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 SEGNALIBRO   LIBRI Da leggere   Parole. Estranee al linguaggio corrente, definite con dotta competenza dalla Treccani: ‘Ipotiposi’, ‘persiflage’,...
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Edoardo Dalbono: poesia e disordine.   di Antonio La Gala     Il pittore Edoardo Dalbono nacque a Napoli nel 1841 in una famiglia di artisti e...
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Positano in prosa   di Antonio La Gala   Le cronache estive si soffermano volentieri su località turistiche, evidenziandone il movimento turistico, le...
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PROCIDA MARINARA   La speranza dell’isola di primeggiare sui mari dell’intero universo nell’edizione riveduta e aggiornata di Procida Marinara, scritto...
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EDUARDO DOPO EDUARDO   di Sergio Zazzera   Durante la sua vita, Eduardo de Filippo concesse i diritti di rappresentazione dei suoi testi teatrali...
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Il forte di Vigliena   di Antonio La Gala   Nel primo decennio del Settecento, per motivi di difesa, fu costruito sulla costa vesuviana un fortino,...
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Vaccinazione over 80   di Luigi Rezzuti     Circa un mesetto fa, tramite mia figlia, ho fatto la prenotazione per la vaccinazione over 80. Dopo...
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DAD? Non solo una sigla!   di Elvira Pica   A partire dal mese di marzo e per effetto della chiusura delle scuole, con la conseguente sospensione...
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Era una mattina di “primavera”   di Mariacarla Rubinacci   La Terra quando arriva la stagione del risveglio dopo il letargo invernale, mi fa toc toc...
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Chiesa di Santa Maria della Rotonda   di Antonio La Gala   La chiesa di Santa Maria della Rotonda si trova al Vomero, nel collegamento fra via...
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Buongiorno mezzanotte, torno a casa

 

Il tempo del vino e delle rose - Caffè letterario - piazza Dante 44/45, Napoli - Info 081 014 5940

Mercoledì 18 luglio, ore 20:30, Lisa Ginzburg presenta il suo nuovo libro "Buongiorno mezzanotte, torno a casa" (Italosvevo Edizioni).
Dialogheranno con l'autrice, Silvio Perrella  e Davide d'Urso.
Una riflessione sull’esilio e su un desiderio di ritorno che non vuole avverarsi. Che parla di quanti vivono lontano, e non riescono a tornare.
E di tutti gli altri, che in un tempo sobillato da un inconsistente vuoto, sentono di voler tornare a casa, in una casa che però non c’è più.
C’è una linea che lega i percorsi di Anna Maria Ortese, Nikolaj Gogol’, James Joyce o Jean Rhys quando, lontani dalla propria terra, si confrontavano con la scrittura e la creatività.
Di questi precedenti si puntella il percorso di una scrittrice italiana residente all’estero, nel tentativo di venir fuori dal dilemma mentale di cui si sente prigioniera: voler ritornare, ma senza riuscirci. Una riflessione particolarmente significativa in un mondo ossessionato da un’unicità geografica costruita con l’idea di non dover mai perdere l’orientamento. Ma il rischio, ormai, è che dovunque ci si trovi, non ci sia più alcun luogo in cui poter tornare.

(Luglio 2018)

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