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Siamo degli sconfitti           di Mariacarla Rubinacci    I “favolosi anni Sessanta” coprono un arco storico abbastanza ampio che comprende...
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DAD? Non solo una sigla!   di Elvira Pica   A partire dal mese di marzo e per effetto della chiusura delle scuole, con la conseguente sospensione...
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Il tempo del vino e delle rose Caffè letterario piazza Dante 44/45, Napoli Info 081 014 5940   Parafrasando Seneca, laddove c’è umanità ci può essere...
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Al Teatro Bellini di Napoli - Silvio Orlando e la Popular

Shakespeare Kompany - “Il mercante di Venezia” di William

Shakespeare

 

di  Antonio Esposito

 

Al Teatro Bellini  Silvio Orlando e la Popular Shakespeare Kompany ne “Il mercante di Venezia” di William Shakespeare per la regia di Valerio  Binasco.

Siamo a Venezia nel XVI secolo,  il giovane  Bassanio che trascorre i suoi giorni in compagnia dei  suoi allegri amici Graziano e Lorenzo , ambisce alla mano della bella e ricca Porzia ma non ha i mezzi  per corteggiarla degnamente, chiede a tal fine un prestito di 3.000 ducati al suo amico Antonio “il mercante  di  Venezia”, Antonio non ha a disposizione la somma richiesta poiché  ha  investito  tutti  i  suoi  averi  in  traffici marittimi.

Per aiutare il suo amico, Antonio che ha più volte sottratto alle mani  degli  usurai  i malcapitati piccoli mercanti in difficoltà, concedendo loro  prestiti senza alcun interesse, non  esita a garantire  per  il suo  amico  Bassanio al    fine  di   ottenere    il prestito da uno dei peggiori usurai di Venezia, Shylock l’ebreo che odia Antonio poichè ha spesso aiutato persone che egli aveva ormai in pugno, aiuto dettato forse più dall’odio verso Shylock che dall’ umana carità.

 Shylock  contro  ogni  previsione  accorda il prestito ma ad una sola condizione, in caso di mancato pagamento Antonio dovrà fornirgli una libbra della sua carne; Antonio sicuro dei suoi futuri guadagni accetta l’infame pegno , incurante delle proteste di Bassanio che lo prega  di non prestarsi  a tale ricat-to.

Bassanio parte insieme all’amico Graziano  per Belmonte più che mai risoluto ad ottenere la mano della bella Porzia e per riuscire nell’intento  dovrà,  secondo  le   volontà  del defunto padre di lei, scegliere  fra tre scrigni , solo in uno di essi è contenuto il “ritratto” della amata, in caso di  successo otterrà la sua mano, in caso di  sconfitta non potrà sposare mai alcuna donna .

Bassanio riesce nel suo intento ed ottiene la mano di Porzia già da tempo innamorata di lui; Graziano ottiene invece la mano della serva di  Porzia. Nel mentre giungono  notizie della rovina economica di Antonio che quindi non riuscirà  a pagare in tempo il suo debito.

E Lorenzo? Lorenzo  fugge  con   Jessica,    la  figlia  di  Shylock  che   soggiogata dal padre che odia profondamente, decide di scappare con il giovane innamorato portando in dote denari e preziosi rubati al padre.

 La sfortuna si accanisce quindi contro Shylock e lo rende ancor più malvagio ; l’unica sua consolazione è  data dall’avvenuta completa rovina di Antonio, causata dal naufragio di tutte le sue navi. Shylock pretende ora l’esecuzione della sentenza, il pagamento dell’infame pegno e a nulla valgono le offerte di maggiori somme offerte dall’amico Bassanio divenuto ormai ricco, Shylock pretende il pagamento della penale, non mostra alcuna misericordia e chiede l’intervento  del  giudice e del Doge per ottenerne l’esecuzione.

