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I Gesuiti a Napoli

 

di Antonio La Gala

 

I Gesuiti dopo il 1767 ebbero una vita difficile in Europa, dopo che molti stati europei iniziarono a sopprimere il loro Ordine.

A Napoli a espellere la Compagnia di Gesù ci pensò Bernardo Tanucci, a novembre 1767, dopo analogo provvedimento adottato da Spagna e Portogallo. Uno dei motivi principali della soppressione di Tanucci era l’incameramento dell’enorme potere economico raggiunto dai Gesuiti da quando, a metà Cinquecento, erano venuti a Napoli.

Riammessi nel 1804, ne furono nuovamente espulsi nel 1806 dal governo francese. Rientrati dopo la caduta di Napoleone, furono di nuovo dispersi dalla venuta di Garibaldi, per rientrare definitivamente nel 1900.

Uno dei compiti principali dell’Ordine era l’istruzione delle classi dirigenti.

A tale scopo a Napoli nel 1552 fondarono il Collegio Napoletano, che offriva un servizio scolastico gratuito di buon livello. Due anni dopo il Collegio si stabilì nei locali dell’ex Palazzo Carafa in via Paladino, assumendo la denominazione e la funzione di Collegio Massimo, cioè scuola di rango universitario. Nella risistemazione degli edifici in quell’area, con abbattimenti e ricostruzioni, sorse il vasto complesso attorno al Cortile del Salvatore che ancora oggi, dopo secoli, conserva l’antica funzione d’istruzione nell’ambito dell’Università Federico II.

A Napoli, alla fondazione del Collegio Massimo seguì la fondazione della Casa Professa, del Noviziato e di quattro Collegi.

Le Case Professe erano comunità di Gesuiti che avevano come missione l’apostolato sacerdotale (predicazione, confessioni, ecc.).

Quella napoletana nacque nel 1579 con sede provvisoria in via San Biagio dei Librai; nel 1584 si trasferì nel Palazzo Sanseverino, che i Gesuiti acquistarono e trasformarono nella Chiesa del Gesù Nuovo. Attualmente una parte dell’antica Casa Professa ospita una scuola (la Pimental Fonseca) e il resto è utilizzato dai Gesuiti per le loro attività, fra cui la biblioteca.

Il Noviziato era un seminario per gli aspiranti Gesuiti istituito nel 1587 nei locali oggi occupati dalla scuola militare Nunziatella.

I Collegi aperti a Napoli nel Seicento (dopo il Collegio Massimo del Cinquecento), furono quattro.

Uno dei quattro Collegi, il Collegio dei Nobili, fondato da un marchese nel 1626 per la formazione di giovani aristocratici, che ne affidò la direzione fin dall’inizio ai Gesuiti, che lo gestirono fino al 1767. Aveva sede in via Nilo, oggi parte degli edifici universitari di via Mezzocannone.

L’immagine che accompagna questo articolo presenta il “Cortile del Salvatore”.

(Ottobre 2023)

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