UNA TRANQUILLA GIORNATA
di Luigi Rezzuti
La Pasqua è ormai passata da qualche mese. Sono seduto davanti al computer e cerco di scrivere un racconto. All’improvviso squilla il mio cellulare: “Ciao, come stai? Hai trascorso una buona Pasqua?” È Marika, una mia cara amica che, di tanto in tanto, partecipa come comparsa in qualche film. “Si, tutto bene, ero seduto al computer ma, in mancanza di fantasia, stavo per scendere ed andare a fare una passeggiata. Che ne pensi? Mi vuoi raggiungere e andiamo insieme?” Accetta ed usciamo. C’era molta gente in strada e, anche se il cielo era coperto, era abbastanza piacevole passeggiare con Marika. “Come è andata la tua gita fuori porta con gli amici?” Le chiedo. “Purtroppo è stata annullata perché il tempo minacciava pioggia, quindi sono rimasta a casa. Ti ho chiamato perché volevo proporti di andare a vedere uno spettacolo musicale per questo venerdì”. Ogni volta che io e Marika ci incontriamo è sempre un’esperienza gradevole, stravagante e travolgente. Non programmiamo mai nulla, ci lasciamo trasportare dal momento. “Ok, mi va di andare ad ascoltare un po' di musica insieme a te. Venerdì sera sono libero, passo a prenderti verso le 20,30 e poi decideremo cosa fare dopo lo spettacolo: ti accompagno a casa tua o andiamo a cena”. “Sembra fantastico! Non vedo l’ora di vederti. A presto!” La voce di Marika è piena di entusiasmo. Arrivo giusto in tempo, ci sono voluti solo pochi secondi prima di vederla camminare verso di me. È splendida, come sempre. Indossa un pantalone, una camicetta, un maglione nero e una giacca. Una borsetta e un paio di occhiali completano il look. Appena si avvicina, mi abbraccia e mi dà un bacio sulla guancia. Mentre ci incamminiamo, io e Marika parliamo delle nostre recenti avventure, approfondiamo i dettagli delle ultime imprese di Marika, discutendo degli attori e delle scene in cui ha lavorato di recente. Mi racconta della sua comparsa in un film e della conoscenza di una famosa attrice, durante le riprese. Sono le 23,30 precise e decidiamo di andare a fare una passeggiata, dopo lo spettacolo. Le strade sono deserte e ci sono solo poche auto in giro. Parcheggio vicino alla spiaggia e noto che tutti i ristoranti e gli stabilimenti balneari sono chiusi. Ovviamente è una situazione normale, visto che la stagione ancora non è iniziata e siamo a fine settimana. Inoltre, negli ultimi giorni, il tempo ha fatto le bizze e oggi il sole si è fatto vedere solo di tanti in tanto, dietro le nuvole. Fortunatamente, però, la temperatura è gradevole. Noto un gruppetto di ragazzi vicino ad un grosso camper dove si vendono panini. “Ti va un panino o una piadina o vuoi qualcosa di più sostanzioso? In questo caso dobbiamo riprendere l’auto e andare da qualche altra parte”. “No, tranquillo, va bene anche la piadina”. Ordiniamo le nostre piadine e ci sediamo su un muretto. La luna gioca a nascondino con le nuvole, io e Marika parliamo e ridiamo, godendo della reciproca compagnia e assaporando il semplice piacere di una piadina. Le piadine sono, come sempre, spettacolari e ogni boccone stimola sia le papille che i ricordi della passata stagione balneare. Tristemente le piadine finiscono velocemente, le abbiamo divorate e ora sono solo un bel ricordo. “Giorgio, ti va di andare a vedere il mare? Mi piacerebbe fare una passeggiata a piedi scalzi sulla sabbia”, propone ed accetto con piacere. La sabbia è fredda e umida sotto i piedi, l’acqua è ancora gelida, anche se ogni tanto i piedini di Marika la cercano. I nostri cellulari diventano delle macchine fotografiche che immortalano ogni nostra espressione, ritraendoci felici del luogo e della nostra compagnia. Fotografiamo, camminiamo, fino a che mi rendo conto che siamo arrivati al limite della zona, consentita per l’accesso, prima della riserva naturale, interdetta alle persone per la nidificazione delle specie protette. “Dai, non c’è nessuno in giro!” continuiamo a camminare, in realtà un piccolo gruppo di ragazzi sta confabulando, ma nessuno fa caso a noi. Cerco la mano di Marika che subito si intreccia alla mia e iniziamo ad addentrarci nella zona proibita con il brivido dell’avventura. La fresca brezza marina ci inonda e l’odore salmastro del mare penetra nelle narici. Le nostre mani si separano per una foto al panorama e alla mia amica, unico oggetto della foto. “Avvicinati, voglio fare una foto con te”, mi dice sorridendo. “Non mi faccio pregare, mi avvicino a lei e, con la mano sinistra, le avvolgo il braccio intorno alla vita. Con la mano destra, invece, alzo il cellulare per scattare un selfie. Il “suono” delle onde che si infrangono sulla riva e il richiamo dei gabbiani in lontananza contribuiscono a rendere romantica la notte, ma la paura di essere scoperti aumenta. Ci diamo un piccolo bacio, il sapore di fragola della sigaretta elettronica che Marika ha fumato pochi minuti prima, entra nella mia bocca. Ci baciamo come due ragazzini, poi cerco di convincerla a lasciare la spiaggia per un posto più tranquillo. Fortunatamente anche lei è d’accordo. “Allora, cosa vuoi fare adesso?”, mi chiede guardandomi. “Forse la migliore cosa è quella di andare a casa mia, ho bisogno di fare una doccia, ho della sabbia anche nei vestiti, vuoi venire a casa?”. “Certo, nessun problema, ma, per dopo la doccia hai qualche programma? Vuoi fare qualcos’altro?” “Se non ti dispiace, vorrei riposare, soprattutto perché domattina devo andare presto in ufficio”. “Assolutamente si, anch’io sono in disordine e ho un mezzo appuntamento con il regista domani, verso le tredici”. La casa di Marika è a pochi minuti dalla mia, quindi la saluto e l’accompagno. “Grazie per la serata, spero che ti sia piaciuta.” Ritorno a casa e mi addormento. Domani sarò di nuovo al computer, vorrei finalmente scrivere un racconto. Non sono uno scrittore professionista. Le mie storie sono basate sulle mie esperienze e si possono considerare dei semplici resoconti, che arricchisco, di tanto in tanto, con un po' di fantasia, per renderli più accattivanti. Domenica prossima, dovrei uscire insieme a Marika con nuovi amici. Mi piace uscire con altre persone per cimentarmi in esperienze diverse. Sono alla ricerca di una donna con la quale scrivere un racconto di avventura a quattro mani.
(Luglio 2024)