Alla fine il lieto fine è  assicurato  da un abile stratagemma di Porzia, che sotto le mentite spoglie di un fantomatico avvocato  in compagnia della serva travestita da segretaria, ribalterà  le sorti del giudizio. L’ostinazione di Shylock gli si rivolterà contro e gli farà perdere tutti i suoi averi  obbligandolo ad accettare la fede cristiana. Antonio sarà risarcito con metà degli averi di Shylock ma li  rifiuterà   in favore di Lorenzo, forzato genero di Shylock e ultima beffa che il destino e il mercante riservano  all’usuraio.

Ultimo colpo di scena dato dal dono degli anelli nuziali di Bassanio e di Graziano in favore del brillante avvocato  e della sua segretaria  che richiederanno solo gli anelli come loro compenso e non mostreranno la loro vera identità, attendendo al varco gli ignari innamorati colpevoli di aver donato ad altri i pegni d’amore eterno ricevuti.

Alla fine il lieto fine è assicurato anche per i due incauti innamorati, saranno perdonati. La commedia o dramma, è sostanzialmente una favola per gli adulti che hanno imparato a sorridere anche delle tragedie poiché  hanno perso la speranza.  

Il racconto è ancora tacciato di antisemitismo e sicuramente è stato scritto in un periodo in cui gli ebrei non erano amati in Europa.  

Oggi ogni  uomo civile che professa una totale e incondizionata fede nella fratellanza degli uomini a prescindere dalla loro fede religiosa o dalla loro etnia può leggere tale scritto in una chiave diversa. Una lotta fra il bene e il male che si contrappongono ed investono ognuno dei personaggi, Shylock è spietato ma è anche solo, è odiato dai cristiani , è ai margini della società in cui vive poiché  giudeo,  diverso  e ricambia il loro odio; è  disgustato dal loro  modo  di  vivere,  è un outsider, è considerato dagli altri solo quando hanno bisogno di denaro.

 Lavora tanto, vive da povero, pur possedendo ingenti ricchezze e le sorti gli riservano una sconfitta talmente bruciante  da lasciare in imbarazzo anche il più cinico degli spettatori.

Gli eroi della commedia sono dei ricchi sfaccendati, che tutto sommato sposano donne che consentiranno loro di vivere continuando a non far nulla.

Sono dei giocatori che non esitano a perseguitare chi èdiverso, come ad esempio Shylock che alla scoperta della fuga della figlia con Lorenzo sarà picchiato e sbeffeggiato dagli altri suoi amici.

Shylock è  odiato non tanto perché è ebreo ma perché  ha uno stile serio, cupo, triste al contrario dei suoi avversari , frivoli e dilapidatori.

Lo stesso Antonio è  una figura di mercante avventuroso, spericolato, scaltro ma anche incosciente e irresponsabile che non esita a investire tutti i suoi averi in mare, né a garantire un prestito con la sua carne viva ed infine tanto per essere coerente non esiterà  a garantire con la sua anima  la buona fede di Lorenzo e di Graziano accusati dalle rispettive compagne di aver donato gli anelli nuziali.

In questa commedia non vi sono eroi e i personaggi non smettono di inquietarci e tutto  sommato non riusciamo ad identificarci con nessuno di essi. 

E tutto questo perché il mercante non parla di religione, in realtà  parla di denaro; è  l’argomento per eccellenza,  il filo conduttore dei destini di tutti i protagonisti.

 Nella commedia vi è  un mostro ma non è Shylock è  il denaro, la ricchezza a tutti i costi   a cui tutti i protagonisti ambiscono, nessuno escluso.

Dio è  molto estraneo alle vicende che  vi si narrano. La rappresentazione teatrale è  eccelsa, tuti gli attori sono bravissimi, la regia è  impeccabile. Silvio Orlando nelle vesti di Shylock è sublime, inquietante, incarna alla perfezione il personaggio e lo rende indimenticabile.

E' questa la bravura dei grandi attori, Silvio riesce a “mutarsi” in Shylock.  

(Novembre 2014)

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