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«RIUNIRE CIÒ CH’È SPARSO».21

Considerazioni su avvenimenti e comportamenti dei giorni nostri

 

di Sergio Zazzera

 

Nel corso della trasmissione “Piazza pulita” del 21 marzo scorso, su “La7”, Michele Serra ha affermato che, quando l’antiamericanismo diventa filoputinismo, non è più un atteggiamento contro gli U.S.A., ma contro la democrazia. Ciò mi fa scoprire che quello U.S.A. è un… imperialismo democratico: vale a dire, democrazia (!) nei confini dell’Unione e imperialismo fuori della stessa.

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Al dottor Henry Jekyll – personaggio nato dalla penna di Robert Louis Stevenson – sfugge di mano, progressivamente, il controllo sulla sua trasformazione nel proprio alter ego, mr. Edward Hyde, autentica incarnazione del male.

Ai “ragazzi di via Panisperna” sfugge di mano, a partire da un certo momento, il controllo dell’atomo, che essi avevano scoperto, al punto che Robert Oppenheimer coglie l’occasione per applicare la scoperta all’armamento nucleare.

Sembrerebbe avvicinarsi il turno dell’AI – l’Intelligenza artificiale –, che, stando a quanto periodicamente si legge e si sente dire, potrebb’essere adoperata, fra l’altro, anche per realizzare “cloni digitali” di persone realmente esistenti. Cosa, questa, che avrebbe perfino semplificato le cose a Gianni Schicchi, ma che creerà anche seri problemi agli “uomini di buona volontà”.

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Torno, ancora una volta, sulla questione israelo-palestinese, per dire che non condivido l’atteggiamento di quanti stigmatizzano il comportamento, tanto degl’israeliani, quanto dei palestinesi. La mia “precedente esistenza” di magistrato, infatti, mi ha insegnato, fra l’altro, il principio di personalità della responsabilità – penale, ma ritengo che lo si possa estendere anche a quella morale e a quella politica, avuto riguardo alla loro contiguità –. Il che non mi consente di considerare il singolo individuo israeliano o palestinese responsabile delle azioni – quasi sempre criminose, più che semplicemente belliche – volute, rispettivamente, da Hamas o da Netanyahu. Azioni che, con molta probabilità, neanch’egli approva.

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L’eterogenesi dei fini ha caratterizzato un’infinità di situazioni, dalla nascita della Repubblica a oggi. E faccio un salto all’indietro, fino a quel momento iniziale: credo che sia legittimo ipotizzare che i potenziali vincitori, non tanto del referendum, quanto dell’elezione dei deputati della Costituente, ben prevedendo per chi avrebbe votato la maggioranza delle donne, conferirono loro, per la prima volta, l’elettorato attivo.

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Leggo sul numero di Famiglia cristiana del 21 aprile che la Chiesa, sostanzialmente, “tollera” la cremazione dei cadaveri, più che ammetterla, e rimango stupito, per le ragioni che mi accingo a esporre. L’Onnipotenza divina (Catechismo di S. Giovanni Paolo II. Compendio, § 50), in quanto tale – vale a dire, illimitata –, ben potrà risuscitare, il Giorno del Giudizio, anche i corpi cremati. Altrimenti, che cosa ne sarà degl’innumerevoli corpi dispersi, a seguito di calamità naturali o di eventi bellici? Ma, forse (o senza forse), da questa maniera di affrontare i problemi sono dipese le condanne (penso a Galileo e a Tommaso Campanella) e perfino i roghi (penso a Giovanna d’Arco e a Giordano Bruno); anzi, secondo la concezione “tollerante”, soprattutto la resurrezione dei corpi di queste ultime due figure, proprio perché “cremati”, dovrebbe incontrare qualche difficoltà di attuazione. Ma tutto ciò può servire, se non altro, a comprendere, da una parte, le ragioni della durata della riabilitazione di Galileo e, dall’altra, il maggiore ammontare dei diritti d’immissione nei loculi, previsti per le urne cinerarie, rispetto a quelli determinati per i resti mortali.

(Aprile 2024)

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