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La stazione di Mergellina

 

di Antonio La Gala

 

 

Prima che il collegamento ferroviario più rapido e confortevole fra Napoli e Roma fosse assicurato dai treni ad alta velocità attestati su Napoli Centrale, chi aveva occasione di osservare i viaggiatori che partivano o arrivavano nella stazione di Mergellina per recarsi o tornare dalla Capitale, notava la presenza di concittadini appartenenti a fasce professionali, imprenditoriali, culturali, amministrative, artistiche, di un certo rilievo nella vita della città, scorgendovi spesso volti piuttosto noti. In effetti il bacino di utenza di quella stazione coincideva con una parte considerevole della Napoli “bene”, in armonia con la elegante monumentalità dell’impianto ferroviario. La stazione di Mergellina nacque come capolinea viaggiatori della nuova linea ferroviaria fra Napoli e Roma, denominata Direttissima, iniziata a costruire agli inizi del Novecento e completata a metà degli anni Venti. Nel 1913 risultava già realizzato il cavalcavia ferroviario sopra Via Piedigrotta ed era in atto lo scavo della galleria di Corso Vittorio Emanuele, fra Mergellina e Piazza Amedeo. Per la stazione di Mergellina si pensò il solo servizio viaggiatori, prevedendo di destinare invece alle attività legate al movimento delle merci lo scalo di Campi Flegrei, nel cuore delle ampie e allora libere aree di Fuorigrotta, a contatto con grossi impianti industriali. Per costruire la stazione di Mergellina  furono demoliti tre grossi fabbricati ottocenteschi rivolti verso il fianco della chiesa di Piedigrotta, presenti in molte foto d’epoca, e confinanti con la galleria fra Mergellina e Fuorigrotta, costruita nel 1884 per le sole tramvie. Annesso alla galleria, nelle foto d’epoca, compare un ascensore che portava a Villanova di Posillipo, evidenziato dalla scritta LIFT. Questa galleria fu chiusa nel 1925, perché pericolante e perché incompatibile con i lavori della Direttissima e della stazione, ma fu poi ampliata e rimodernata nel 1939, in occasione della inaugurazione della Mostra d’Oltremare. Oggi è nota come Galleria delle Quattro Giornate. L’ascensore non fu più aperto, anche perché di fatto era stato sostituito dalla funicolare di Posillipo. La stazione di Mergellina, non ancora completata nel suo assetto definitivo, nel 1925 cominciò a funzionare come elemento intermedio della metropolitana fra Pozzuoli e Piazza Garibaldi, inaugurata nel settembre del 1925. Con funzione di monumentale capolinea viaggiatori della nuova linea Direttissima, fu inaugurata nel suo assetto definitivo il 28 ottobre 1927, in occasione, appunto, dell’inaugurazione la Direttissima. Essa riprende lo schema tipologico delle stazioni di transito ottocentesche, con un unico blocco edilizio parallelo ai binari, sfruttando al contempo il dislivello di quota fra piazzale ferroviario e quello urbano, con due rampe monumentali. Fu progettata da Gaetano Costa, e stilisticamente rappresenta un tardo omaggio alla tradizione liberty. In sostanza Costa rivestì con un ridondante apparato ornamentale, ricco di elementi decorativi legati al floreale, e addirittura allo stile Coppedé, cioè con un  decorativismo tratto dal repertorio del sorpassato eclettismo manieristico, uno scheletro strutturale che invece nella sua essenzialità, nell’uso del cemento armato che consentiva l’apertura di ampi spazi, costituiva a quei tempi una soluzione innovativa. All’interno i dislivelli fra il piano dei binari e quello della piazza creano un certo dinamismo planimetrico. Il compito di uniformare i grandi spazi è affidato all’uniformità delle coperture, con lucernari in vetro-cemento. All’esterno la facciata simmetrica presenta, nella parte centrale, sopra l’ingresso principale, un frontone curvo che copre  uno spazio affollato e arzigogolato, in cui due statue incorniciano un orologio. Interessante esempio di architettura in ferro è la pensilina caratterizzata da una notevole sporgenza. Nel 1926, in occasione del bimillenario virgiliano, il Demanio acquisì un’area a ridosso della stazione ferroviaria, su cui costruì, con lavori durati fino al 1938, un parco archeologico, il Parco Virgiliano di Mergellina, che ospita le presunte tombe di Virgilio e Leopardi.