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SPIGOLATURE

 

di Luciano Scateni

 

Fermare  l’Isis, ma come?

Chi avesse sperato che le stragi di Parigi avessero esaurito l’attacco dell’Isis alla Francia e all’Europa si è dovuto bruscamente ricredere, Il terrorismo si è riaffacciato a Bamako, capitale del Mali. Un commando armato è penetrato nell’Hotel Radisson Blue a colpi di kalashnikov e ha preso in ostaggio centosettanta persone (centoquaranta turisti, trenta dipendenti). In albergo erano molti i francesi e l’attacco è la risposta del Califfato alla dichiarazione di guerra di Hollande. I sequestratori hanno rilasciato solo ostaggi che sono in grado di recitare passi del Corano e la religione non c’entra: è il loro modo per individuare le vittime tra i turisti occidentali. Si dimostra ancora una volta la fragilità del sistema mondiale di sicurezza, l’impossibilità di proteggere il numero infinito di obiettivi sensibili e di prevenire le azioni di fanatici fondamentalisti. Chi racconta il susseguirsi dei drammatici episodi, causati dagli jihadisti, è consapevole che l’incalzare degli eventi impedisce di mettere la parola fine alla cronaca di un’intera giornata e la constatazione disegna, con immediata evidenza, il momento tragico che coinvolge una buona metà del mondo. Le notizie sull’assalto al Radisson Blue riferiscono che il blitz degli attentatori si è svolto al settimo piano dell’albergo, dove sono risuonati colpi di armi da fuoco. Ventisette i morti che si aggiungono ai centotrenta di Parigi. L’hotel dista poco dal centro della città, dove si trovano ministeri e sedi diplomatiche. Una prima indagine ha escluso che vi fossero italiani coinvolti nell’azione dell’Isis. Domanda, angosciosa: quante migliaia sono gli alberghi, i ristoranti, cinema e teatri, discoteche, metrò, aerei e treni, altri luoghi di aggregazione a rischio? E’ una delle ragioni che inducono l’Occidente illuminato a negare che la soluzione sia la guerra, dichiarata da Hollande, alla vigilia dell’attentato all’albergo frequentato da suoi connazionali.

Azioni e reazioni

Non ci va con mano leggera Papa Francesco: “Maledetti, delinquenti” sono i due aggettivi senza sfumature rivolti ai terroristi, ai responsabili delle guerre che devastano una cinquantina di Paesi, innescate da chi dai conflitti trae profitto con il traffico di armi e il saccheggio di risorse, prime fra tutte ill petrolio. Per dare forza all’anatema, Bergoglio ha ricordato le tragedie della seconda guerra mondiale e le stragi “inutili” di Hiroshima e Nagasaki. Cosa producono le guerre, si chiede Francesco, se non rovine e morti di innocenti, oltre l’arricchimento dei trafficanti di armi?…

C’è destra e destra

Le stragi di Parigi fanno rinsavire parzialmente la destra di Marine Le Pen. “Confondere il terrorismo con il mondo islamico è da “stronzi” (sic), dichiarano esponenti della destra francese. Il capolista tra i candidati alle elezioni della regione di Parigi, avanza la proposta di controllo (discutibile) della politica sulle religioni, invita la comunità islamica a rispettare la laicità della Francia (niente da dire) e si dichiara in disaccordo con le condanne senza distinguo della comunità musulmana che a Parigi è in percentuali consistenti, come in nessun’altra città europea. Un colpo alla velleità della Lega Nord di schierarsi in sintonia con il Front National viene dagli esponenti vicini a Marine Le Pen. In riferimento a esternazioni estremiste di politici e giornalisti italiani, Salvini e Pini in particolare, è netta la condanna, soprattutto di ”Libero”, quotidiano di destra che ha titolato “Bastardi Islamici”, alimenta l’odio indiscriminato contro la religione musulmana e rischia di favorire il proselitismo dell’Isis. Il Front National, nelle parole dell’esponente vicino alla leader, propone di commissionare il quartiere di Saint Denis, dove i terroristi hanno concentrato la base d’appoggio degli attentati, e di non fornire più armi all’Isis, di espellere i fondamentalisti, ritenuti pericolosi, di chiudere le frontiere (ma l’autarchia sarebbe una vittoria del Califfato) e potenziare le strutture della sicurezza. Di altro tenore le posizioni della lega Nord. Un parlamentare del Carroccio, rivolto ai moderati dell’Islam: “Li prendo a calci in culo” (è da annotare  lo stile da gentleman del soggetto in questione). Salvini, per non essere da meno, assimila i pacifisti a complici del terrorismo.