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Georges Bataille. Vita, personalità e formazione culturale

 

di Gabriella Pagnotta

 

Georges Bataille nasce a Billom nel Puy–de–Dôme il 10 settembre del 1897 da Joseph-Aristide Bataille e Marie-Antoniette Tournadre; ha un fratello, Martial-Alphonse, nato nel 1890. Nella Prefazione a Storia dell’occhio, Bataille racconta della malattia di suo padre, cieco, sifilitico e paralitico, già quando lo aveva concepito. Egli, berretto di cotone in testa, barba grigia a pizzo, malcurata, un gran naso aquilino e immensi occhi incavati, fissi nel vuoto, con l’aiuto del piccolo Georges, scendeva faticosamente dal letto per urinare, mentre i dolori gli strappavano un grido bestiale, facendogli distendere di colpo la gamba piegata, che invano stringeva tra le braccia. Il piccolo Georges guardava la pupilla di suo padre sotto le palpebre, gli occhi bianchi e smarriti. “Ai mali soliti si aggiunse la demenza e sua madre, non reggendo più il peso della situazione, impazzì a sua volta. Una pazzia intermittente, durante la quale tentò di uccidersi due volte e diventò così cupa e violenta da indurre i figli a sospettare che volesse uccidere anche loro”[1]. Si iscrive al liceo di Reims, dove la famiglia si era trasferita, ma a causa del suo comportamento, è costretto a lasciarlo e così ottiene il primo baccalaureato nel liceo di Epernay. Nel 1914 accade un episodio che segnerà indelebilmente la sua vita: allo scoppio della Prima guerra mondiale, mentre il fratello parte per il fronte, Bataille lascia Reims e si trasferisce con la madre a Riom-ès-Montagnes. Il padre, affidato alle cure di una donna di servizio, abbandonato dalla sua famiglia, muore nel 1915, solo, invocando i suoi figli.

Oggi so di essere infinitamente cieco. Come l’uomo «abbandonato» sul globo, come mio padre. Nessuno, in terra o in cielo, si curò dell’angoscia di mio padre in agonia. Comunque, ne sono certo, come sempre lui vi tenne testa. Che «orgoglio tremendo», a tratti, nel sorriso cieco di papà![2]

 

