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Belle Arti. Luci e ombre.   di Antonio La Gala   L’Istituto delle Belle Arti di Napoli, dopo decenni di peregrinazioni in varie sedi, approdò, negli...
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NON C’E’ PIU’ TEMPO   di Mariacarla Rubinacci    Da perdere. Irriverente, sfidante dei leader del mondo, inermi a non frenare il cambio climatico,...
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Una giornata d’autunno   di Luigi Rezzuti   Stamane mi alzo più tardi del solito. Dai vetri della finestra guardo il cielo: non è più azzurro e non...
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L'antica scenografia del San Carlo   di Antonio La Gala   Nell’articolo pubblicato il mese scorso, abbiamo tratteggiato la figura dell’architetto...
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AMERICA’S  CUP  2021   di Luigi Rezzuti   La più importante, famosa e antica competizione velica mondiale compie 170 anni e, dal 17 dicembre 2020, è...
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Risanamento fine Ottocento e conservazione delle memorie storiche.   di Antonio La Gala   Gli imponenti interventi edilizi, attuati a fine Ottocento...
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ARTISTI DI STRADA   di Luigi Rezzuti   Mangiano il fuoco o ingoiano spade, raccontano storie, incantano con musica e perfino con la magia. Artisti...
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Storia del Vomero e storia di Napoli   di Antonio La Gala   Fino a poco fa si tendeva a considerare realtà complessivamente diverse quella esistente...
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Pensieri ad alta voce di Marisa Pumpo Pica   Una favola moderna La zeppola di San Giuseppe e i migranti   Il giorno di San Giuseppe, festa del Papà,...
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CAMPIONATO DI CALCIO DI SERIE A 2021 – 2022   di Luigi Rezzuti   Il Campionato di calcio di Serie A è iniziato il 22 agosto per terminare il 22 maggio...
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Giù la saracinesca

 

di Luciano Scateni

 

Chiudono uno dopo l’altro oltre centotrenta negozi in un solo quartiere di Napoli. Al Vomero si sono spente le luci di attività commerciali storiche e, solo per fare due o tre nomi, il frequentatissimo bar Daniele, ritrovo abituale e specialmente domenicale per abitanti, a loro volta storici, del rione collinare, l’elegante negozio di abbigliamento femminile Coppola di via Scarlatti, il familiare esercizio Caputo, gioia e delizia dei piccoli per un assortimento straordinario di giocattoli. Ha lasciato la libreria Guida, strozzata da aumenti insostenibili del canone di locazione, ha chiuso perfino il gigante Fnac, scoraggiato dal caro affitti. Ultimo in ordine di tempo a esporre la bandiera bianca della resa è ora Loffredo, editore e libraio, grande riferimento dei lettori vomeresi e degli studenti per il settore della “scolastica”. Dispiace per tutti i commercianti costretti a concludere il loro lavoro prezioso per impossibilità a sostenere il doppio onere di affitti aumentati a dismisura e di tasse gravose. Dispiace anche di più aver perso un punto di riferimento della cultura di quartiere, la libreria Loffredo, appunto, che, oltre a svolgere l’importante ruolo di catalizzazione per chi si nutre di romanzi, saggi e letteratura per ragazzi, offriva la propria sala interna per la presentazione dei libri. Può darsi che, in un tempo non lontano, i libri finiscano negli scaffali di supermarket, in compagnia di carciofi e sogliole surgelate e per questa scomoda prospettiva torna in mente l’insostituibile rapporto lettore-libraio degli anni settanta, quando acquistare un libro era il risultato del rapporto di reciproca conoscenza tra venditori e clienti, quando il gusto della scelta era un gesto di rispetto per la cultura e la propria disposizione verso un genere piuttosto che per un altro. Oggi i bestseller, disposti in alte pile nei megastore, si vendono in funzione della pubblicità, soprattutto televisiva, ma più in generale di  quella martellante proposta dai media che spadroneggiano per  ampiezza di diffusione. 

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