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CALCIO MERCATO INVERNALE 2021

 

di Luigi Rezzuti

 

L’emergenza Coronavirus ha inevitabilmente cambiato i piani di tutte le squadre, italiane e non.

Prima lo stop al campionato, poi la chiusura in tempi rapidi e infine la partenza in ritardo della nuova stagione.

Di conseguenza, sono state ovviamente cambiate anche le date del calciomercato invernale 2021, che avrà inizio il 4 gennaio, come di consueto nel primo lunedì dell’anno.

Da questo giorno i vari club potranno depositare i nuovi contratti in Lega e fare gli annunci ufficiali di rito.

Prima sarà possibile tesserare solo e unicamente i calciatori svincolati.

Il calciomercato invernale 2021 durerà poco meno di un mese: la chiusura è, infatti, fissata per il 1° febbraio, una novità se si considera che, negli anni scorsi, era possibile concludere trattative fino all’ultimo giorno di gennaio.

La decisione è stata presa dalla Lega Serie A per evitare problemi logistici in quanto il 31 gennaio cadrà di domenica e in quel giorno si giocheranno sicuramente molte partite che terranno impegnati direttori sportivi e presidenti della Serie A, e non solo.

(Dicembre 2020)

Juve - Napoli non viene giocata ed è caos e scontro totale

 

di Luigi Rezzuti

 

Doveva essere il big match della terza giornata della serie A ed invece è diventato il caos del calcio sul fronte Covid. Juve – Napoli non si gioca: la squadra di Gattuso ha dato seguito allo stop imposto dalla Asl partenopea. Con due giocatori positivi, niente trasferta a Torino. Si è aperto, però, un fronte di battaglia con la Lega calcio.  È uno scontro più ampio che mette in campo tutti: l’Asl, la società, la Lega e il  Governo. Il comitato tecnico-scientifico richiama gli obblighi di legge, sanciti per il contenimento dei contagi da Covid e ribadisce la responsabilità delle Asl competenti. Dunque le autorità sanitarie di Napoli, alla luce dei contagi in Regione, hanno fatto il loro dovere. Ma, per il Calcio, le regole, già varate con l’ok del Cts, non  sono vincolanti: con due positivi nel gruppo squadra e il resto dei tamponi ok a 48 ore dal match, si deve giocare, nonostante il Napoli abbia ricevuto una nuova lettera della Asl che conferma il divieto alla trasferta a Torino, per arginare il pericolo di un eventuale focolaio (come verificatosi per il Genoa).

Nessun rinvio, la partita si deve e si può  giocare come da calendario.

Il protocollo prevede regole certe e non derogabili, che consentono la disputa delle partite di campionato pur in caso di positività” ha infatti ribadito la Lega.

Un precedente, che adesso rischia di mettere tutti contro tutti: autorità sanitarie che devono contenere i contagi e quindi applicare le restrizioni locali e nazionali già previste, e il Calcio che pensava di avere il suo regolamento da osservare e ora si trova a fare i conti con un ostacolo imprevisto. Spetta ora agli organi sportivi decidere sugli aspetti specifici del campionato, anche su eventuali ricorsi futuri.

Il braccio di ferro, però, si potrà riproporre se altre squadre dovessero trovarsi nella  situazione del Napoli, ovvero andare incontro alla sconfitta a tavolino, non presentandosi allo stadio. Il che apre la strada ai ricorsi, già di fatto annunciati dalle sedi sportive, ricorsi  che potrebbero approdare nei tribunali ordinari.

È un effetto domino che rischia di travolgere il campionato di calcio: le autorità sanitarie regionali fanno prevalere la ragione della salute pubblica mentre la Lega calcio ritiene di avere un suo protocollo da seguire.

E così a Torino va in scena la gara  non gara. “Il Napoli voleva il rinvio, ma la Juve si attiene ai regolamenti”, dichiara il presidente bianconero Andrea Agnelli. Juve e arbitri allo Stadium, Napoli assente, 45 minuti di vuoto per dichiarare non giocata la partita.

