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N A T A L E    2014

 

di Mariacarla Rubinacci

 


La festa è piena di luci, le stelline lucenti ornano gli alberi, i pacchi colorati si affastellano ai loro piedi, i presepi sono abbarbicati sulle colline di carta pesta, le tavole sono imbandite con tutto e di più.

E’ ancora così il Natale? Io penso di sì!

L’opulenza ha un altro vestito, ma pur sempre profuma le stanze, sull’albero brillano sempre le decorazioni anche se dell’anno passato, i doni, più piccoli di dimensioni, sono comunque disposti sotto l’albero, pronti per essere scartati, accompagnati dai briosi “Ah! Oh!”. Il Natale va sempre onorato, al Natale non si rinuncia, a Natale si colora la mente, a Natale si allarga il cuore.

La festa ha il suo susseguirsi di giochi, la Tombola regala sempre il suo ambo, il Mercante in Fiera strabocca sempre di trattative gioiose. C’è il pandoro? C’è il panettone? C’è la cassata? Ci sono i mostaccioli? La nonna, la mamma, la zia, hanno fritto gli struffoli? Un lungo Sìììììììììììììììì echeggia nell’aria e allora è veramente Natale! Ma improvvisamente un pensiero rende triste la mente e offusca il cuore: qualcuno si alza da tavola, accartoccia un po’ di sapori, si infila il giubbino e….corre all’angolo della strada sotto casa.

Una mano tesa è ancora lì, in cerca di uno sguardo, è nera, è bianca, è canuta, è lui, è il povero che non ha niente. La goccia al naso gli sta per cadere sulla giacca lacera, mentre finalmente il sorriso gli si allarga sulla faccia stanca.

Il Bambino Gesù è nato: ogni derelitto lo rappresenta.

I pastori cantano la Gloria: ogni nostro buon gesto canta un inno.

Sono arrivati i Re Magi: ogni “qualcuno” che si alza dalla sua tavola è un Re.

Nel cielo un’immaginaria Stella Cometa illumina il nostro Natale.

Auguri, cari lettori, la bontà sia sempre con voi.

(Dicembre 2014)