VIOLENZA SULLE DONNE
di Luigi Rezzuti
Più del 70% delle donne ha subito violenza almeno una volta nella vita.
È una piaga della società contemporanea.
La violenza sulle donne non è rappresentata solo da omicidi, stupri ma anche da violenze domestiche, molestie sul lavoro e stalking.
In Italia, dall’inizio del 2013, le vittime di femminicidio sono state circa 130.
“Aprite le porte di casa e denunciate” è stato l’appello di Rosaria Aprea, la miss di Macerata Campania (Caserta), presa a calci dal suo ex compagno.
In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Giorgio Napolitano ha nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Lucia Annibali, l’avvocatessa di Pesaro, sfregiata con l’acido dal suo ex fidanzato.
Il presidente del consiglio, Enrico Letta, ha affermato: “Noi abbiamo deciso in questi mesi di dichiarare guerra alla violenza contro le donne”.
La giornata mondiale contro la violenza sulle donne non si è esaurita solo nell'arco della giornata del 25 novembre ma è continuata con una serie di eventi per convincere le donne a denunciare.
Purtroppo solo una piccola parte di vittime denuncia perché molte, per un errato concetto dell'amore, perdonano. “Sono andata in ospedale, ho detto che era stato mio marito a picchiarmi, ma non l’ho denunciato perché volevo ritornare a casa. Ero convinta di essere io a sbagliarmi. Lui me lo diceva sempre : “Se a me prendono i nervi è colpa tua” ha dichiarato una vittima di violenza.
Altre donne, invece, non denunciano per paura e si chiedono : “Non è che io lo denuncio e poi è peggio?” .
Fortunatamente negli ultimi anni qualcosa è cambiato: per la prima volta le denunce aumentano grazie a nuove leggi e ad una risposta efficace da parte delle istituzioni che cominciano a garantiscono protezione a chi vive nella paura. Strumenti che, dove vengono usati con rigore, stanno portando a risultati positivi.
Solo nel 2012 più di duemila uomini hanno ricevuto il divieto di avvicinarsi alla compagna. Secondo il ministro degli interni l’80% degli ammonimenti viene rispettato.
“Oggi le donne italiane sono più tutelate - dice Angelino Alfano – perché abbiamo lavorato per avere maggiori strumenti per punire il reato e prevenire il fenomeno – e continua – occorre, quindi, impegnarci con forza e insieme per sradicare ogni forma di sopraffazione ed incrementare un'opera di sensibilizzazione ed azioni educative perché la violenza non è segno di civiltà”.