NEWS

Il Papa prega per i giornalisti   di Luciana Alboreto   6 maggio 2020: dalla Cappella di Santa Marta giunge la preghiera del Pontefice ai...
continua...
LA COSTITUZIONE APERTA A TUTTI Al centro dell’incontro il tema dell’Inclusione   di ANNAMARIA RICCIO   Realizzata da Giuffrè Francis Lefebvre insieme...
continua...
DA ETHOS E NOMOS "LA PARLATA NAPOLITANA"     Comincia il 9 ottobre prossimo, da Ethos e Nomos (via Bernini, 50), il ciclo d'incontri su "La parlata...
continua...
Le antiche denominazioni delle strade napoletane   di Antonio La Gala   La toponomastica napoletana nasce formalmente alla fine del Settecento, ma...
continua...
GENITORI IN BLUE JEANS   di Annamaria Riccio    “Genitori in Blue Jeans” fa tappa a Napoli: il progetto itinerante di Fondazione Carolina e TikTok per...
continua...
Miti napoletani di oggi.91 PROCIDA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2022   di Sergio Zazzera   Ho riflettuto a lungo se considerare, o no, quello di...
continua...
Pensieri ad alta voce   di Marisa Pumpo Pica   Le Frenesiadi - Sanremo Festival   Ebbene sì. I Greci, fra tanti giochi e feste, avevano le...
continua...
IL CARNEVALE IN ITALIA   di Luigi Rezzuti   Il Carnevale è una festa molto antica, risale al periodo Paleolitico, quando durante i riti magici gli...
continua...
In campeggio ad Ischia   di Luigi Rezzuti   Avevo diciotto anni e da diciassette, ogni anno, durante l’estate, andavo a villeggiare ad Ischia con la...
continua...
Lo stile “floreale”   di Antonio La Gala   Nell'intera Europa, a partire dagli ultimi due decenni dell’Ottocento, e poi nel primo Novecento, più o...
continua...

‘O PAESE ‘E MASTU RAFELE

 

di Sergio Zazzera

 

Nel 1869 Antonio Petito diede alle stampe il testo di un suo lavoro teatrale, intitolato So Masto Rafaele e non te ne ncarricà, il cui protagonista è un personaggio che risolve tutti i problemi, sia propri, che altrui, con modalità assolutamente originali e fuori da tutti gli schemi: da lui ha tratto origine la proverbiale definizione di Napoli come ‘o paese ‘e Mastu Rafèle.

Tale modo di essere della città si è manifestato, per l’ennesima volta, proprio in questi ultimi giorni. Dal numero del 6 giugno del quotidiano Il Mattino, infatti, a p. 22, sotto il titolo «Chiaia, Madonna trafugata» ma l’opera torna al suo posto, si rende noto che il dipinto raffigurante la Madonna di Piedigrotta, sparito diversi mesi fa dall’edicola posta in piazza Santa Caterina da Siena e sostituito da una stampa della Madonna di Pompei, è tornato al suo posto, dopo essere stato sottoposto a un intervento di restauro.

Nell'articolo stesso sono espresse le felicitazioni verso tutti coloro che avrebbero partecipato all'operazione; felicitazioni che potrebbero anche rivelarsi fuori luogo. In tale articolo, infatti, non si specifica se il restauro sia stato eseguito sotto la vigilanza della competente Soprintendenza, come dovrebbe avvenire per qualsiasi opera sottoposta a un tal genere d'intervento; tanto più, poi, che il dipinto era stato eseguito da Ferdinando Ferrajoli (allievo di Raimondo d'Aronco e sicuramente non l'ultimo arrivato), che abitava nel palazzo attiguo (con ingresso da vico S. M. a Cappella Vecchia), le cui opere sono presenti, fra l'altro, nella Galleria del Circolo Artistico Politecnico. Senza dire che, nel momento in cui il dipinto è stato rimosso dall'edicola, non sarebbe stato superfluo lasciare nella stessa un avviso con i motivi dell'asportazione, come si suole fare per le opere esposte in musei e chiese.

Purtroppo, però, Napoli continua a essere 'o paese 'e Mastu Rafèle, dove ognuno decide in autonomia il proprio modo di comportarsi e le regole sono, forse, anche poco meno che un optional.

(Giugno 2021)

BilerChildrenLeg og SpilAutobranchen