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Al Teatro Diana Silvio Orlando e Marina Massironi in “La scuola”

 

di  Antonio Esposito

 


Al Teatro Diana Silvio Orlando e Marina Massironi  sono i protagonisti de La scuola di Domenico Starnone. I due attori, insieme a Vittorio Ciorcalo, Roberto Citran, Antonio Petrocelli, Maria Laura Rondanini  e Roberto Nobile, sono diretti  da Daniele Luchetti.

Torna in scena al Diana lo straordinario successo teatrale del 1992 Sottobanco, scritto da Domenico Starnone, testo nato dalla  sua   esperienza   di   professore; la   versione teatrale divenne  poi un film, La scuola, interpretato dallo stesso Silvio Orlando, per la regia di Daniele Lucchetti.

Una amara rappresentazione  delle problematiche della scuola italiana che, purtroppo, nonostante gli anni trascorsi, è ancora attuale. Anzi, sotto alcuni aspetti, probabilmente le cose sono peggiorate. La divisione fra classi sociali, legate agli indirizzi scolastici, alla   ubicazione degli   istituti,  alla creazione    di sezioni o classi destinate a ragazzi difficili,  emarginati, provenienti dalle fasce di popolazione   più deboli,  oggi è forse ancor più marcata, rispetto agli anni 90.

Lo spettacolo racconta lo scrutinio della IV D, che deciderà il destino di tanti studenti, alcuni dei quali in situazioni particolarmente complicate.

Gli scrutini evidenziano le logiche tipiche di un’istituzione scolastica, con i suoi   problemi, le frustrazioni, le speranze, i conflitti politici, sociali e personali, gli amori, le amicizie, che coinvolgono i suoi protagonisti. 

Nonostante gli argomenti trattati siano di estrema gravità ed importanza, lo spettacolo è  brillante ed ironico. Vengono messe in scena rivalità, invidie, meschinità e, al tempo stesso, è quanto mai evidente la contrapposizione tra insegnanti delusi, stanchi   o poco motivati e quanti manifestano, invece, passione, entusiasmo, dedizione alla propria missione.

Emblematico il caso del professore di impiantistica (Antonio Petrocelli), che partecipa allo scrutinio e risponde continuamente al telefonino per impegni legati   alla sua seconda attività; scatena ilarità la distanza che tutti i colleghi frappongono  tra loro ed il professore di religione (Vittorio Ciorcalo), per la sua presunta scarsa igiene personale; esilarante  il preside (Roberto Citran) quando, parlando  di cinema, afferma di non aver mai “visto” La metamorfosi di Kafka; fa riflettere l’organizzazione del registro, da parte della professoressa di storia dell’arte (Maria Laura Rondanini) che, dovendo gestire ben 250 alunni, ha deciso di integrare il registro con “foto segnaletiche”; ai limiti del paradosso ed arcaica la classificazione   dell’umanità tra persone nate per studiare e persone nate per zappare, illustrata dall’attempato, deluso e alcolizzato professore di francese (Roberto Nobile), che ha affibbiato ai suoi studenti il “simpatico” nomignolo di “beduini”-

E’ invece attiva, concreta, disponibile con gli alunni, appassionata la professoressa Baccalauro, insegnante di ragioneria, interpretata dalla bravissima Marina   Massironi. Lo stesso impegno, la stessa dedizione caratterizzano il professor Cozzolino, insegnante di lettere, interpretato da Silvio Orlando. I due professori, tra l’altro, sono in guerra con tutto il corpo docente per manifesta invidia degli altri  verso il loro amore, tenero e “clandestino”.

I dialoghi brillanti, la bravura di tutti gli attori, le situazioni paradossali, l’ottima regia rendono lo spettacolo  leggero ed irresistibilmente comico.

(Marzo 2014)