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DAKAR  IL  RALLY  DELLA  MORTE

 

di Luigi Rezzuti

 

 

Il Rally Dakar o La Dakar e, precedentemente,  Parigi –Dakar  è uno dei rally di automobilismo e motociclismo più famosi al mondo, che prevedeva, fino al 2007, la tappa finale nella capitale del Senegal, nell’Africa occidentale.

Il rally è noto anche come “Parigi-Dakar” in quanto, nelle prime edizioni, dal 1979 al 1991, e ancora, dal 1993 al 2001, il percorso iniziava, appunto, dalla capitale francese, per terminare in quella del Senegal.

In seguito, mentre l’arrivo si è mantenuto quasi sempre a Dakar, la sede di partenza ha subito dei cambiamenti.

La gara, dopo un prologo in Europa, attraversava diversi paesi africani e il deserto del Sahara, fino ad arrivare a Dakar.

Dopo l’annullamento dell’edizione 2008, proprio quando la gara era pronta per partire, per le serie minacce di attentati terroristici, dal 2009 la corsa ha spostato il suo percorso in Sud America, mantenendo comunque la denominazione Dakar.

Dakar è sinonimo di una lunga scia di sangue, una corsa bella e dannata che, purtroppo, dal 1979 ad oggi, ha visto, in questi  anni, ben 75 morti. Tra le vittime si contano, non solo automobilisti, camionisti e motociclisti (45), ma anche spettatori, giornalisti e organizzatori, coinvolti in tragici incidenti.

L’ultina tragedia alla Dakar 2021 è capitata a Pierre Cherpin, dopo una caduta dalla motocicletta.

E’ morto durante il trasferimento in Francia per non aver superato le conseguenze del drammatico incidente del gennaio scorso.

Dopo questa ennesima vittima ci viene spontaneo chiederci: “Perché continuare a mietere vittime?”.

La Dakar non risponde esplicitamente alla provocazione, il suo sito ufficiale è fermo e riporta solo le solite raccomandazioni, per lo più burocratiche. Infatti i concorrenti si sono visti recapitare una e-mail con istruzioni di dettaglio. Dunque non si parla neanche lontanamente della possibilità di cancellare una volta e per sempre questo rally.

(Febbraio 2021)

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