 Il caso fa storia anche perché, dopo la prima sentenza, che condannava il Calcio Napoli alla perdita della partita per 3 a 0 ed  anche con un punto di penalizzazione, la seconda, quella di Sandulli, è una sentenza molto più violenta della prima, con accuse gravissime al Napoli. Ma non appare scritta con un linguaggio giuridico. Il Napoli viene insultato. E pensare che, nelle scorse settimane, Piero Sandulli, presidente della Corte d’Appello della Figc, è stato messo in discussione per essere intervenuto pubblicamente sulla vicenda Juve-Napoli, rilasciando alcune dichiarazioni, che peraltro facevano pensare a un accoglimento del ricorso dichiarando: “La classifica non può essere decisa dal Covid”.

La realtà è che la sentenza della Corte federale è stata nettamente più pesante della decisone, in prima istanza, del giudice sportivo Mastrandrea.

Sandulli scrive chiaro e tondo che il Napoli aveva già deciso di non giocare e che, nel corso della settimana, aveva lavorato per costruirsi un alibi con  un comportamento scorretto nei confronti del protocollo.

Il “Palazzo” mette dei paletti, difende se stesso e lo fa con una violenza inaudita, arrivando praticamente all’insulto e accusando il Napoli di slealtà.

Il presidente del Napoli non ha accettato l’offesa e ha deciso di andare avanti ad oltranza, percorrendo tutte le tappe ammissibili e arrivando, se necessario, fino alla giustizia ordinaria.

(Novembre 2020)

Il Presidente Vincenzo De Luca sulla vicenda Juve – Napoli

 

Vincenzo De Luca entra a gamba tesa nella polemica sportiva della settimana. Il governatore della Campania, nel corso del consueto appuntamento social del venerdì pomeriggio, prende posizione in maniera netta sul grande polverone, generato dalla mancata disputa della partita tra Juventus e Napoli, in seguito alla scelta della Asl di non consentire agli azzurri di partire per Torino. Nel mirino di De Luca vi è principalmente il presidente della Juve, Andrea Agnelli, le cui dichiarazioni sono definite “penose e imbarazzanti” dal governatore, il quale dichiara: “Le Asl Napoli 1 e 2 hanno fatto esattamente quello che prevede la legge, mettendo in isolamento domiciliare quanti avevano avuto  contatti stretti con i positivi anche perchè erano tenuti, poi, a sottoporsi ai tamponi. La Juventus dice di essere andata allo stadio per rispettare un protocollo, ma il protocollo è un atto privato e non conta niente dal punto di vista della legge e della sanità” spiega De Luca, il quale si rivolge direttamente ad Agnelli: “Il presidente della Juve è un uomo appassionato, oltre che di palle e palloni, credo anche di filosofia. Mi permetto di ricordargli ciò che diceva Schopenhauer: la gloria bisogna conquistarla, l’onore basta non perderlo. Se io mi fossi comportato come lui sentirei di aver perduto il mio onore sportivo” Nel prosieguo del discorso De Luca rivolge una battuta anche al commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, che, a suo dire, “si è lasciato andare ad un’esternazione che poteva risparmiarsi. Ognuno deve fare il suo mestiere”.

Infine, per chiudere il discorso, un ultimo commento sarcastico: “Non sono arrivati neanche i ringraziamenti alle Asl e al Napoli perché abbiamo evitato di contagiare Ronaldo, afferma ironico il governatore della Campania. Dopo quello che è suc,cesso con il Genoa, immaginate se il Napoli avesse fatto la stessa cosa: andiamo lì, giochiamo e poi, magari, una settimana dopo, Ronaldo positivo. Avremmo conquistato i titoli del New York Times”.

(ottobre 2020)

CALCIOMERCATO ESTIVO

 

a cura di Luigi Rezzuti

 


Il calciomercato estivo della Serie A 2020 si è aperto il 1° settembre e si è concluso il 5 ottobre.

Anche se questo calciomercato è stato definito “povero”, quasi tutte le società hanno cercato di rinforzare la propria squadra nei punti più deboli, evidenziati nella passata stagione agonistica.

Qui di seguito gli acquisti e cessioni nelle più quotate squadre che lotteranno per lo scudetto e per una partecipazione di prestigio alla Champions League e all’Europa League, nella stagione 2020-2021.

