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HADDA  FERNI’  STA  PANDEMIA

 

di Luigi Rezzuti

 

Appena potrò, metterò le scarpe più comode che ho e farò tanti di quei chilometri a piedi che conoscerò di nuovo Napoli.

Salirò la collina di Posillipo, passando per Trentaremi, poi andrò a fare un saluto alla tomba di Virgilio, a quella di Leopardi e alla Crypta Neapolitana.

Quindi entrerò a palazzo donn’Anna, non dall’ingresso principale, bensì passando dalla casa di una signora, che ha l’accesso diretto a mare. Prima, però, lei mi farà la solita bella “tazzulella” ’e café.

Intanto mi sarà venuta fame sicuramente: è mezzogiorno e trenta e mangerò una pizza margherita.

Poi continuerò, sempre a piedi, dal circolo Posillipo al porto di Napoli.

Entro un secondo al Maschio Angioino e poi vado al San Carlo.

Degusto un bel babà in galleria e subito un altro caffè e ne lascio più di uno in sospeso, perché nessuno a Napoli dovrà rimanere con la voglia di una tazzina di caffè.

Mi perderò, con la testa rivolta verso l’alto, per tutti i  “vicarielli” di Napoli e farò il giro delle 7 chiese, passando per Santa Chiara.

Dopodiché vado a trovare Totò alla Sanità e cammino fino a Capodimonte!

Se faccio in tempo passo per il cimitero delle fontanelle, poi prendo la metro e la funicolare e me ne vado alla Certosa perché devo vedere Napoli che si colora al calar del sole, mentre piango di gioia per aver riacquistato la mia libertà.

Il giorno dopo me ne vado a Pozzuoli, a Baia, a Cuma, a Monte di Procida e aspetto che il cielo si faccia nuovamente arancione al calar del sole sulla terra più bella  che abbia mai conosciuto.

Io resto a casa per il momento….

(Marzo 2021)

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