimanere anonimi e di esprimersi senza restrizioni. Con il   trascorrere del tempo, l’usanza di mascherarsi a Carnevale non solo è sopravvissuta, ma si è arricchita di significati e tradizioni.

Ogni città ha sviluppato le proprie maschere tipiche, dando vita a personaggi, come l’Arlecchino milanese, il Pulcinella napoletano e il Rugantino romano. Durante il Carnevale, quindi, molte persone trovano il coraggio di fare ciò che nel resto dell’anno non   oserebbero mai, lasciandosi andare ai desideri più nascosti e trasformandosi in personaggi diversi, che nulla hanno a che fare con la loro vita quotidiana. Il Carnevale diventa così un momento speciale in cui il gioco, la fantasia e la sperimentazione prendono il sopravvento, creando ogni volta un’atmosfera unica ed irripetibile.

(Febbraio 2024)