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MAZZARRI E’ STATO ESONERATO   di Luigi Rezzuti   “Ringrazio Walter Mazzarri, amico della famiglia De Laurentiis e del Napoli, per aver sostenuto la...
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MOGLIE IN VACANZA MARITO IN CITTA’   di Luigi Rezzuti   E’ un’afosa giornata di luglio: la città si è svuotata, la moglie è partita per le vacanze...
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ASSEMBLEA ANPI SEZIONE COLLINARE "AEDO VIOLANTE"   (Marzo 2024)
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RITORNO A SCUOLA   di Annamaria Riccio   Inizio delle attività didattiche tra circolari ministeriali e innovazioni tecnologiche all’impronta di...
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I CAMPI FLEGREI TREMANO

 

di Luigi Rezzuti

 

Negli ultimi mesi le scosse di bradisismo sono in aumento e preoccupano la popolazione residente. L’attenzione è massima e la situazione sismica è costantemente monitorata. I Campi Flegrei sono in allerta gialla da anni e sono in attività costante. Il prof: Mauro Antonio Di Vito direttore dell’Osservatorio Vesuviano, autore di diverse ricerche sulla geologia dei Campi Flegrei e del Vesuvio ha detto: “I Campi Flegrei sono un vulcano attivo con fenomeni bene avvertiti dalla popolazione. I segnali che registriamo sono molto più di quelli che si avvertono, addirittura c’è un arretramento della linea di costa che avviene con la velocità di quindici millimetri al mese. Le aree maggiormente interessate sono quelle di Rione Terra ed il lungomare di via Napoli”. Fortunatamente gli eventi sono di bassa energia e molto superficiali per cui sono   amplificati dalla vicinanza e sono maggiormente avvertiti dalla popolazione. E’ una sismicità molto superficiale, alcuni fenomeni addirittura si verificano ad un centinaio di metri sotto le case. Nel biennio 1982/84 il suolo si alzò di un metro e ottanta in soli due anni, infatti fu necessaria una seconda banchina per l’attracco dei traghetti per le isole di Procida ed Ischia. Oggi i Campi Flegrei sono ad un livello di attenzione secondo il piano preparato dalla Protezione Civile di livello giallo, la Solfatara produce tremila tonnellate di anidride carbonica che è un dato molto prossimo ai vulcani a condotto aperto tipo Stromboli o Etna, quindi parliamo di un vulcano che può produrre fenomeni diversi. In generale, se dovesse essere prossima un’eruzione, si osserverebbero una serie di cambiamenti sostanziali, dichiarano alcuni vulcanologi, in primis, si sarebbero variazioni nella sismicità, ovvero “terremoti più frequenti e molto più forti. In secondo luogo, ci sarebbero delle variazioni importantissime nella deformazione del suolo, così come nel contenuto chimico delle emanazioni fumaroliche, nonché nella temperatura sia delle fumarole che del suolo, accompagnate da accelerazioni di gravità importanti. Ma questi sono dati monitorati costantemente, nessuna di queste condizioni si è verificata finora. I terremoti che siano grandi o piccoli, non si possono prevedere in nessun modo con la tecnologia e le conoscenze attuali.

(Ottobre 2023)

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