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“SPUTAZZE” E “LIR’ÂRGIENTO”

 

di Sergio Zazzera

 

Per la seconda volta, la cittadina di Ercolano ha perso l’occasione di essere proclamata “Capitale italiana della cultura”. Peraltro, già quando ciò è accaduto per la prima volta, la commissione preposta alla selezione delle città candidate aveva spiegato, a chiare lettere, che l’esistenza di un parco archeologico, di un museo virtuale e di tutte le attrattive turistiche, delle quali eventualmente si disponga, non è sufficiente, perché si sia selezionati, qualora manchino tutte quelle infrastrutture (collegamenti efficienti con il capoluogo e con le altre località turistiche circostanti, rete viaria urbana funzionale, aree di parcheggio sufficienti, strutture alberghiere e di ristorazione di buona qualità), delle quali – diciamolo pure, con tutta franchezza – Ercolano è alquanto carente.

Ebbene, intervistato dalla televisione generalista, il sindaco della cittadina ha dichiarato che non si sarebbe arreso e che avrebbe ripresentato la candidatura, senza fare minimamente parola delle iniziative che sarebbero state adottate per rimuovere gli ostacoli al suo accoglimento, posti in evidenza nelle occasioni di bocciatura.

Che dire? i Romani, con la loro saggezza, avrebbero affermato che errare humanum est, perseverare diabolicum; viceversa, io, nel mio piccolo, mi permetto di dirla alla napoletana: Pulicenella ‘e sputazze ‘e ppigliava pe’ llir’ârgiento.

(Febbraio 2017)