Figura 1, Georges Bataille- WordPress.com

Ricordando il senso di colpa per aver lasciato suo padre nel momento di maggior bisogno, Bataille scrive: “L’ironia è stata la risposta agli orrori. Ma non li ha cancellati. E come poteva?... Avevo pensato di farmi prete per mettere a tacere il rimorso. Ma poi, grazie a Nietzsche, ho capito che non era quella la strada. Sempre grazie a Nietzsche ho finito per convincermi che non c’è scopo nella vita e non c’è scopo nel mondo. E allora mi sono sorpreso a ridere. Ho capito che possiamo reagire all’assurdo che ci domina con una risata definitiva e tragica. Ridiamo come rideremmo davanti a un Crocifisso.”[3] Richiamato alle armi nel 1916, si ammala e viene riformato nel 1917, anno in cui pensa di prendere i voti e farsi frate. Entra, invece, nel 1918, alla Scuola di Chartres, dove conduce molto brillantemente a termine i suoi studi. Perde la fede nel 1920 e, dopo un soggiorno in Spagna, entra nel 1922 alla Biblioteca Nazionale di Francia. Legge Freud e Nietzsche nel 1923. Nel 1924 stringe una profonda amicizia con Michel Leiris attraverso cui entra in contatto con il gruppo surrealista, che si riunisce nello studio del pittore Andrè Masson, in rue Blomet. Nel 1925 segue i corsi di Marcel Mauss con Metraux. Nel 1926 si sottopone a terapia psicoanalitica, grazie alla quale esce da un periodo di depressione e di estrema agitazione interiore. Nello stesso anno scrive l’Anus solaire e inizia la stesura di Histoire de l’oeil. Nel 1928 sposa Sylvia Maklès, dalla quale avrà una figlia, Laurence; pubblica, sotto lo pseudonimo di lord Auch, Histoire de l’oeil con otto litografie non firmate (in realtà di Andrè Masson). A quell'epoca conosce Georges-Henry Rivière e questo incontro porta, nel 1929, alla pubblicazione di «Documents», rivista di alta cultura. È il periodo della sua ostilità ad André Breton ed entra in contatto con quegli esponenti del surrealismo che si allontanano dal movimento: oltre a Leiris e Masson, Baron, Boiffard, Desnos, Limbour, Ribemont- Dessaignes, Vitrac. Ed infatti il Secondo Manifesto del Surrealismo, pubblicato dapprima ne «La Revolution surrealiste», nel 1929, contiene un attacco virulento contro questi ultimi, e conclude con un'aperta denuncia contro Bataille, considerato come un istigatore del nuovo gruppo, gruppo che, in verità, non esistette mai. Tre altri surrealisti, tuttavia, Morise, Queneau, Prévert, si uniscono ai precedenti ed a Bataille (soltanto Masson non partecipò con suoi scritti a questa pubblicazione) per pubblicare, sotto un unico titolo, Un cadavre, e con lo stesso tono del libello detrattivo pubblicato in occasione della morte di Anatole France, una violenta critica a André Breton. Poi, a poco a poco, la maggior parte dei firmatari di questo pamphlet si riconciliano con Breton. «Documents» scompare nel 1931. Bataille aderisce al Cercle communiste démocratique, gruppo antistalinista, che pubblica, dal 1931 al 1934, «La Critique sociale» (direttore: Boris Souvarine). Bataille dedica a questa rivista lunghi studi (La Notion de Dépense, La Strutture psychologique du Fascisme, e in collaborazione con Queneau, La Critique des fondements de la Dialectique hegéliennè). Nel 1934 segue il seminario di Alexandre Kojève sulla Fenomenologia dello spirito di Hegel con Lavan, Queneau, Klossowski, Caillois. Nel 1935 si separa dalla moglie, prende l'iniziativa di un raggruppamento politico di intellettuali, «Contre-Attaque», di cui fa parte anche André Breton, ormai riconciliato con lui. Quando anche questo gruppo si scioglie, Bataille scrive Le Bleu du ciel, poi, essendosi totalmente allontanato insieme ad altri suoi amici dalla politica attiva, dà vita ad una società segreta, il cui fine religioso anti-cristiano, essenzialmente nietzscheiano, si esprime in parte nella rivista «Acéphale» che, dal 1936 al 1939, uscirà quattro volte. Il Collegio di Sociologia, fondato nel marzo del 1936, rappresenta l'aspetto esteriore di questa società segreta di cui tuttavia, non fa parte nessuno dei fondatori (Roger Caillois, Michel Leiris, Jules Monnerot, tutti vecchi partecipanti dell'attività surrealista), salvo Bataille. In questo «Collège», il cui campo di studi è in generale la sociologia «consacrata», si hanno conferenze di Georges Duthuit, Boris Lewitsky, Jean Paulhan. Collegio e società segreta spariscono con la dichiarazione di guerra del 1939. Nel 1940 pubblica L’amitiè sulla rivista “Mesures”, comincia la stesura del Coupable, apparso nel 1944. Nel 1941 comincia a scrivere L'Expérience intérieure (pubblicato nel 1943). Nel 1942, Bataille, colpito da tubercolosi polmonare, deve lasciare la Biblioteca Nazionale e va a stabilirsi a Vézelay, dove soggiorna quasi costantemente fino al 1949, anno in cui rientra nella carriera bibliotecaria (Conservatore della Biblioteca di Carpentras, poi, nel 1951, di quella d'Orleans). Nel 1945 lavora a Le limite de l’utile che rimarrà incompiuto. Risiede a Vézelay quando, nel 1946, fonda la famosa rivista mensile «Critique», alla direzione della quale collaborano Eric Weil e Jean Piel. Intanto ha conosciuto, nel 1941, Maurice Blanchot e, nel 1946, René Char, ai quali lo legano dei sentimenti di una profonda amicizia, cui tiene molto. Pubblica, nel 1949, La Part maudite. Ed è nella scia di questo lavoro, di cui la prima stesura risale al 1930, che si situa L'Erotisme. L'Erotisme riprende, d'altra parte, alcuni temi già sviluppati una prima volta in Lascaux, ou la Naissance de l'Art e nella celebre prefazione a Madame Edwarda. La Littérature et le Mal tende a completare questo ciclo in cui appare una possibilità di rovesciamento e di contestazione dei principi della vita. Nel 1953 inizia la stesura di La souverainetè, in febbraio nuova conferenza al College philosophique (Non-savoir, rire et larmes) su Nietzsche. Scrive il post scriptum a L’experience interieure. Scrive articoli per “Critique”, pubblica il testo della conferenza di febbraio su “Botteghe oscure”. Nel 1957 pubblica da J.-J Pauvert Le bleu du ciel con dedica a Andrè Masson, da Gallimard La litterature et le mal (raccolta di articoli apparsi su “Critique”) e dalle Editions de minuit L’erotisme, dedicato a Michel Leiris. Le sue condizioni di salute si aggravano. Nel 1959 lavora a Les larmes d’Eros che pubblica nel 1961. Muore l’8 luglio del 1962.

(Aprile 2018)

 



[1] O. Guerrieri, Schiava di Picasso, Neri Pozza, Vicenza 2016, p. 8.

[2] G. Bataille, Prefazione a Storia dell’occhio, in Pier Vittorio e associati, Transeuropa, Massa 2011, p. 7

[3] O. Guerrieri, cit. p. 10

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