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Miti napoletani di oggi.58

IL CORTEO FUNEBRE

 

di Sergio Zazzera

 


Un mattino qualsiasi di un giorno qualsiasi, in una strada qualsiasi di un quartiere qualsiasi di Napoli – e neppure dei più popolari (il Vomero, per esempio) –: un corteo funebre rallenta notevolmente il traffico veicolare.

Manifestazioni del genere erano vietate, già oltre quarant’anni fa, con ordinanza sindacale, a Milano (dove vivevo all’epoca), ma a Napoli si perpetuano tuttora, con la ripetitività del rito, che sicuramente ha natura di rito di passaggio e che, com’è noto, genera il mito. Già, ma, in questo caso, qual è il mito?

Si pensa, comunemente, che l’accompagnamento del defunto abbia una finalità di suffragio, accelerandone il raggiungimento del Paradiso. Finalità che, viceversa, la religione cristiana (Catechismo della Chiesa cattolica, § 1032 = Compendio, § 211) limita alle preghiere, messe, elemosine, indulgenze e opere di penitenza. Evidentemente, nessuno ha pensato alle imprecazioni di coloro che rimangono bloccati nel traffico; imprecazioni che producono, sicuramente, l’effetto contrario, di rallentare quel raggiungimento.

N. b.: l’immagine che illustra queste righe non si riferisce all’episodio qui richiamato.

(Gennaio 2018)

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