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Ritrovare la memoria   di Gabriella Pagnotta   Giorni fa sono rimasta colpita da un articolo di Enzo Bianchi su uno dei mali del nostro tempo che...
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Al via mercoledì 2 giugno ad Ascea Marina il progetto "Alétheia e Doxa"      Prenderanno il via mercoledì 2 giugno alle ore 17,00 in piazza Europa ad...
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AMERICA’S  CUP  2021   di Luigi Rezzuti   La più importante, famosa e antica competizione velica mondiale compie 170 anni e, dal 17 dicembre 2020, è...
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 Colloqui di Salerno 2023-2024  Al Complesso San Michele la mostra di Annabella Rossi  'Vivere la realtà è già scienza'"   di Claudia Bonasi  ...
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CASO SCOMMESSE   di Luigi Rezzuti   Calciopoli non è mai finita e guarda caso ogni volta che viene fuori un illecito sportivo c’è sempre,...
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Lutto nel mondo del calcio   di Luigi Rezzuti   E’ morto, all’età di 82 anni, l’ex allenatore e manager Gianni Di Marzio. A darne l’annuncio è...
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    Gita sul Vesuvio   di Alfredo Imperatore   Il venir meno al vincolo matrimoniale, da parte di uno dei due coniugi, è una delle cause di addebito...
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STORIA DEL COSTUME DA BAGNO   di Luigi Rezzuti   L’estate si avvicina a passi da gigante, è tempo di fare il primo tuffo in mare, e tempo di...
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MI SENTO OSSERVATO   di Luigi Rezzuti   E’ sabato pomeriggio, la prossima settimana è l’Epifania, devo comprare ancora tanti regali: per mia moglie, i...
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MERCATINI DI NATALE   di Luigi Rezzuti   Natale è ormai alle porte, è ora di lanciarci alla scoperta dei mercatini natalizi più belli e pittoreschi...
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 SPIGOLATURE

 

di Luciano Scateni

 

I “no” degli omofobi

 

Il becero ribellismo della Lega Nord carica Salvini di odio sociale e non ci vuole il parere di un politologo per capire su quale presupposto nasca e si espanda l’“imperativo categorico”, di mussoliniana memoria, di strizzare l’occhio destro  alla parte più retrograda, bigotta e fascistoide degli Italiani. Per fortuna le sue “sparate” sono compensate dall’Italia progressista, antifascista  e socialmente evoluta.

Unioni civili: il Paese volta pagina e prende atto della realtà che, venuta allo scoperto per il coraggio di uomini e donne omosessuali, ha messo la società di fronte all’ipocrisia di conoscere il fenomeno ma di seppellirlo di emarginazione. Salvini non perde l’occasione e, in pieno raptus disfattista, commette l’ennesima idiozia politica, supponendo che gli valga consenso e voti dei cattolici fondamentalisti, della Chiesa che ancora una volta si ingerisce nelle questioni politiche di chi l’ospita, di omofobi e fascisti di Forza Nuova, Casa Pound.  Il rozzo leghista azzarda un proclama a beneficio di eventuali sindaci della Padania e, con tono perentorio, impone loro di non celebrare matrimoni di coppie gay. Nel delirio del contrasto a qualunque atto di governo, a prescindere dal che e  dal come, Salvini finge di non sapere che  i sindaci, di sinistra, centro o destra, sono obbligati a rispettare ogni legge dello Stato e la balla di dichiararsi obiettori di coscienza può suggestionare solo la quota ignorante del suo elettorato. Gli ha fatto immediatamente eco tale Bitonci, sindaco di Padova: “Non celebrerò i matrimoni gay”. Prima di lui lo ha dichiarato un altro genio della politica, il signor Alfio Marchini, che corre per il governo di Roma per scelta di Forza Italia, La Destra e Ncd.  Parentesi: come si conciliano l’alleanza di governo con il Pd del Nuovo Centro Democratico e il consorzio per le amministrative di Alfano con  la destra? Il Fatto Quotidiano, a margine degli articoli, pubblica i commenti dei lettori ed ecco di seguito alcune opinioni: “Salvini e i sindaci che la pensano come lui, possono trasferirsi in Arabia o in Nigeria o in Congo ( anzi lì no, perché ci sono i diamanti e poi finisce che si cacciano in qualche guaio serio. Da quelle parti non scherzano...)”. Lì, leggi come quelle della Cirinnà sarebbero impossibili. Caricasse tutti su una zattera e se ne andassero tutti da quelle parti”. “Ma Salvini, paladino della sacralità del matrimoni tradizionale, non è divorziato?” “Se i sindaci della lega disobbediscono alle leggi italiane devono disobbedire anche allo stipendio”. “Qualcuno spieghi a Salvini e cavernicoli simili, che il medioevo è passato da tempo...E comunque fa specie vedere un divorziato e concubino come il felpato padano, ergersi a difensore della fantomatica famiglia tradizionale e fa specie pure sentire un leader di partito e parlamentare europeo, invitare dei sindaci a non rispettare una legge…”

 

Neapolitan creativity

 

Ma i Napoletani sono davvero affetti da esplosività creativa, velocità di mente, aneliti da primato multidisciplinare, perché pervasi di stimoli  che il magma ribollente della loro terra trasmette generosamente alla superficie? Indagando le cronache di fine Ottocento e primi del secolo successivo, si metterebbe un sì tondo tondo, nella casella delle risposte. Con ampio passo del gambero, la memoria consegna una lunga lista di record, a partire dalla metà del Cinquecento, allorché fu costruito l’ospedale degli Incurabili, primo esempio al mondo di struttura sanitaria moderna.  L’elenco dei primati, lungo un centinaio di titoli, esalta l’intraprendenza culturale, scientifica, artistica  della Napoli del tempo che fu e include tutto lo scibile umano. L’eredità di quell’epoca, nei secoli successivi al fertile Ottocento, è stata colpevolmente raccolta solo per sporadici, episodici eventi, specialmente nella seconda metà del Novecento, quasi che la quiete temporanea del sottosuolo abbia messo in stand by i suoi influssi energizzanti. Con eccezioni, s’intende. Una, dell’ultima ora, ha nome e cognome. Emanuela Rusciano, scuola media Marco Polo di Calvizzano, hinterland di Napoli, terza, dunque bronzo, nella prestigiosa competizione mondiale di matematica “American math”, che ha visto la partecipazione di piccoli geni di tutto il pianeta. La giovanissima campionessa affianca, in buona compagnia, la folta schiera di eccelsi Napoletani d’epoca e del nostro tempo che, solo per citare un campo della creatività, enumera il pool di registi geograficamente più numeroso nel panorama italiano.   Nomi? Francesco Rosi, Paolo Sorrentino, Gabriele Salvatores, Massimo Troisi, Mario Martone, Pappi Corsicato, Antonietta De Lillo, Antonio Capuano, Pasquale Squitieri, Vincenzo Salemme, Alessandro Siani. 

 (Giugno 2016)

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