LA CITTA’ DELLA SCIENZA BRUCIA
IN UNA FIAMMATA DI MISTERI E DELUSIONE
di Corrado Del Gaudio
C’è chi sostiene che sia stata la camorra, chi, invece, che sia stata qualche altra organizzazione ignota, ma la vera domanda è: “Quale profitto avrebbe tratto l’artefice di tutto questo?”
Per me è stato uno shock vedere la Città della Scienza in fiamme quando poco tempo prima, mi ero recato a visitare il Teatro delle Nuvole . Questo gesto ha suscitato in me un grande senso di perdita, non solo spirituale, ma anche culturale, perché in quel luogo si organizzava la maggior parte delle attività laboratoriali di Napoli e dintorni. Lì venivano ospitate intere raccolte di ricostruzioni fossili originali e praticamente intatte, venivano elaborati prototipi di androidi, perfettamente funzionanti. Quella struttura disponeva, inoltre, di un enorme planetario e di intere sale, piene di progetti grafici e quant’ altro.
Alla luce di tali considerazioni, è lecito chiedersi: “Secondo voi, noi cittadini dovremmo restare con le mani in mano, vedendo tante straordinarie risorse bruciate in pochi minuti per colpa di qualche pazzo o chicchessia?” Non importa chi sia stato,quello che conta è che chiunque abbia cercato di imporsi con un atto di forza o abbia voluto compiere un qualche gesto dimostrativo, ha aperto una grande ferita non solo nel nostro cuore, ma in quello di tutta la città, rendendoci però ancora più uniti e consapevoli di quanto sia importante lottare per difendere il nostro diritto alla cultura.
Nel panorama che si snoda lungo il litorale flegreo, ora appare tristemente un mucchio di rovine. Stiamo raccogliendo fondi per far rinascere quello che è stato distrutto. Ce la faremo? Dobbiamo sbrigarci, prima che si dimentichi quello che c’era su quella macchia di carboni.
Non abituiamoci a questa visione e costruiamo di nuovo il nostro polo tecnologico.