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ELOGIO DELL’APOSTROFO ALLA FINE DEL RIGO   di Sergio Zazzera   Ricorderete, sicuramente, che il vostro maestro delle elementari vi segnava in blu...
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Una giornata d’autunno   di Luigi Rezzuti   Stamane mi alzo più tardi del solito. Dai vetri della finestra guardo il cielo: non è più azzurro e non...
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I 40 ANNI DEL MELARANCIO, UN RICORDO CHE FA PENSARE (26/04/1983 – 26/04/2023)   di Annamaria Riccio   Tanto è il tempo trascorso da quel tragico...
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Via Martucci. Una nobile signora d’altri tempi   di Antonio La Gala   L’ampia zona “bene” del Rione Amedeo conserva i segni del suo sviluppo...
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Parlanno ’e poesia   di Romano Rizzo   Nando Clemente  Nando Clemente, degno continuatore della poesia classica napoletana, è stato un uomo dotato di...
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 LA NAVE CHE AFFONDO’ IN UN MARE DI STRACCI   di Luigi Rezzuti   Quella lettera sembrava le bruciasse le dita. Assuntina, una popolana napoletana...
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Miti napoletani di oggi.84 IL TURISMO   di Sergio Zazzera   Che il turismo sia una delle più redditizie risorse economiche dell’Italia intera, è un...
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  Gli sciaraballi   di Antonio La Gala   Nell'Ottocento, fino all'avvento della ferrovia, lo stato dell’arte nel campo dei trasporti per via di...
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Porta Reale, una porta girovaga   di Antonio La Gala   In via Toledo, sulla facciata di palazzo De Rosa, ad angolo con via Cisterna dell’Olio, sono...
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IL ROMANZO DELLA FINE DI UN REGNO   di Sergio Zazzera   Della nutrita comunità svizzera vissuta a Napoli nel secondo periodo della monarchia...
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TEATRO DIANA - DUE DI NOI

di Michael Frayn, regia di Leo Muscato, con Lunetta Savino e Emilio Solfrizzi, direttore di scena Giovanni Coppola, capo elettricista Michele Forni, sarta Sara Costarelli, uno spettacolo prodotto da Roberto Toni - ErreTiTeatro30 in collaborazione con LeArt’ Teatro - da mercoledì 10 aprile

 

Da mercoledì 10 aprile per la prima volta insieme due esilaranti attori che sul palcoscenico mettono a nudo i paradossi della vita di coppia  protagonisti di storie matrimoniali in crisi dove si evidenzia con umorismo e tagliante sarcasmo l’universo,  le mancanze, le tensioni, il logorio dei rapporti coniugali. Tre storie diverse che i due brillanti attori interpretano cogliendo le sfumature, gli sguardi, i gesti, le parole di un uomo e una donna nelle dinamiche di vita in comune coinvolgendo il pubblico in uno  spettacolo che sorprende, diverte ma fa anche riflettere. Questa commedia fu rappresentata per la prima volta a Londra nel 1970. Era l'esordio teatrale di Michael Frayn, un autore allora sconosciuto, che solo una decina d'anni dopo sarebbe diventato famoso in tutto il mondo grazie al successo di Rumori fuori scena“Due di noi” è il titolo che racchiude tre atti unici, concepiti per essere recitati da un'unica coppia d'attori che raccontano tre emblematiche e paradossali situazioni matrimoniali. Nella prima, Black and silver, un marito e una moglie, entrambi col sistema nervoso logorato da un pargoletto insonne e urlante, tornano in vacanza a Venezia nella stessa camera d'albergo dove avevano trascorso la luna di miele. Il confronto passato/presente è inevitabilmente comico, tenero, con una punta d'amarezza. Nella seconda, Mr.Foot, la comunicazione di coppia è praticamente azzerata: la moglie sopperisce dialogando in modo surreale con il piede del marito, l'unica parte del corpo che ne tradisce qualche sprazzo emotivo, ad onta della sua ostentata e glaciale indifferenza. L'ultima situazione,Chinamen, consiste in un vero e proprio virtuosismo drammaturgico e attorale: marito e moglie si ritrovano a dover gestire una cena alla quale hanno invitato, per errore, una coppia di amici da poco separati e il nuovo boyfriend di lei. Qui il meccanismo comico, spinto al limite della farsa, è potenziato dal fatto che gli stessi due attori, grazie ad un diabolico meccanismo di entrate, uscite e travestimenti, si trovano ad interpretare ben cinque ruoli diversi, dando vita ad un vorticoso crescendo di equivoci fino al paradosso finale. Sono passati ormai quarant'anni da quel felice esordio, ma la freschezza di queste piccole pièces è rimasta intatta, a riprova del loro valore teatrale e della bravura dell’autore.

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