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Chiesa della Madonna del Buon Consiglio di via Girolamo Santacroce

 

di Antonio La Gala

 

La Chiesa parrocchiale della Madonna del Buon Consiglio sorge nella curva che si trova pressoché a metà di via Girolamo Santacroce, inserita, da un lato, fra disordinate salite che portano a labirinti di condominii e il Parco Viviani dall’altro lato.

Fu edificata dai Padri Agostiniani a partire dal 1952, e aperta al culto nel 1954, l’anno della proclamazione dell’anno Mariano.

Il culto della Madonna del Buon Consiglio a Napoli è piuttosto diffuso, come dimostra che questo titolo compare in sette parrocchie della Diocesi. Un’altra chiesa in collina con questo titolo la troviamo a Piazza Canneto. È un culto che risale a secoli fa, e parte da un dipinto che raffigurava la Vergine, che per vie miracolose dall’Albania giunse in Italia, dove gli Agostiniani ne diffusero il culto.

Le origini della chiesa si allacciano all’acquisto fatto nel 1882-83 dall’Ordine Agostiniano della villetta del duca di Sassinoro sperduta nel verde della campagna, a cui si accedeva da una scalinata, rimasta uguale fino ai giorni nostri, chiamata “gradini Sassinoro” o anche “via Cupa vecchia a Sassinoro”, che inizia da corso Vittorio Emanuele e sbuca fra alcuni condominii che danno su via Girolamo Santacroce.

In un solo anno i Padri Agostiniani ingrandirono la villa, allora chiamata “Villa Neno Driscoll”, posero un’edicola sacra all’ingresso dedicata alla Vergine, ne fecero una casa religiosa che dedicarono alla Madonna del Buon Consiglio, sede di noviziato, e costruirono una chiesetta, anch’essa dedicata alla Madonna del Buon Consiglio.

Nel 1936 un agostiniano così descriveva il convento di salita Sassinoro: “Da questo convento si domina tutta la città. Mare, cielo, terra, tutto immerso nella splendida luce, e un’aria purissima, olezzante di profumi che ristora e ricrea. In mezzo ad un campo coltivato ad agrumi sorge la nostra chiesa [non quella attuale n.d.r.], d’intorno tralci di vite pendono a foggia di festoni dagli alberi”.

Negli anni Trenta del Novecento, quando nacque via Girolamo Santacroce e attorno a questa strada si sviluppò urbanisticamente la zona, cominciò ad essere richiesta l’edificazione di una chiesa; quando poi si sviluppò l’ulteriore crescita del dopoguerra, l’apertura di un nuovo tempio divenne improrogabile. Furono gli Agostiniani ad aprirla nel loro territorio, quella di cui qui stiamo parlando, vendendo nel contempo, nel 1950, parte del restante territorio a un’impresa edilizia che l’utilizzò per realizzare condominii.

A ridosso della vecchia casa dei marchesi di Sassinoro, l’ex villa Driscoll, costruirono l’attuale Chiesa della Madonna del Buon Consiglio, aperta al culto a Pasqua 1954, e divenuta parrocchia nel 1955.

La chiesa è un edificio “d’autore”, essendo stata progettata da Ferdinando Chiaromonte nel 1952, mentre stava sorgendo il confinante parco residenziale di via Santacroce 19 progettato dallo stesso Chiaromonte.

L’esterno, rivestito di travertino, presenta forme elementari, prive di decorazioni. L’interno custodiva sull’altare un’immagine della Madonna del Buon Consiglio dipinta nel Settecento, venerata nel convento agostiniano di San Carlo alle Mortelle. Quando nel 1866 il convento fu soppresso, il padre Vicario dell’Ordine la portò con sé. Custodita per 20 anni, fu poi esposta alla venerazione nel 1885 nella chiesetta costruita ai gradini Sassinoro. Nel 2004 l’immagine fu rubata dalla nuova chiesa, sostituita da una copia.

La cappella del fonte battesimale è ornata da un Crocefisso dell’Ottocento. Numerose le statue devozionali dell’arredo sacro interno, fra cui quella di Sant’Agostino.

(Novembre 2023)

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