MEDEA ESISTE
di Annamaria Riccio
La mia prima conoscenza con Medea la feci attraverso il film di Pasolini interpretato dalla grande Callas. A quei tempi era più facile che i miei mi portassero a vedere un film impegnato che uno della Disney. Ero piccola, ma abbastanza grande per riflettere, specie dopo aver provato un’emozione forte. Non riuscivo a darmi una risposta: come può una madre uccidere i suoi figli, anche se in preda all’angoscia? Alla fine pensai “Ma è tutta una finzione”. E mi consolai. Quante Medee nel corso della mia vita ho incontrato nella tv, sui giornali…ma quelle sono vere. Ed ogni volta, non riesco più a darmi una risposta: è l’amara verità. E’ il male oscuro che prende tante, troppe madri, spesso giovani, che adottano la soluzione estrema per…proteggere? Aiutare? Vendicare? Il verbo mi è difficile da cercare. Non so se la follia, perché chi compie un simile gesto è solo un folle, può essere alimentata dalle notizie di casi precedenti e si arriva all’emulazione come ultima soluzione, oppure… Il caso della mamma di Lecco lasciata dal marito che si era messo con una ragazza che aspettava un figlio da lui (la poverina aveva perso il suo, poco tempo prima), i genitori che avvelenano il figlio down dichiarando che lo rifarebbero, queste e tante le tragedie che in questi giorni sono alla ribalta della cronaca. La mamma di Cogne che continua a dichiararsi innocente nonostante le prove schiaccianti…no, non ci sono moventi, non c’è una logica. E’ pura follia. Non c’è e non può esistere un movente. Esiste solo una molla che fa scattare l’irreparabile. Una mamma è amore, è protezione, è il rifugio di ogni bimbo. Forse, in questo mondo inquinato,qualcosa lede i neuroni cerebrali? E’ mai possibile difendersi da chi ci ama e ci ha generato? In un’epoca nella quale i principi morali tendono spesso a vacillare, dove i riferimenti sono tutt’altro che quelli familiari, si aggiungono questi brutti episodi che non fanno che disorientare una gioventù già precaria nei capisaldi etici, Euripide aveva purtroppo, visto giusto: la sua tragedia sarebbe stata attuale a distanza di oltre duemila anni!