ATALANTA  - Acquisti: Depaoli dalla Sampdoria, Miranchuk dalla Lokomotiv Mosca, Romero dalla Juve, Paslic dal Chelsea. Cessioni: Castagne al Leicester.

INTER – Acquisti: Darmian dal Parma, Vidal dal Barcellona, Kolarov dalla Roma, Hakimi dal Real Madrid, Sanchez dal Manchester United. Cessioni: Icardi al PSG, Karamoh al Parma, Lazaro al Borussia, Borja Valero alla Fiorentina.

JUVENTUS – Acquisti: Morata dall’Atletico Madrid, Arthur dal Barcellona, Mckennie dallo Shalke, Kulusevski dal Parma, Romero dal Genoa, Correira dal Mancester City, Illing dal Chelsea, Chiesa dalla Fiorentina. Cessioni: Pjanic al Barcellona, Matuidi all’Inter Miami, Muratore all’Atlanta, Pjac al Genoa, L. Pellegrini al Genoa.

LAZIO – Acquisti: Pereira dal Monaco, Andreas Pereira dal Manchester United, Hoedt dal Southampton, Muriqi dal Fenerbahce, Reina, dal Milan, Wallace dal Braga. Cessioni: Badalj al Genoa, Berisha al Reims.

NAPOLI – Acquisti: Rrahmani dal Verona, Petagna dalla Spal, Osimhen dal Lille, Bakayoko dal Chelsea. Cessioni: Callejon alla Fiorentina, Karnezis al Lille, Allan all’Everton, Yones all’Eintracht Francoforte, Ciciretti al Chievo Verona, Luperto al Crotone.

ROMA – Acquisti: Borja Mayoral dal Real Madrid, Kumbulla dal Verona, Podgoreanu dal Maccabi, Pedro dal Chelsea. Cessioni: Under al Leicester, Perotti al Fenerbahce, Kolarov all’Inter, Florenzi al PSG.

Il Consiglio Federale, tenutosi a Roma, ha deciso le date del prossimo calciomercato invernale, che aprirà i battenti il 4 gennaio del2021 e chiuderà a fine mese di gennaio

Questi trenta giorni, circa, saranno quelli ufficiali per concludere trattative nel cosiddetto calciomercato di riparazione, sperando che la serie A e  la vita tornino alla normalità.

(Ottobre 2020)

CAMPIONATO DI CALCIO DI SERIE A 2020-2021

 

di Luigi Rezzuti

 

A causa della pandemia da Corona Virus, il campionato di calcio della stagione 2019-2020 è andato in lockdown per poi riprendere e terminare, quasi in estate, con la l’assegnazione dello scudetto alla Juventus, come di consueto.

Dopo una breve sosta, le squadre hanno ripreso gli allenamenti pre-campionato.

Il Napoli, quest’anno, non è andato in Trentino ad allenarsi, ma a Castel di Sangro.

La stagione calcistica 2020-2021 è iniziata con le prime partite di campionato nel weekend del 19-20 settembre e si concluderà, Covid 19 permettendo, il 23 maggio.

La prima giornata ha visto l’incontro Parma – Napoli, che si è concluso con il punteggio di 0-2, con gol di Mertens e Insigne.

Nella seconda giornata l’incontro Napoli - Genova si è concluso con il punteggio tennistico di 6-0, con doppietta di Lozano e Mertens e gol di Demme e Politano

Tra gli altri incontri, quello della Juventus con la Sampdoria, che ha scatenato subito le prime polemiche sull’ arbitro, per un rigore negato per un fallo di mano di Bonucci della Juve a favore della Sampdoria. L’incontro, poi, si è concluso 1 a 0, chiaramente a favore della juve, mentre, nella seconda giornata c’è stato l’incontro Roma- Iuve, con il solito rigore a favore della Iuve che, comunque, non è andata oltre ad un pareggio 2 a 2.

