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Era una mattina di “primavera”   di Mariacarla Rubinacci   La Terra quando arriva la stagione del risveglio dopo il letargo invernale, mi fa toc toc...
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Manzoni e i parenti terribili   di Bernardina Moriconi   Qualche tempo fa leggendo su Facebook il post di uno scrittore su di un suo antenato di un...
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Il “Serraglio” del Vomero   di Antonio La Gala   A Napoli la parola “Serraglio” rievoca l’Albergo dei Poveri di piazza Carlo III perché, per un...
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GENITORI IN BLUE JEANS   di Annamaria Riccio    “Genitori in Blue Jeans” fa tappa a Napoli: il progetto itinerante di Fondazione Carolina e TikTok per...
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SI E’ CONCLUSO IL GIRONE D’ANDATA DEL CAMPIONATO DI CALCIO   di Luigi Rezzuti   Ad aggiudicarsi il girone d’andata è stata, come da previsioni, la...
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Giardini di antiche ville in Campania   di Antonio La Gala     Spesso, nel visitare qualche antica villa napoletana o campana, restiamo colpiti dalla...
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Parlanno ’e poesia   di Romano Rizzo   Ernesto Ascione. Ernesto Ascione, apprezzato ed affermato nell’arte della fotografia, solo in tarda età si...
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Parrocchia di Nostra Signora del Sacro Cuore   di Antonio La Gala     A metà di via Simone Martini, in una breve traversa cieca, in via Scala, fra i...
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Pensieri ad alta voce di Marisa Pumpo Pica   Una favola moderna La zeppola di San Giuseppe e i migranti   Il giorno di San Giuseppe, festa del Papà,...
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INDRO MONTANELLI, TRA “MONUMENTI” E “FACCETTE NERE”   di Sergio Zazzera   Premetto che con Indro Montanelli ho avuto, da una cinquantina d’anni a...
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MEDEA ESISTE

MEDEA ESISTE

 

di Annamaria Riccio

 


La mia prima conoscenza con Medea la feci attraverso il film di Pasolini interpretato dalla grande Callas. A quei tempi era più facile che i miei mi portassero a vedere un film impegnato che uno della Disney.  Ero piccola, ma abbastanza grande per riflettere, specie dopo aver provato un’emozione forte. Non riuscivo a darmi  una risposta: come può una madre uccidere i suoi figli, anche se in preda all’angoscia? Alla fine pensai “Ma è tutta una finzione”. E mi consolai. Quante Medee nel corso della mia vita ho incontrato nella tv, sui giornali…ma quelle sono vere.  Ed ogni volta, non riesco più a darmi una risposta: è l’amara verità. E’ il male oscuro che prende tante, troppe madri, spesso giovani, che adottano la soluzione estrema per…proteggere? Aiutare? Vendicare? Il verbo mi è difficile da cercare. Non so se la follia, perché chi compie un simile gesto è solo un folle, può essere alimentata dalle notizie di casi precedenti e si arriva all’emulazione come ultima soluzione,  oppure… Il caso della mamma di Lecco lasciata dal marito che si era messo con una ragazza che aspettava un figlio da lui (la poverina aveva perso il suo, poco tempo prima), i genitori che avvelenano il figlio down dichiarando che lo rifarebbero, queste e tante le tragedie che in questi giorni sono alla ribalta della cronaca. La mamma di Cogne che continua a dichiararsi innocente nonostante le prove schiaccianti…no, non ci sono moventi, non c’è una logica. E’ pura follia. Non c’è e non può esistere un movente.  Esiste solo una molla che fa scattare l’irreparabile. Una mamma è amore, è protezione, è il rifugio di ogni bimbo. Forse, in questo mondo inquinato,qualcosa lede i neuroni cerebrali? E’ mai possibile difendersi da chi ci ama e ci ha generato? In un’epoca nella quale i principi morali tendono spesso a vacillare, dove i riferimenti sono tutt’altro che quelli familiari, si aggiungono questi brutti episodi che non fanno che disorientare una gioventù già precaria nei capisaldi etici, Euripide aveva purtroppo, visto giusto: la sua tragedia sarebbe stata  attuale a distanza di oltre duemila anni!

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