Segnalibro
di Marisa Pumpo Pica
Rovesci di Giuseppe Farese
Absolutely Free Libri, 2024
Come il lettore avrà potuto leggere nella nostra pagina degli Eventi, questo librosarà presentato il 24 maggio, alle ore 17,15 nella Villa Floridiana, presso il Tempietto, nell’ambito del Festival del Giallo Città di Napoli 2024. L’invito, preannunciato dall’autore, attraverso un caloroso messaggio di stima e simpatia, ci giunge particolarmente gradito.
Giuseppe Farese non è un nome nuovo nel panorama letterario della nostra città, per essere già al suo quarto libro, accompagnato, come gli altri, da vivo consenso di pubblico e di critica. Lo dimostra, del resto, la Locandina in cui egli figura tra nomi noti e prestigiosi della letteratura contemporanea e del giornalismo, napoletano e non solo, tra cui quello dello stesso Presidente della rassegna, Maurizio De Giovanni. Ma, a prescindere dai meriti, che ampiamente gli vengono riconosciuti ed evidenziabili anche attraverso la lettura di questa sua ultima fatica, Giuseppe Farese è un nome a noi caro e ben noto ai lettori de Il Vomerese, per essere stato, per diversi anni, un giovane e valente collaboratore del nostro periodico, quando, in tempi non tanto lontani, ancora andavamo in stampa. Grazie alla pubblicazione degli articoli sul nostro giornale, ottenne l’ambìto “tesserino” di pubblicista. Lo riconosce egli stesso, con molto garbo ed affettuose parole di un rievocativo amarcord. Da allora, la passione per il giornalismo e per la scrittura è rimasta sempre viva in lui, continuando ad ardere, come fuoco sotto la cenere. Infatti ha abbandonato la banca in cui lavorava, ma non il giornalismo ed oggi cura l’ufficio stampa di una nota Compagnia di navigazione internazionale.
Ne è passata di acqua sotto i ponti… e siamo ben lieti che non abbia dimenticato quelli che definisce “i bei tempi de Il Vomerese, lì dove tutto è iniziato.” Ma anche noi non abbiamo dimenticato i suoi eccellenti articoli, tra cui una brillante intervista a Roberta Capua, vomerese doc e conduttrice televisiva, né le eccellenti pagine sul basket, che, successivamente, hanno prodotto un suo apprezzato libro, appunto sul basket, così come altri articoli, riguardanti lo sport ed il tennis, di cui si coglie l’eco in questo libro. Lo dimostra, infatti, chiaramente, come egli stesso ci spiega, l’immagine di copertina, con quella pallina gialla da tennis, in bilico, ma pronta a rotolare, sul nastro della rete, con “sullo sfondo la collina del Vomero, sulla quale svetta la Certosa di San Martino.” Ma anche il titolo, Rovesci, si ispira al suo amore per il tennis, i rovesci del tennis, che poi nascondono, come apparirà dalla lettura, anche i rovesci della vita e i risvolti dell’animo umano, nelle sue pieghe più riposte. Rovesci, con i suoi tanti colpi di scena, che riservano molte sorprese, è un giallo intrigante ed appassionato in cui il Commissario Mino Gargiulo indaga sul delitto di un’anziana donna, avvenuto al Vomero. E qui, nell’intreccio tipico del noir, si riannodano anche i fili del retroterra umano e professionale dell’autore, con le passioni mai abbandonate: il giornalismo, lo sport e, soprattutto, il Vomero, con i suoi luoghi, nuovi e vecchi, tra cui l’antico borgo di Antignano, teatro dell’omicidio. Mino Gargiulo, però, mentre indaga sul misterioso delitto, da dirigente del Commssariato Rione Alto si trasforma in consumato psicologo, per cogliere, attraverso una raffinata indagine introspettiva, gli insondabili ed oscuri abissi dell’animo umano. Ovviamente, è appena il caso di sottolinearlo, sotto le mentite spoglie di Mino Gargiulo, Giuseppe Farese cerca la verità, quella che si nasconde spesso dietro il falso apparire e tenta di capire perché, a volte, siamo, nel profondo, così diversi da come gli altri ci vedono. L’indagine poliziesca corre parallela all’indagine sul furto di anelli preziosi in una clinica privata, così come la storia del delitto si mescola e si sovrappone alle vicende quotidiane di un circolo di tennis. Due storie: l’una in primo piano, l’altra che fa da sfondo, entrambe attinte alla realtà, ma romanzate, come chiarisce l’autore stesso. In definitiva, in questo libro, ancora più che negli altri, c’è tutto Giuseppe Farese, con le sue passioni: lo sport e il circolo di tennis, la tendenza introspettiva, che emerge dal noir, e il suo Vomero, vecchio e nuovo. Quel vecchio Vomero, con gli antichi riti e credenze, tra cui la vestizione dei cadaveri e il miracolo di San Gennaro, avvenuto proprio nel vecchio abitato di Antignano. Ma, accanto a questo, il Vomero attuale, con i suoi usi e costumi, anche questi lenti a morire, come “l’abitudine vintage” dell’acquisto mattutino del quotidiano e le quattro chiacchiere col gestore della vecchia edicola, seguite dal caffè, da gustare, pure questo di buon mattino, presso il bar preferito, per scambiare, anche qui, qualche parola col barista e/o con l’amico, sopraggiunto per caso. Inveterate abitudini borghesi di un Vomero, che ancora veste borghese, da quartiere residenziale, per tentare di parare i colpi di una cementificazione selvaggia.
A questo punto a noi non resta che augurare ai nostri lettori di immergersi in questo intrigante noir conla stessa passione investigativa del suo autore per coglierne ulteriori significati e spunti.
L’AUTORE
Giuseppe Farese (Napoli, 1977) lavora nell’ufficio stampa di una Compagnia di navigazione internazionale. Laureato in giurisprudenza all’università di Napoli Federico II, è giornalista pubblicista dal 2013. Ha scritto di sport, politica e cultura, curando i volumi “Identità fragile e integrazione difficile” (Rubettino, 2016) e “Cultura e spettacolo a Napoli negli anni della Giunta Valenzi (1975-1983)” (Artem, 2021). Per Absolutely Free Libri, ha esordito con “Un tempo bello”, ricordi sul Napoli basket, e ha collaborato al volume “Vince Napoli”.
(Maggio 2024)