NEWS

IN ARRIVO LA PREPAGATA PER MINORI   di Annamaria Riccio Educazione Finanziaria: arriva in Italia Pixpay, la carta prepagata per bambini e ragazzi...
continua...
Parlanno ‘e poesia Giulio Pacella   di Romano Rizzo   Spesso mi sono chiesto perché la figura di un grande poeta come Giulio Pacella si affaccia...
continua...
L’incendio tedesco dell’Archivio di Stato di Napoli nel 1943   di Antonio La Gala   Dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 i Tedeschi di stanza...
continua...
15 MAGGIO 2022: NAPOLI ACCLAMA SANTO DON GIUSTINO MARIA RUSSOLILLO  Basterebbe poco per rendersi santi.   di Luciana Alboreto   Una voce...
continua...
I cannibali del sentimento   di Alfredo Imperatore   Antonio Pietraverde adorava l’onestà al di sopra d’ogni cosa. Riteneva la sua vita una missione e...
continua...
Emilio Notte: difficoltà di rinnovare la pittura   di Antonio La Gala   Emilio Notte è forse l'esempio più rappresentativo della difficoltà che la...
continua...
Nuovo centro sportivo e nuovo stadio   di Luigi Rezzzuti   Aurelio De Laurentiis lo ha più volte dichiarato: il centro di Castel Volturno non...
continua...
DE STEFANO IN MOSTRA AL MADRE   Giovedì 12 alle 17,30 al Museo Madre si inaugura una mostra di disegni inediti, realizzati da Armando De Stefano già...
continua...
IN AUMENTO I DISTURBI ALIMENTARI   15 marzo: Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata ai Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione   di...
continua...
Chiude il complesso Damiani   di Luigi Rezzuti   A Pozzuoli, il mitico Club dei Damiani ha chiuso i battenti. Un triste segno un po' per tutti, sia...
continua...

SPARITE 12.000 EDICOLE

 

a cura di Luigi Rezzuti

 

La recessione, le politiche di inasprimento fiscale e la crisi dell’informazione tradizionale hanno colpito duramente la carta stampata. Dal 2005 hanno chiuso 12.000 negozi ed edicole di giornali e periodici. In più, l’ipotesi di un aumento dell’iva per i prodotti  editoriali, sarebbe un nuovo colpo.

Opportunamente la Fenagi Confesercenti lancia l’allarme sull’editoria per il ventilato aumento dell’Iva, dal 4% al 22%, sui prodotti editoriali.

Tutto il settore rischia il disastro, vendite in crollo anche nel 2013, così spariremo prima della carta stampata. A repentaglio un servizio essenziale. Il governo intervenga, blocchi l’aumento iva e confermi gli incentivi per l’informazione”.

Il futuro non promette alcuna ripresa, l’ipotesi di un aumento dell’Iva per i prodotti editoriali si tradurrebbe in un nuovo colpo ai consumi di quotidiani e riviste, che, tra il 2011 e il 2012, hanno già visto un calo, rispettivamente, del 9,5%  e del 6,6%.

Il calo di vendite è un fenomeno cui assistiamo da diversi anni, ma che ha subito un’improvvisa accelerazione a causa della recessione”, spiega il presidente della Fenagi, Giovanni Lorenzetti. Non è un caso che per la carta stampata l’utenza giovanile dei quotidiani sia pari al 22,9%, mentre per gli ultra sessantacinquenni è pari al 52,3%. Ma il rischio è anche l’informazione garantita da giornali e riviste tradizionali che offrono un approfondimento di qualità sui temi più importanti. Secondo le elaborazioni Fenagi – Confesercenti, nel 2005 si contavano sul territorio circa 42mila punti vendita, di cui il 71% rappresentato da chioschi e negozi  prmiscui, mentre la restante quota era ascrivibile alla “nuova rete”, composta da bar, tabaccherie, supermercati, distributori di carburante e altri. Nel 2013, il numero complessivo di punti vendita è calato di 30mila unità. A soffrire è stato soprattutto l’universo delle edicole e dei negozi promiscui, appartenenti alla rete tradizionale, che hanno visto un saldo negativo di 13mila imprese, con un calo del 55% circa del totale. Un crollo di certo non compensato dalla piccolissima crescita (intorno alle 1300 unità) della nuova rete. La crisi della rete, secondo la Fenagi, è conseguente a quella della carta stampata. Nel 2012 i quotidiani hanno registrato ricavi di vendita inferiori del 6,6% rispetto all’anno precedente, mentre per i periodici l’emorragia è stata del 9,5%.

Per il 2013 le stime prevedono un calo di altri 420 milioni di euro per i giornali e di 620 milioni di euro per le riviste: sarà il sesto anno consecutivo di contrazione.

BilerChildrenLeg og SpilAutobranchen