Sull’argomento è intervenuto il giornalista Maurizio Pistocchi che, su Twitter, ha scritto: “Lo scorso anno alla prima giornata, nella partita Fiorentina-Napoli, fu concesso un rigore per fallo di mano di Zielinski: tutti gli ex arbitri e i moviolisti dissero che era rigore. Quest’anno scommetto che tutti valuteranno il fallo di mano del giocatore della Juve come non punibile. Purtroppo diciamo sempre le stesse cose ma non cambia niente. Si spartiscono poltrone e stipendi, e non possono per questo andare contro il potente”.

Alla terza giornata di campionato, subito l’incontro clou Juventus – Napoli. A tal proposito l’allenatore del Napoli ha dichiarato: “Ci faremo trovare pronti, sarà una stagione difficile perché il Napoli dovrà giocare molti big-match ravvicinati.”

Quest’anno le novità sono parecchie, ad iniziare dalla promozione in Serie A del Benevento, del Crotone e dello Spezia.  C’è da seguire poi, con attenzione, il cambio degli allenatori sulle panchine del Cagliari con Eusebio Di Francesco, del Genova con Rolando Maran, del Parma con Fabio Liverani, del Torino con Marco Gianpaolo ed infine, dopo l’esonero di Sarri dalla Juve, quello dell’esordiente allenatore Andrea Pirlo.

Per quanto riguarda l’assegnazione dello scudetto 2020-2021, l’indiziata numero “UNO” è, ovviamente, la Juventus, a caccia del decimo titolo consecutivo.

Infine, per il calciomercato in corso, tutte le squadre stanno cercando di rinforzarsi nei punti deboli, evidenziati nello scorso torneo.

Aspettiamo la chiusura del 5 ottobre per avere un quadro completo in un mercato, quest’anno, molto povero e poco entusiasmante, almeno fino ad oggi.

(Ottobre 2020)

Campionato di calcio di serie A

 

di Luigi Rezzuti

 

Dove eravamo rimasti? Alla 27esima giornata di campionato di serie A, quando la pandemia da coronavirus l’aveva bloccato.

Il 18 maggio si dovrebbe riprendere con gli allenamenti per poi iniziare, in piena sicurezza, le partite a porte chiuse.

Per fortuna si torna a parlare di calcio giocato ma, ovviamente, la priorità era e resta sempre la salute pubblica.

Il calcio, comunque, non deve essere considerato solo un passatempo. È la terza azienda in Italia e dà lavoro a migliaia di persone. Rappresenta un asse fondamentale per il nostro Paese, sotto tutti i punti di vista: sociale, emotivo, economico.

Io credo che bisognerà valutare la possibilità di tornare a giocare a calcio,  con il rispetto dei  protocolli sanitari, naturalmente. Sarebbe una valvola di sfogo che ci aiuterebbe a tornare alla normalità, alla vita di prima.

E’ ovvio che il rischio contagio 0 non ci sarà mai, nemmeno nel 2021. Quindi si dovranno trovare delle soluzioni per poter convivere con il virus.

A breve rivedremo il Napoli in campo a Castel Volturno. Sarà un modo per ricominciare a parlare di calcio e volgere l’attenzione su argomenti diversi. Farà bene ad ognuno di noi, anche perché questa epidemia ci ha turbato molto, soprattutto psicologicamente.

I giocatori del Calcio Napoli dicono: “Vogliamo giocare, potremo allenarci individualmente, e poi insieme, a partire dal 18 maggio e forse potremmo essere in campo a giugno. Nessuno  può prevedere cosa succederà, ma l’importante è riprendere.

La posizione del Calcio Napoli è chiara: la stagione deve concludersi sul campo, piuttosto che cristallizzare la classifica o assegnare lo scudetto adesso.

Gli allenamenti degli azzurri

Si alleneranno in quattro, arriveranno da soli al campo con le proprie auto. Al termine della seduta, doccia a casa.

Ci sarà Gattuso col suo staff, ci sarà l’equipe medica, ma non i dirigenti o altri collaboratori del club. Saranno chiusi  spogliatoi, palestre e uffici della sede.

Quando ci saranno più dati e i dati saranno incoraggianti, si decideranno le date per l’eventuale ripresa del campionato di Serie A

Le probabili date per la ripresa della serie A potrebbero essere a giugno. Si  giocherà ogni tre giorni e in mesi molto caldi: giugno, luglio, agosto.

