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L’ARTE FOTOGRAFICA DI PAOLO VITALE

 

di Francesca Bruciano

 

L’arte fotografica di Paolo Vitale nel nuovo percorso “Oltre”,  ospitata dalla Fonoteca in via Morghen 31. L’artista-fotografo sperimenta nuovi modi di comunicare per approfondire esperienze di vita non solo come operatore  della macchina fotografica con cui immortalare avvenimenti, ma anche per esprimere nuovi contenuti e concetti . Un viaggio intrapreso  cambierà il suo modo di vedere le cose, e forse anche il nostro. “Oltre” è un confine con noi stessi – spiega l’autore – <<rappresenta un limite da superare, nel quale ognuno tenta di tirare le somme, su ciò che è diventata la propria vita e  su cosa si potrebbe cambiare di essa. E’ un percorso interiore vissuto sulla mia pelle. Un giorno mi sono fermato a pensare – continua Vitale -  e a non ritrovarmi più in quella vita che ho voluto rivoltare come un calzino, ma è difficile rimettere in piedi e ricominciare. Sei al bivio di una strada in salita dove sembra che quella vita non ti appartenga più, ma dove tutto è ancora in evoluzione e parte dal cuore e dalla voglia di fare>>.  In mostra le foto introspettive, mai fredde e distaccate, portano idealmente per mano lo spettatore all'incontro con ciò che va oltre, che cerca di sperimentare altri modi per comunicare concetti e quello che ha dentro. La Fonoteca rappresenta un posto informale, diverso da luoghi istituzionali o gallerie, nei quali poter trovare un modo per scambiare opinioni e chiacchiere con amici. Presente anche il sindaco Luigi de Magistris che, con l’autore, ha voluto (ri)percorrere le tappe di questo viaggio. Una location esclusiva, dunque, nella quale lo staff ha accolto con piacere ed entusiasmo il progetto curato da Gianni Nappa.


Luogo ispiratore degli scatti è la Defense, la parte moderna di Parigi che così si materializza e rappresenta il concept di “Oltre” in cui  prospettive, strutture minimali e specchi riflettenti sono il vissuto reale, mentre le figure singole che compaiono rappresentano il noi al confine con l’oltre, col bianco. Dieci scatti minimali, opere cui ha collaborato anche il curatore, nelle quali predomina il bianco e nero e il colore del riflesso che simboleggia il dato reale  caratterizzato da colori sbiaditi e netti. Il colore è per l’autore l’emozione che ognuno predilige, ma in questo momento è il bianco a simboleggiare l’intensità dell’esistenza umana, la pura essenza dell’energia nella quale l’artista offre uno spazio immenso per ricostruire, reinventare, ricollocare il nostro vivere. Ma – come spiega Gianni Nappa, curatore della mostra -  <<noi ci stupiamo dinanzi alla grandezza del mondo, della natura e non sempre questo ci è dato di viverlo direttamente, lo facciamo solo di riflesso, come le persone che vivono una vita e ne pensano un'altra. Le immagini che Vitale costruisce sono il pieno e il vuoto, la materia e il pensiero, l’energia e l’assenza, la vita e il suo riflesso>>.