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Una dinastia di pittori: i Pratella

 

di Antonio La Gala

 

 

Nel mondo della pittura è frequente il caso in cui in una stessa famiglia si contano numerosi artisti. Ad esempio, fra le dinastie pittoriche napoletane più note, ricordiamo quelle di Giacinto Gigante, dei Carelli, dei Matania, dei Postiglione, dei Casciaro, dei Pratella.

In questo articolo mi voglio soffermare sulla dinastia Pratella.

Il capostipite fu Attilio Pratella, il noto artista romagnolo-vomerese sul quale abbiamo già pubblicato due articoli. L’artista ebbe cinque figli di cui tre, Fausto, Paolo e Ada, furono anch'essi pittori.

Fausto (1888-1964), pure lui paesista come il padre, lo incontriamo ancor giovane alla Prima Mostra d'Arte Vomerese tenutasi nella primavera del 1914, nella villa De Biase nei pressi di Antignano. Stilisticamente, dopo essersi inizialmente ispirato a temi e maniere paterni, si avvicinò con successo alle correnti innovative del Novecento.

Ada Pratella (1901/1903-1929) per distinguersi dal padre si dedicò alla figura e ai ritratti, con uno stile plastico che ricordava Mancini.

In occasione di una sua esposizione del 1928, al Centro artistico-culturale "Gli Illusi", nel Palazzo Nobile di Rione Amedeo, il Corriere del Vomero, con toni forse sopra le righe, scriveva: "Il triplice consenso di vibrante ammirazione degli artisti, degli amatori e del pubblico, ha salutato questa altra Mostra di Ada Pratella che è espressione delle sue mirabili, elette qualità di pittrice dal grande talento, dalla conoscenza profonda del disegno, dalla viva passionalità del suo forte temperamento di acutissima osservatrice, dalla genialità del suo riconosciuto valore che l'hanno definita prima pittrice d'Italia per unanime giudizio dei più grandi critici e autorevoli competenti".

Purtroppo la pittrice diede al padre un grandissimo dolore perché morì prematuramente ad appena ventotto anni.

Paolo Pratella (1892-1980), fu anch’egli paesista. Qualcuno ricorda che somigliava un po’ all'attore americano Buster Keaton, anche perché, come lui, non rideva mai. Dopo aver abitato per alcuni anni a Capri, lo ritroviamo discutere per lunghe ore davanti ad una tazza di caffè, a Piazza Vanvitelli, davanti al Sangiuliano, un bar vomerese, oggi scomparso, allora frequentato da artisti. 

L'immagine che accompagna questo articolo riproduce (purtroppo non ne abbiamo la versione a colori) un dipinto di Ada Pratella che ritrae il padre Attilio.

(Dicembre 2021)

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