Sarà molto strano vedere delle partite in quel periodo dell’anno.

Sicuramente sarà brutto vedere gli stadi vuoti, senza tifosi, ma credo che il problema maggiore per le squadre sarà la temperatura e non l’assenza dei tifosi.

(Maggio 2020) 

UNA STAGIONE CALCISTICA STORTA

 

di Luigi Rezzuti 

 

Durante il periodo precampionato tutti affermavano che questa stagione 2019/2020 sarebbe stata sicuramente quella della conquista dello scudetto da parte del Napoli.

Al posto di Sarri, il presidente Aurelio De Laurentiis, scelse il meglio che il mercato allenatori offriva: Carlo Ancelotti.

Un allenatore di prim’ordine avendo vinto Scudetti, Coppe, Europa League, Chasmpios League e quant’altro.

Un allenatore di grido per aver allenato i migliori giocatori di grandi squadre di calcio europee, squadre di notevole spessore sia tecnico che economico.

I tifosi, gli addetti ai lavori, erano tutti entusiasti, nell’aria  sembrava si respirasse entusiasmo, ma i primi risultati in campionato iniziarono a deludere le aspettative del precampionato.

Dopo la sconfitta con la Roma del 2 novembre 2019 De Laurentiis ordinò il ritiro della squadra prima della gara di Champions contro il Salisburgo.

I  giocatori e Ancelotti si dichiararono contrari e  il gruppo decise l’ammutinamento, interrompendo il ritiro, mentre Ancelotti rimase a Castelvolturno.

Il presidente non digerì questo atteggiamento ribelle e, prima impose il silenzio stampa. e poi  multò tutti i giocatori.

Dall’arrivo delle multe la squadra non è riuscita più a vincere e sono arrivati solo pareggi e qualche sconfitta compromettendo la classifica.

Intanto i tifosi non si spiegavano  perché la squadra rinascesse psicologicamente, fisicamente e tecnicamente solo negli incontri di Champions League vincendo contro squadre come il Liverpool e il Salisburgo e, in Coppa Italia, vincendo contro squadre come la Lazio e l’Inter.

Insomma i tifosi assistevano ad  incontri da infarto da parte di una squadra svogliata: una volta da schiaffi e la volta dopo da urlo e viceversa. Una squadra che, in campionato, era balbettante, caotica e poi,  in altre  competizioni, capace di grandi imprese. Ma qual è il vero problema? Formazioni sbagliate, teste capricciose, muscoli affaticati, sfortuna, errori arbitrali o ripicca dei calciatori contro la società? Ai posteri l’ardua sentenza.

Intanto la classifica non migliorava e De Laurentiis esonerò Ancelotti e ingaggiò Rino Gattuso, nella speranza di riprendere una posizione  meno precaria  in classifica.

Purtroppo la situazione  non è cambiata, l’avvento del nuovo tecnico non ha portato nessun beneficio.

De Laurentiis, per salvare il Napoli da una squallida retrocession,e è corso ai ripari per il mercato invernale, acquistando: Demme, Lobotka e Politano, mentre a giugno arriveranno  Petagna e Rrahman, acquistati sempre a gennaio.

Da quando De Laurentiis ha rilevato il Calcio Napoli non aveva mai investito così tanto nel mercato di riparazione e, per la prima volta, i conti della gestione sono andati in rosso.

Quasi sicuramente a giugno saranno in uscita (guarda caso) Allan, Koulibaly, Younes, Fabian Ruiz e Mertens, colpevoli dell’ammutinamento della squadra.

Solo così si può risanare l’ambiente ed il bilancio e ripartire la  prossima stagione agonistica 2020/2021 con una squadra, forse più provinciale, ma con calciatori motivati.

