NEWS

"Amalfi anni '50 e '60 - Alfonso Fusco, fotografo"   Venerdì 25 febbraio alle ore 19,30, all'Arsenale di Amalfi, si terrà la presentazione del libro...
continua...
CALCIOMERCATO ESTIVO   di Luigi Rezzuti   L’emergenza legata al Covid 19, nella scorsa stagione, ha cambiato profondamente il calciomercato estivo,...
continua...
Attilio Pratella, la vita.   di Antonio La Gala   Attilio Pratella è uno fra i più noti pittori che hanno operato a Napoli negli ultimi anni...
continua...
LA SCACCHIERA DI AUSCHWITZ, di John Donoghue   di Luigi Alviggi   Al centro della narrazione c’è il Campo di Sterminio di Auschwitz, cittadina...
continua...
15 MAGGIO 2022: NAPOLI ACCLAMA SANTO DON GIUSTINO MARIA RUSSOLILLO  Basterebbe poco per rendersi santi.   di Luciana Alboreto   Una voce...
continua...
Il Vomero greco-romano   di Antonio La Gala   Un luogo comune che riguarda il Vomero è che la collina vomerese sia un luogo “senza storia” e che,...
continua...
Terapie digitali: innovazione fulcro della sanità del futuro   di Annamaria Riccio   Presentato il LIFT Lab come promotore di soluzioni che si...
continua...
Lutto nel mondo del calcio   di Luigi Rezzuti   E’ morto, all’età di 82 anni, l’ex allenatore e manager Gianni Di Marzio. A darne l’annuncio è...
continua...
CURIOSITÀ   di Alfredo Imperatore   La dea Maia La dea Maia, nella mitologia greca, era la più bella di tutte le Pleiadi, figlia di Atlante e di...
continua...
ANPI "Aedo Violante"   Domenica 4 Febbraio 2024 Ore 10.30 Aderire all'ANPI per difendere la Costituzione ed i valori della Resistenza. La Collina...
continua...

La caduta del Forte di Vigliena

 

di Antonio La Gala

 

 

Uno degli episodi militari che portarono alla caduta della Repubblica Partenopea del 1799, fu la distruzione del Forte di Vigliena.

Esso era sorto agli inizi del Settecento e costituiva un’isolata difesa sul lato orientale della città.

Era una costruzione di forma pentagonale, meglio attrezzata per la difesa verso il mare su cui prospettava con mura chiuse fiancheggiate da bastioni.

Il Forte di Vigliena visse il suo momento di gloria e di sangue nel giugno del 1799, quando le truppe del cardinale Ruffo, provenienti dalla Calabria, puntarono verso l’espugnazione di Napoli, per cacciarne i giacobini repubblicani.

Il Forte, uno degli ultimi ostacoli per la presa della città, era difeso da 150 rivoluzionari della Legione Calabrese Repubblicana, comandati dal prete calabrese Antonio Toscano.

Allo spuntare dell’alba del 13 giugno fu assaltato dagli uomini di Ruffo: verso l’una di notte, quando questi già erano penetrati nella roccaforte, saltò in aria la polveriera.

Un fulmineo, intenso chiarore squarciò il buio della notte, accompagnato da un fortissimo tuono. Nell’esplosione morirono tutti, vinti e vincitori, affratellati anche nella morte, visto che si trattava, da una parte e dall’altra, di combattenti quasi tutti provenienti dalla Calabria.

Gli studiosi non sono concordi se attribuire lo scoppio ad un errore dei difensori che, dopo aver minato il forte non fecero in tempo ad uscirne, oppure ad un deliberato gesto del comandante  Toscano o, infine, all’infuriare della battaglia.

Non è facile dire veramente come andarono le cose. A qualcuno è sembrata apologetica verso i giacobini la versione di Pietro Colletta, secondo la quale il prete Antonio Toscano, comandante della guarnigione, animato dallo spirito degli Eroi delle Termopili o emulo di Pietro Micca, quando si rese conto che il forte era stato conquistato dagli avversari, si trascinò eroicamente, benché gravemente ferito, fino alla polveriera, dandole fuoco, per distruggere i nemici che vi erano penetrati.

Ferdinando IV, il re restaurato dalla vittoria del cardinale Ruffo, fece restaurare anche il Forte, che poi è andato in malora, alle soglie dei nostri giorni, grazie al tradizionale disinteresse per le nostre memorie storiche e all’altrettanto tradizionale incuria.

(Giugno 2016)

BilerChildrenLeg og SpilAutobranchen