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NATALE IN CASA CUPIELLO

 

di Luigi Rezzuti

 


Si avvicina il Natale e quale migliore occasione per riproporre “Natale in casa Cupiello”?

La commedia fu scritta da Eduardo De Filippo nel 1931 e fu rappresentata per la prima volta proprio nel giorno di Natale dello stesso anno, al Teatro Kursaal in via Filangieri, a Napoli.

Il cast di attori era composto, tra l’altro, dagli stessi fratelli De Filippo: Eduardo nella parte di Luca, Titina nella parte di Concetta e Peppino in quella del fratello di Luca, lo zio Pasqualino, dagli atteggiamenti collerici e vittimistici, sempre in guerra con il nipote Tommasino, soprannominato Nennillo, di cui è il bersaglio preferito.

Successivamente, nel 1962 e nel 1977, la commedia fu trasmessa in televisione.

Oggi, su richiesta del Sindaco di Scauri, dott. Stefanelli, la Compagnia Teatrale Cangiani, diretta dal regista Lucio Monaco, il 10 dicembre la rappresenterà nel Castello di Minturno.

 

Poi, nei giorni 16 e 17 dicembre, sarà riproposta a Napoli, presso il Teatro Paradiso, a Cappella Cangiani

L’impegno di tutto il cast è stato notevole, non tanto  per rappresentare la commedia, quanto per riprodurre un’interpretazione, che ha segnato la storia del teatro e che, unitamente alla mimica e all’espressione del grande Eduardo De Filippo, è ancora oggi ben impressa nella mente e negli occhi di tutti i napoletani. E non solo. Ecco il motivo delle grosse difficoltà ad interpretarla.

Ma questo cast di attori della Compagnia Teatrale Cangiani, diretto, come innanzi si diceva,  da Lucio Monaco, ancora una volta ha superato se stesso.

Ci sono commedie che non sono coperte dalla polvere del tempo.  “Natale in casa Cupiello” è una di queste, perché affronta problematiche ancora e sempre attuali,  riguardanti la famiglia, i rapporti tra marito e moglie, genitori e figli.

E sono proprio gli scontri esilaranti tra il capofamiglia Luca, che, come ogni Natale, prepara il presepe fra il disinteresse della moglie Concetta e dei figli Tommasino e Ninuzza, sposata con il benestante Nicolino, ma infatuata dell’amante Vittorio, che creano irresistibili quadri tragicomici, con un sottofondo di  tensioni inaspettate. Da tali tensioni emergono, nel dipanarsi delle vicende della famiglia Cupiello, situazioni e personaggi dolenti e profondamente umani,

Un gioiello di situazioni, di battute che, da padre a figlio, da zio a nipote, ha visto gli uomini della casa Cupiello, alternarsi nei ruoli classici del capofamiglia Luca e del figlio Tommasino. Indimenticabile e ricca di significati la battuta “Te piace ‘o presepe?”.

Uno spettacoli, dunque, che funziona, grazie ad un gruppo di attori amatoriali che si sono mossi come un’orchestra intorno al maestro Lucio Monaco.

(Dicembre 2017)

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