Intanto continua la polemica contro VAR ed errori arbitrali. Dopo il rigore negato a Milik contro il Lecce, Aurelio De Laurentiis è passato all’attacco tramite il Corriere dello Sport: “Se questi torti a catena sviluppassero un danno di duecento milioni, chi liipagherebbe? Credo che ci sia materia per avvocati di livello. Che cosa accadrebbe se cinque sei, sette società, offese da torti arbitrali gravi, dovessero decidere di fermare il campionato? Il principio di “chi sbaglia paga” vale per tutti i processi democratici in cui ci si confronta. Se un giudice sbaglia nell’emettere una sentenza, può essere chiamato a risarcire i danni cagionati. L’arbitro non dovrebbe sottostare alle stesse regole? Il Napoli quest’anno si è visto negare moltissimi rigori. Non lo dico solo io, ma lo riconoscono anche tutti i media. Negli ultimi giorni si è parlato di un cambiamento netto, usare il VAR a chiamata: è una misura doverosa, forse addirittura tardiva. Per me possono bastare due fiches, uno per tempo, spendibili dagli allenatori. Se l’arbitro, per incapacità o per altezzosità, non lo adopera, si macchia di un delitto sportivo, perché compromette un risultato calcistico. Se si rifiuta di impiegare un mezzo che gli consente di raggiungerlo fa un torto anzitutto a se stesso. Poi fa un danno sportivo e, di conseguenza, un danno economico che può essere elevatissimo. Siamo stati sicuramente danneggiati in questa stagione calcistica” ha concluso Aurelio De Laurentiis.

(Febbraio 2020)

DOPO LA TEMPESTA IL SERENO IN CASA NAPOLI

 

di Luigi Rezzuti

 

Nei giorni della rivolta e dell’ammutinamento tutti i malumori e le amarezze sono aumentati.

Fatali le ripercussioni, il contraccolpo più evidente è stato rappresentato dalla flessione dei calciatori che sono precipitati in basso, a livello di classifica.

Nemmeno l’ultima partita di Champions, che doveva sancire, così come è stato, il passaggio degli azzurri agli ottavi della grande rappresentazione di calcio europeo, ha determinato una svolta in positivo, sotto questo profilo, un profilo ormai da tempo anche preoccupante.

I perché di tutto questo sono molteplici e vanno scanditi nel tempo e negli avvenimenti che, poco per volta, hanno diviso e in parte distrutto la più bella tifoseria del mondo, unica per l’affetto e il fortissimo legame verso la squadra.

Riassumendo il tutto in una sola parola, un “disamore” inimmaginabile, che naturalmente  ha pesato, con contraccolpi non indifferenti, dai minori incassi per le partite agli abbonamenti disdetti alle TV che trasmettono le partite degli azzurri.

La tifoseria, insofferente, si è divisa tra il ricordo di Sarri e l’avvento di Carlo Ancelotti, una storia ormai alle spalle dopo l’esonero di Ancelotti e l’ingaggio di Rino Gattuso sulla panchina del Napoli.

Rino Gattuso è stato presentato in conferenza stampa al centro sportivo di Castel Volturno, alla presenza di Aurelio De Laurentiis ed ha dichiarato: “A livello di giocatori e qualità la squadra mi piace tantissimo. Il 99% dei calciatori è funzionale al mio progetto. Non fate paragoni con Ancelotti. Sono un allenatore giovane e devo ancora dimostrare tanto. Spero di fare il 10% di quello che ha fatto Ancelotti nella sua carriera. L’obiettivo del Napoli è quello di centrare la Champions. Pensiamo solo al lavoro. Con i risultati che speriamo di ottenere,   si riportano i tifosi allo stadio; Chi fa questo mestiere è legato ai risultati. Sarei venuto ugualmente  anche solo per sei mesi, senza opzione aggiuntiva di 1 anno. I giocatori sono fatti a pennello con la mia idea di calcio, il 4-3-3. Alla domanda “Cosa pensa di Ibrahimovic?” ha risposto: “Voglio parlare dei giocatori che ho a disposizione, vedere il Napoli al settimo posto crea un po’ di imbarazzo. La squadra sa che può fare di più. Ho avuto sensazioni buone, non mi aspettavo un’organizzazione così importante. Ci sono 3 campi, e le strutture necessarie. Sono rimasto molto colpito. So che è una bella responsabilità. Ho la consapevolezza di poter lavorare con persone preparate. A 41 anni essere a Napoli è motivo di orgoglio. C’è tutto per far bene. Tocca a me e al mio staff fare cose importanti. Non parlo di mercato, del mercato parla Giuntoli o il presidente. Per quanto mi riguarda, la considerazione che ho dei giocatori è altissima. Voglio parlare all’anima delle persone. Punto su tutti i miei giocatori, è un patrimonio del Calcio Napoli. Devo riuscire a trasmettere fiducia. Insigne è il simbolo di questa squadra. Devo farla esprimere al massimo. Vogliamo preparare le partite nel migliore dei modi.

