Ma a me, lei ci pensa ancora?
di Luigi Rezzuti
Francesco aveva quindici anni. Erano gli anni dei primi innamoramenti, amori teneri di un ragazzo di quella età.
Lei viveva in un paese in provincia di Avellino e trascorreva le festività natalizie presso i nonni, che abitavano nello stesso palazzo di Francesco, sullo stesso pianerottolo.
I due ragazzi avevano fatto subito amicizia: lei era una ragazzina molto carina, Francesco un ragazzo interessante. Fu il loro primo colpo di fulmine.
All’insaputa dei nonni di lei e dei genitori di lui, i due ragazzi si incontravano sul terrazzo del fabbricato, trascorrevano qualche ora insieme a parlare, facendo progetti più grandi di loro. Pensavano, in futuro, di sposarsi e avere tanti figli.
Le festività natalizie, purtroppo, volarono in fretta e lei dovette ritornare al suo paese.
Si lasciarono con l’augurio di rivedersi presto, almeno per le feste di Pasqua.
E a Pasqua, infatti, lei ritornò ospite dei nonni. Furono giorni meravigliosi, nessuno dei due si era dimenticato dell’altro.
Il loro luogo di incontri era sempre il terrazzo, dove si scambiavano teneri baci e dolci carezze.
Ancora una volta, però, il tempo trascorse veloce e dovettero, tra qualche lacrimuccia, lasciarsi di nuovo.
Purtroppo, da allora, i due ragazzi non si videro più. Trascorsero circa dieci anni ma non si erano dimenticati l’uno dell’altra, nè tanto meno di quei teneri baci e delle dolci carezze.
Un giorno, era di domenica, Francesco aprì la porta e, all’improvviso, vide aprirsi anche la porta dei nonni di quella ragazzina.
Era lei che stava uscendo per andare a Messa, Francesco quasi non la riconobbe. Non era più una ragazzina, era diventata una donna.
Fu un momento emozionante, di gioia immensa e, invece di andare a Messa, salirono sul terrazzo, si abbracciarono e si baciarono intensamente quando una doccia fredda, all’improvviso, investì in pieno Francesco: quella ragazza, ormai donna, con gli occhi pieni di lacrime, gli disse che nel frattempo si era sposata.
Spesso prima di addormentarsi a Francesco capita di rivolgere a se stesso questa domanda: “Ma a me, lei ci pensa ancora?”.
La risposta Francesco non la conosce e, tuttavia, gli piace pensare che un oggetto, una frase, un odore possa farle ricordare di lui.
Distoglie il pensiero e ripensa a quel che ha fatto durante la giornata e a cosa dovrà fare il giorno successivo, poi lentamente si addormenta e in sogno si chiede: “Ma a me, lei ci pensa ancora?”.
(Giugno 2018)