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E’MORTA GINA LOLLOBRIGIDA   di Luigi Rezzuti   Era nata a Subiaco il 4 luglio del 1927, ci ha lasciato il 16 gennaio 2023, aveva 95 anni...
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Chiesa di Santa Maria della Rotonda   di Antonio La Gala   La chiesa di Santa Maria della Rotonda si trova al Vomero, nel collegamento fra via...
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SI E’ CONCLUSO IL CALCIOMERCATO ESTIVO 2022   di Luigi Rezzuti   Il 1° settembre 2022 si è conclusi il calcio mercato estivo, si riaprirà il 3 gennaio...
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RICORDI DI GIOVENTU’   di Luigi Rezzuti   Trovo curioso come un semplice odore ti faccia rivivere dei momenti della vita ormai sepolti nella memoria,...
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Napoli città gruviera   di Luigi Rezzuti   Il sottosuolo di Napoli è sempre a rischio crolli. Milioni di metri quadrati di vuoto, che attraversano, ...
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Gotico partenopeo    di Antonio La Gala     Fra i lasciti buoni e cattivi degli Angioini a Napoli, va messo in rilievo, fra quelli buoni, lo...
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 LA NAVE CHE AFFONDO’ IN UN MARE DI STRACCI   di Luigi Rezzuti   Quella lettera sembrava le bruciasse le dita. Assuntina, una popolana napoletana...
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MI SENTO OSSERVATO   di Luigi Rezzuti   E’ sabato pomeriggio, la prossima settimana è l’Epifania, devo comprare ancora tanti regali: per mia moglie, i...
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I 40 ANNI DEL MELARANCIO, UN RICORDO CHE FA PENSARE (26/04/1983 – 26/04/2023)

 

di Annamaria Riccio

 

Tanto è il tempo trascorso da quel tragico giorno, 40 anni. Non voglio ricordare i fatti di quel terribile incidente. E non voglio nemmeno rimarcare quelle che furono le mie sensazioni, i miei pensieri nell’apprendere l’accaduto mentre mi trovavo in sala professori di una delle prime scuole nelle quali prestai il mio lavoro di supplente (ne parlai già anni fa in un articolo simile). Ciò che risveglia la mia sensibilità, e ancor di più la mia ottica di persona matura nel considerare gli eventi oltre le dinamiche dei fatti, è una considerazione della vita come elemento prezioso, ma anche e soprattutto come dono da tutelare.

Gli allegri adolescenti che, seduti in quel comodo pullman all’ingresso della galleria del Melarancio verso Firenze, assaporavano per la prima volta la gioia e la responsabilità di un viaggio che li avrebbe resi più grandi, più maturi nel loro percorso di crescita, mai potevano aspettarsi una tale catastrofe. Mai potevano pensare che oggi avremmo commemorato 40 anni di vita negati alla loro fresca esistenza.

Così come potrebbero essere le aspettative dei giovanissimi ammalati oncologici che, ahimè, riempiono i nosocomi pediatrici. E così come sono state negate le aspettative delle giovani vite spezzate da azioni criminali o indotte da comportamenti che denotano infamia e cattiveria nel temperamento di chi le attua. Mi riferisco ai tanti episodi di bullismo che scavano e alterano la mente di indifesi fanciulli fino all’incitamento a gesti estremi.

 Gli “11 Fiori del Melarancio” sarebbero stati felici di raccontare ai propri figli un epilogo di quel viaggio del tutto diverso e, tuttavia, la fatalità ha avuto la meglio. Le malattie sorgono inaspettate, ma anche in questo caso, l’uomo è scevro da ogni colpa? Pensiamoci. Ci affidiamo al destino, eppure il fato va aiutato. Va accompagnato ad un comportamento responsabile che faccia riflettere, prima di qualunque azione. E questo vale sia per l’autista dell’altro pullman che viaggiava in senso inverso, sia per i discutibili personaggi che consentono di avvelenare l’atmosfera colpendo il genere umano, sia per i giovani che credono di risolvere i loro problemi creandone agli altri, sia per i tanti, troppi delitti che mietono giovani vittime.

(Aprile 2023)

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