Gli è stato chiesto cosa diceva ai ifosi ed ha risposto: “Dobbiamo essere bravi noi. E’ la squadra che vale per come scende in campo e per come affronta le partite. Pensiamo a fare delle buone prestazioni.

Alla domanda sulla Champions ha risposto: “Ho altri problemi, febbraio è distante, so che è una grande vetrina, importante, qualunque sia la squadra da affrontare”.

(Gennaio 2020)

SI E’ CONCLUSO IL GIRONE D’ANDATA DEL CAMPIONATO DI CALCIO

 

di Luigi Rezzuti

 

Ad aggiudicarsi il girone d’andata è stata, come da previsioni, la Juventus.

Il Napoli si è classificato al secondo posto e subito dopo l’Inter, poi tutte le altre.

Purtroppo si è concluso tra polemiche e cori razzisti, agguato ai tifosi azzurri con quattro  feriti gravi e un morto.

Dopo i diversi precedenti incontri, diretti dall’arbitro Mazzoleni, Aurelio De Laurentiis come ha saputo della designazione per la gara Inter – Napoli ha dichiarato: “Mazzoleni mi preoccupa, con noi è stato sempre cattivo e imparziale. Mi raccomando, comportatevi bene”.

Purtroppo De Laurentiis aveva ragione- Come era possibile designare per un incontro di vertice un arbitro molto discusso per le sue decisioni antinapoli?

Il più eclatante episodio fu quello relativo alla finale di Supercoppa del 2012, Juve – Napoli, una sfida persa dagli azzurri per 4 a 2 tra infinite polemiche: tanti furono gli episodi dubbi, dal rigore concesso alla Juve, alle espulsioni di due calciatori del Napoli fino all’allenatore Mazzarri, allontanato per le  proteste.

La squadra, infuriata per il pessimo arbitraggio sfavorevole, disertò la premiazione.

Ancora contestazioni, in occasione dell’incontro perso contro l’Empoli (fallo di rigore ed espulsione di un giocatore del Napoli, per un fallo commesso fuori area).

E ancora in un match contro il Cagliari e in un Napoli-Brescia del 2011, con una rete regolarissima, non convalidata a Cavani, e un rigore non concesso ad un giocatore del Napoli.

Ma l’elenco non finisce qui, altre gare contestate in un  Parma-Lazio nel 2011 e 2012 e soprattutto nella partita Fiorentina-Napoli, dove gli azzurri persero la possibilità di vincere lo scudetto, grazie all’arbitro Mazzoleni.

Dopo questo lungo elenco di dubbi sull’arbitraggio di Mazzoleni, questi viene designato per arbitrare Inter – Napoli, una partita ad alta tensione.

E Mazzoleni non si smentisce nell’essere un arbitro antinapoli.

Per tutta la durata del primo e del secondo tempo, Koulibaly viene bersagliato da insulti e non solo. Si levano cori razzisti come: “Lavatevi con il fuoco”,  “Colera”, “Vesuvio pensaci tu” e quant’altro.

Da parte del Napoli viene chiesto, per ben tre volte, sia per gli insulti a Koulibaly che per i cori razzisti, di sospendere la partita, ma Mazzoleni fa orecchie da mercante.

Ecco quanto dichiarato dall’ex arbitro Bergonzi: “L’arbitro deve sospendere la gara quando ci sono cori e striscioni razzisti, deve fermare il gioco. Poi, tramite il quarto uomo, fa le comunicazioni e, in caso di ulteriori cori, il gioco deve essere sospeso in maniera temporanea. Quando si ritorna a giocare ed i cori ricominciano, d’intesa con il questore o vice questore, si decide di sospendere la partita in via definitiva. L’arbitro ha la facoltà di sospendere la partita”.

