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Andiamo a teatro

 

a cura di Marisa Pumpo Pica

 

Rassegna Atelier - Domenica 8 gennaio al Nuovo di

Salerno - Piaf: black without wings


Secondo appuntamento della VII edizione di "Atelier – Spazio performativo", rassegna di teatro e danza. ideata e diretta da Loredana Mutalipassi (Artestudio),  con la co-direzione di Antonio Grimaldi (Il Grimaldello), presentata dal Teatro Nuovo di Salerno (via Valerio Laspro). La rassegna prevede sei appuntamenti con tre spettacoli teatrali e tre proposte di teatro-danza. Essa ha avuto inizio il 4 dicembre del 016 e seguirà il suo percorso fino al 28 febbraio del 2017

Per i nostri lettori ricordiamo che domenica, 4 dicembre , è andato in scena con Teatrio Grimaldello, per la regia di Antonio Grimaldi, lo spettacolo “Il Distratto”, liberamente ispirato a “Aspettando Godot” di Samuel Beckett.

Aspettando Godot è il testo più conosciuto e rappresentato del teatro dell'assurdo. La storia è semplice: due uomini attendono l'arrivo di Godot. Durante questa attesa, i personaggi esprimono l'angoscia esistenziale legata a taluni interrogativi, come “chi siamo?” “dove andiamo?” “cosa ci facciamo qui?” Naturalmente, non riceveranno alcuna risposta e Godot non arriverà. L'idea di affrontare questo testo oggi, nella sua interezza, resta ardua - sottolinea il regista Antonio Grimaldi -  poichè rappresentarlo non porterebbe alcuno stimolo nuovo nè allo spettatore, né all'artista che lo propone.

Per questo motivo ho deciso di utilizzare il testo come pretesto per  sviscerare l'universo del non detto di cui è pregno.

Un viaggio tra l'uomo e l'animale.

Uomini‐ladroni che chiedono a Gesù Cristo la salvezza. Animali famelici che vivono la propria condizione di sopravvivenza.

Ma il potere, l'oro, la religione, il sesso e la trasgressione, li costringono nel proprio sistema, nella propria gabbia.

Attendere significa far passare il tempo oppure ammazzarsi. L'unica soluzione è giocare

La messa in scena teatrale, pur riproponendo la struttura narrativa e i personaggi principali, non segue l'andamento del copione ma gioca, infatti, col tempo e con lo spazio, rendendo i personaggi metafore del mondo contemporaneo. Vladimiro ed Estragone escono dal  grigio mondo beckettiano per essere catapultati in un mondo colorato e sfavillante, che li distrae continuamente dalle domande di fondo.

Due idioti moderni, i quali, all'emergere del dubbio, spostano lo sguardo verso l'immagine dorata di un mondo illusorio.

Prossimo appuntamento, domenica, 8 gennaio alle ore 19, al Teatro Nuovo di Salerno (via Laspro). Andrà in scena la compagnia Capriglione-Limodio con “Piaf: black without wings”, Drammaturgia di Maria Sole Limodio.

Antonetta Capriglione interpreta, Piaf, lontana da ogni biografiamo. Lo spettatore la incontrerà sulla scena mentre scrive una lettera all'uomo per avere fiducia nella propria umanità e conoscere il mondo, prendendosi il rischio di cambiarlo.

Lo spettacolo, come si legge nella scheda tecnica di presentazione. “è un battito, è  un esperimento sul volo, un'indagine sulla schiena dell'uomo senza ali, una riflessione sul potere umano della canzone, sulla bellezza dell'inferno. L'anima, e l'animalità del personaggio evocato, esalta il volo basso dei passerotti leggeri e non quello rapace  e tracotante degli sparvieri.”

Piaf ci ricorda che il pensiero è fatto anche, a volte, di legittime meschinità ma basta cambiargli spesso acqua e lasciarlo fluire libero.”

L’edizione 2017 della rassegna Atelier, che ha il patrocinio del Comune di Salerno, si propone di ampliare sempre più l'orizzonte dello spazio teatrale, inteso come luogo del corpo dell'attore nella sua totalità: una dimensione nella quale spazio e tempo sono profondamente correlati, grazie alla sensibilità rappresentativa degli interpreti.

Spazio aperto, dunque, dedicato alla performance, tempo, dedicato al lavoro di ricerca e sperimentazione sul corpo e con il corpo, per individuare e definire le possibilità espressive nella dimensione dell’arte del movimento.

Caratteristica fondamentale di “ATELIER, spazio performativo” è la formazione: l'atelier, quello dei pittori e degli scultori, ma anche delle sartorie, è il luogo deputato alla “costruzione”, alla “creazione” del veicolo espressivo attraverso il quale si produce, materialmente, l' “opera”.

L'idea di fondo, la formazione, intesa, dunque,  come il ritorno ad una visione educativa del teatro in senso lato, non soltanto nella fruizione (come era presso Greci e Romani), ma nel suo stesso processo creativo, nei codici che ne sono alla base, nelle tecniche attraverso le quali si esprime e che costituiscono il “linguaggio non-verbale” ovvero una verbalità che trascende il corpo dell'attore stesso.

La proposta di Atelier risponde all’obiettivo, profondamente univoco, della ricerca, da parte di registi, coreografi e interpreti, di mettere in scena “il corpo”, che, attraverso la sua stessa materialità, ri-crea la realtà e la offre al pubblico ed il pubblico è, sempre più, esso stesso, interprete, chiamato ad agire da ciò che prende vita sulle assi del palcoscenico.

In particolare, attraverso l’incontro con artisti di rilievo internazionale nell’ambito della danza e del teatro, Atelier si pone l’obiettivo di individuare, potenziare ed affinare le possibilità espressive del corpo sperimentandone la duttilità e migliorandone la qualità.

Nelle scorse edizioni, l’evento, nato nel 2010, ha visto alternarsi molti grandi artisti, di livello internazionale, sul palco del Teatro Nuovo di Salerno.

Il laboratorio di ATELIER, a numero chiuso, quest’anno è affidato ad Anna Redi, che si distingue per il suo prestigioso curriculum ed è attualmente impegnata, accanto a Stefano Accorsi, sull'ultimo set di Castellitto.

(Gennaio 2017)

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