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Miti napoletani di oggi.94 Il “Patrimonio dell’Umanità” UNESCO   di Sergio Zazzera   L’ingegno e la fantasia dei napoletani sono universalmente noti:...
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ANTONIO JULIANO SI E’ SPENTO ALL’ETA’ DI 80 ANNI   di Luigi Rezzuti   E’ scomparso dopo una lunga malattia, Antonio Juliano, una bandiera del calcio...
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I GIOVANI SI DIMETTONO DAL LAVORO   di Annamaria Riccio   LAVORO, È ALLARME “QUIET QUITTING” TRA I GIOVANI: IL 74% VUOLE CAMBIARE AZIENDA. DAGLI...
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IL NAPOLI. Sorpresa del campionato di calcio di Serie A       di Luigi Rezzuti   Già dall’inizio del campionato di calcio di Serie A 2021 – 2022, si...
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L’architetto Adolfo Avena   di Antonio La Gala   Adolfo Avena è fra i protagonisti del mondo architettonico napoletano fra gli ultimi decenni...
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MUSTAFA’   di Luigi Rezzuti   Mustafà sta qua, Mustafà sta qua. Con questa voce si fa strada pian piano, sulle spiagge del litorale di Formia, la...
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A Napoli nasce Foolers Village, il polo dell’innovazione per le nuove startup. Il progetto è firmato Università degli Studi di Napoli Federico II e...
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Manzoni e i parenti terribili   di Bernardina Moriconi   Qualche tempo fa leggendo su Facebook il post di uno scrittore su di un suo antenato di un...
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QUANTO GUADAGNA CHI VINCE LO SCUDETTO   di Luigi Rezzuti   Oltre al prestigio del trofeo, vincere la Serie A vale svariati milioni. Anche dal secondo...
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GLI ILLECITI DELLA “SIGNORA”   di Luigi Rezzuti   A partire dal processo di calciopoli dove la Juventus se la cavò con una retrocessione in Serie B,...
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LA BELLA GRAFIA

 

 di Annamaria Riccio

 

Correggere un compito è diventato più difficile per un docente, non tanto per il contenuto dell’elaborato, quanto per “l’interpretazione”(sic!). Infatti, in alcuni casi, si tratta di una vera e propria decodificazione della produzione scritta. Dove sono gli anni della valutazione calligrafica? Gli studenti di oggi,  non solo evidenziano una grafia che lascia ampio spazio all’immaginazione, ma sono sempre più insofferenti alla scrittura e decisamente refrattari alla copia. Il motivo? Proviamo ad immaginarlo. Cosa fanno i ragazzi quando non sono impegnati con i compiti o in qualche attività ludica? Sono sempre attaccati a pc, smartphone e altri strumenti  tecnologici che li abituano ad una relazione col virtuale, alla visualizzazione immediata e alla scrittura veloce preimpostata. Nulla a che vedere con la produzione grafica. Il peggio è che, non stimolando quest’ultima (e, comunque neanche la lettura cartacea, che risulta meno “immediata”), viene compromessa tutta la sfera della comprensione e ci ritroviamo studenti meno capaci e più stanchi. Ironia della sorte, a mettere sostegno a questa falla, i progetti  sulla bella grafia nella scuola che, invece di portare una ventata innovativa, sono un ritorno al passato, che vede l’urgenza nel ridimensionare le varie fasi di apprendimento e rielaborazione mediante le procedure tradizionali, evitando così un coinvolgimento tecnologico che possa gravare sul percorso dell’apprendimento e sulla capacità relazionale degli studenti.

 (Novembre 2014)

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