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LA NORMALITA’ PERDUTA

 

di Annamaria Riccio

 

Provvedimenti, circolari, consigli: sono alla ribalta sulle disposizioni che tendono ad educare alla diversità. Talvolta si ha però la sensazione che la cosiddetta “normalità” sia da fuggire...

E’ di qualche giorno fa la notizia, apparsa su un noto quotidiano che ha riportato la comunicazione, da parte del Ministero delle Pari Opportunità, sulla divulgazione, ad opera dell’UNAR, di tre opuscoli diretti alle scuole primarie, dove si consiglia di non leggere le fiabe tradizionali ai bimbi, evidenziando quanto queste fossero omofobe esaltando un modello di famiglia stereotipato. La cosa non è di certo passata  inosservata, mettendo in allarme quanti credono  nelle favole che da sempre hanno educato i piccoli ai valori umani,  indirizzandoli verso la strada del bene mediante  metafore che ben si adattano all’acerba età.  A questo punto è subito partita la smentita da parte dell’ex  viceministro al Lavoro con delega alle Pari Opportunità, Cecilia Guerra, che si è salvata in corner dichiarando che l’UNAR avrebbe dato il via a questo progetto senza attendere il consenso da parte del ministero, a causa di un disguido tecnico. Lo stesso MIUR  ha immediatamente sostenuto la Guerra, dichiarando di essere completamente estraneo all’accaduto. Sull’iniziativa dell’UNAR invece, si era dichiarata favorevole la Kyenge che, nel suo ruolo di Ministro per l’Integrazione, è sempre stata molto attenta alle discriminazioni sociali. Il tentativo di snaturare Cenerentola e il suo principe dal loro ruolo di coniugi perfetti è stato fermato. Almeno per ora. Ci chiediamo però se la solidarietà verso omosessuali, musulmani e quanti al momento sono considerati “diversi” da quello che è il prototipo maschile o femminile, dal cittadino italiano che nella sua spiritualità, aderisce alla religione cattolica, che rappresenta oltre il  90% sul totale  delle altre professate nel Paese, possa essere fattorE discriminantE da mettere in discussione. Come si fa a spiegare a un bambino che ha due mamme o due papà? Già è imbarazzante illustrare il miracolo della procreazione nella sua naturalità, come si può andare ben oltre, non pensando assolutamente alla ricaduta sulla formazione psicologica di anime innocenti? Leggevo su un post di facebook ”In Russia si costruirà una moschea quando in Arabia edificheranno una chiesa”.  In Italia tutti hanno diritto a tutto. Mi sembra giusto, abbiamo lottato per la democrazia. E’ troppo chiedere allora di lasciare che i nostri valori umani, spirituali, morali, restino indenni  da cambiamenti che, ben vengano a difesa di tutti, ma…vi prego, non confondiamo la carità cristiana, il rispetto altrui e la solidarietà con la delezione di  un percorso di vita al quale siamo naturalmente, se non biblicamente, destinati.