Mazzoleni, invece, faceva proseguire la gara perché, forse, attendeva che il nervosismo dei partenopei sfociasse in qualche fallo di gioco e, ingenuamente sia Koulibaly che Insigne ci cascavano e venivano subito espulsi e penalizzati per due gare.

Il cartellino rosso è sempre stato per Mazzoleni molto facile quando arbitra in una partita in cui gioca il Napoli.

A fine partita, Koulibaly ha dichiarato: “Mi dispiace per la sconfitta e soprattutto di aver lasciato i miei fratelli! Però sono orgoglioso della mia pelle. Sono orgoglioso di essere francese, senegalese, napoletano: uomo” .

A schierarsi con il difensore azzurro anche Cristiano Ronaldo: “Nel mondo e nel calcio ci vorrebbero sempre educazione e rispetto. No al razzismo e a qualunque offesa e discriminazione” .

In diretta su Radio CRC è intervenuto l’avvocato Angelo Pisani: “Il mio esposto alla Procura di Milano? Koulibaly in quel momento rappresentava una città intera. Non è solo un razzismo nei confronti di una persona, ma contro una città e va punito con pene più severe. Io ritengo che chi ha omesso di intervenire debba essere perseguito per le proprie responsabilità. Adesso lasciamo alla magistratura di valutare quali sono non solo i responsabili di queste violazioni, ma anche quanti, con le loro omissioni le hanno permesse. Annullamento della gara? Se quella gara andava sospesa, così come previsto dal regolamento, e ciò non è avvenuto, questo vuol dire che la gara, proseguendo, è stata falsata in quanto svoltasi in un clima  pericoloso per i giocatori. Ritengo che quella gara vada annullata e ripetuta. Se fossi stato un responsabile FIGC l’avrei annullata a tavolino. Il problema è l’esempio che bisogna dare nel mondo del calcio, altrimenti non si risolve nulla. Se non si dà  una punizione esemplare, nulla cambierà mai”.

Anche il Premier Giuseppe Conti,intervenendo sui cori razzisti a San Siro, ha detto: “Sono molto costernato nel rilevare che non è la prima volta che una manifestazione sportiva è occasione di cori razzisti”.

Forse tutto questo era poca cosa, non bastava. Dopo l’agguato ai tifosi del Napoli del 3 maggio del 2014, prima della finale della Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli,  disputata a Roma, dove ci furono diversi tifosi feriti e uno ucciso, Ciro Esposito, tifoso napoletano di 31 anni, oggi un altro vile agguato prima di Inter-Napoli.

L’inferno, secondo testimonianze, si è scatenato intorno alle ore 19, a circa due chilometri dallo stadio San Siro, proprio mentre transitavano alcuni pulmini di supporter azzurri.

Tifosi interisti, circa un centinaio, tutti incappucciati e con il volto coperto, armati di spranghe, catene e coltelli, hanno aggredito i tifosi azzurri.

Gli interisti sapevano perfettamente dove e quando intervenire. Forse erano stati addirittura avvisati, da complici, del passaggio della carovana azzurra.

Quando i pulmini sono stati accerchiati, i tifosi azzurri, terrorizzati, sono usciti per difendersi, ma sono stati violentemente massacrati di botte.

Purtroppo un tifoso interista è stato travolto da un SUV, che cercava di scappare dalla guerriglia ed è morto mentre quattro tifosi napoletani sono stati feriti gravemente.

Adesso non si può più far finta di niente. Non ci possono più essere tolleranze né contro il razzismo né contro le discriminazioni.

Dirlo però non basta, è ora di  agire. In questi casi bisogna fermarsi sul campo, finché quelli non smettono e, se poi riprendono, fermarsi ancora, senza paura.

Questo è quasi un appello ai calciatori: loro lo possono fare, soltanto loro, visto che le autorità calcistiche non sono in grado o non vogliono intervenire.

(Gennaio 2019)

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