NEWS

È finito il campionato di calcio   di Luigi Rezzuti   Adesso parliamo del Napoli. Un finale, che non avremmo mai voluto raccontare, si è...
continua...
Miti napoletani di oggi.92 IL BANCO DI NAPOLI   di Sergio Zazzera   C’era una volta – e, precisamente, dal 1539 – il Banco della Pietà, istituzione...
continua...
Via Martucci. Una nobile signora d’altri tempi   di Antonio La Gala   L’ampia zona “bene” del Rione Amedeo conserva i segni del suo sviluppo...
continua...
 Colloqui di Salerno 2023-2024  Al Complesso San Michele la mostra di Annabella Rossi  'Vivere la realtà è già scienza'"   di Claudia Bonasi  ...
continua...
VACCINARE I MAGISTRATI   di Sergio Zazzera   Potrebbe sembrare l’ottava opera di misericordia, e forse lo è. I magistrati – e, in maniera...
continua...
Benedetta primavera   di Luciano Scateni   Ironia? Satira? L’una e l’altra: m’incammino sulla retta via dell’empatia quasi affettuosa per l’ex testata...
continua...
La tradizione del culto francescano in Campania   di Antonio La Gala   San Francesco, durante i suoi viaggi, passò anche per la Campania, dove...
continua...
Summit su intelligenza artificiale a Pollica   di Annamaria Riccio    Al via la quarta edizione del “pollica summer workshop”: 150 fisici teorici...
continua...
    Gita sul Vesuvio   di Alfredo Imperatore   Il venir meno al vincolo matrimoniale, da parte di uno dei due coniugi, è una delle cause di addebito...
continua...
Chiude il complesso Damiani   di Luigi Rezzuti   A Pozzuoli, il mitico Club dei Damiani ha chiuso i battenti. Un triste segno un po' per tutti, sia...
continua...

Miti napoletani di oggi.43

“’O surdato ‘nnammurato”

 

di Sergio Zazzera

 


I conflitti bellici sono stati sempre occasione di nascita di canti, dei quali alcuni destinati all’incitamento dei militari alla battaglia, altri, viceversa, ad alleviare la loro più che comprensibile tristezza. Ed è proprio in quest’ultima ottica che, nel 1915, all’ingresso dell’Italia nella “Grande guerra”, Aniello Califano compose i versi di ‘O surdato ‘nnammurato, che Enrico Cannio provvide a rivestire di note: del resto, entrambi, liberi da impegni militari, perché riformati, ebbero a disposizione tutto il tempo che poteva essere loro necessario per portare a compimento la canzone, il cui successo si è perpetuato fino ai giorni nostri.

Col tempo, però, e con la presa di sopravvento dello sport sulla memoria della guerra, la canzone medesima ha subìto un processo di mitizzazione. Scrive Carlo Zazzera (Una voce fuori dal coro, in R. Bianco - D. Iervolino, Un giorno all’improvviso, Napoli 2016, p. 112 s.), pur mostrando di condividere sostanzialmente la spontanea scelta della tifoseria napoletana: «‘O surdato ‘nnammurato, canzone tutto sommato triste, che parla di guerra e di amore, è da decenni il vero inno del Napoli». Ed è proprio qui il mito contemporaneo: una canzone che ricorda un momento triste per l’Italia intera si è trasformata nell’inno di gioia di un pubblico di tifosi per i successi della squadra del cuore. Mito, dunque, duplice: per l’allegria che prende il posto della mestizia e per il sentimento di orgoglio campanilistico che soppianta quello di affratellamento di un intero popolo sconvolto dal conflitto.

(Aprile 2016)

BilerChildrenLeg og SpilAutobranchen