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I GIOVANI SI DIMETTONO DAL LAVORO   di Annamaria Riccio   LAVORO, È ALLARME “QUIET QUITTING” TRA I GIOVANI: IL 74% VUOLE CAMBIARE AZIENDA. DAGLI...
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TOTO ALLENATORI   di Luigi Rezzuti   La rivoluzione azzurra è già iniziata con la scelta del nuovo ds Giovanni Manna. Il Napoli ha tre priorità per la...
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Pensieri ad alta voce di Marisa Pumpo Pica   Dietro il velo delle parole… Senso e abbandono   “Le parole sono pietre. Sono proiettili”, ebbea dire...
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IN UN PAESINO SPERDUTO DI MONTAGNA   di Luigi Rezzuti   Quello che sto per raccontare non esce da una bella penna di un autore di storie romantiche,...
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TEMPO DI ESAMI   di Annamaria Riccio   Quelli scolastici ovviamente, perché gli altri…non finiscono mai. E’ l’anno del rientro, quello che profuma di...
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PROCIDA MARINARA   (Aprile 2022)
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SHARING ART 2021   Mercoledì, 7 luglio, alle ore 18, in Via Civita, 5 Pompei, si terrà la conferenza stampa di presentazione della rassegna SHARING...
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 Colloqui di Salerno 2023-2024  Al Complesso San Michele la mostra di Annabella Rossi  'Vivere la realtà è già scienza'"   di Claudia Bonasi  ...
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Miti napoletani di oggi.27

 LE ”TRE CARTE"

 

di Sergio Zazzera

 


Emergo dalla nuova stazione Garibaldi della Metropolitana e m’imbatto in un banchetto, sul quale si pratica il gioco delle “tre carte”: l’uomo che lo esercita, coadiuvato da un “compare” addetto ad attirare partecipanti-polli da spennare, sposta continuamente  e con celerità le tre carte da gioco («Questa perde, questa vince, questa perde»), interrogando, poi, lo scommettitore sul posto occupato da quella vincente. Posto che, immancabilmente, non è quello indicato dal malcapitato, il quale ci rimette la somma puntata.

Il gioco è antico quanto il cucco e lo strumento per esercitarlo può essere diverso: in luogo delle carte, le campanelle, o le tavolette, o le palline; l’importante è che la rapidità della loro manipolazione da parte dell’esercente valga a confondere le idee di chi ha accettato di scommettere. D’altronde, poi, se il caso o la fortuna consentissero a costui d’indovinare realmente la posizione dell’oggetto vincente, ciò lo indurrebbe a proseguire nel gioco, rimettendoci la somma vinta e tutto quant’altro.

Ma il mito? già, il mito: per quanto la giurisprudenza talvolta abbia ammesso e talaltra escluso che si sia in presenza di una ipotesi di gioco d’azzardo, in ogni caso, è ammissibile che, pur essendo ormai entrati nel terzo millennio, ci sia ancora chi si lascia gabbare da questa specie di truffatori?

 (Novembre 2014)

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